Idee & Consigli
Concessioni online, conto alla rovescia: la grande riforma del gioco in Italia sta per scattare
Il nuovo regime di licenze ormai è alle porte. Sono 46 gli operatori che sono già stati selezionati, le scadenze si fanno sempre più vicine e gli standard di sicurezza sono stati implementati. Entro la fine dell’anno avrà il via questa rivoluzione nel settore del gaming. Ma cosa cambierà per i giocatori e per gli operatori? Facciamo il punto della situazione.

La fase di transizione è quasi finita. L’ADM ha già accettato 46 canditati che possono ufficialmente accedere alla seconda fase del bando per le concessioni. Ricordiamo che nel 2024 la raccolta totale ha raggiunto i 157 miliardi di euro, di cui 92 miliardi via web. È chiaro, quindi, che queste nuove regole non sono solo un vezzo burocratico, servono per fare ordine in questo settore che continua a crescere e che oggi conta ben 10 milioni di giocatori digitali attivi.
Quindi, ora che l’iter è quasi finito, quali sono gli step che mancano? Vediamo quali date è bene segnare in agenda e anche che cambiamenti ci possiamo aspettare nel 2026. Il settore è in fermento e il prossimo anno potrebbe essere davvero rivoluzionario sia per gli utenti che per gli operatori.
Un bando che alza l’asticella
Il nuovo schema di licenza punta a selezionare degli operatori solidi sul piano finanziario e strutturati su quello tecnologico. Il canone iniziale da 4 milioni di euro, le garanzie per 3,7 milioni e la seconda rata da 3 milioni al completamento dei lavori sono pensati per filtrare chi non può sostenere degli investimenti a medio–lungo termine.
L’ADM, d’altra parte, dovrà vigilare sull’integrazione con la propria piattaforma centrale, sulla crittografia dei dati e sulla tracciabilità di ogni transazione. Sono stati definiti questi tre pilastri per alzare l’asticella dell’affidabilità e per contrastare l’illegalità.
Il tempo stringe: ecco il calendario ufficiale
- 31 luglio 2025: Chiusura della verifica dei documenti su tutti i candidati
- Agosto–settembre 2025: Versamento della prima quota e firma delle garanzie
- 17 settembre 2025: Scadenza delle attuali concessioni (proroga possibile al 30/09)
- 17 agosto 2025: Stop alle attività per gli operatori esclusi e rimborso conti
- Marzo 2026: Fine della coesistenza tra le vecchie e le nuove piattaforme, parte ufficialmente il nuovo sistema
Sì, il cronoprogramma è stretto: l’ADM concede solo sei mesi per la migrazione tecnica completa. Ma, in fondo, vuole selezionare i migliori operatori sul mercato, no? Quindi è giusto che chieda degli standard elevati, le aziende devono dimostrare di disporre di tutte le risorse necessarie per aderire appieno alle nuove normative.
Cosa cambia per le piattaforme e per i giocatori
Dal lato dei gestori, il punto di svolta è la fase tecnica: i server ridondati in UE, i log in tempo reale verso il database ADM e le procedure antifrode basate sull’AI. Per i giocatori le novità si concentrano in tre aree principalmente:
- Trasparenza contrattuale: le condizioni dei bonus e dei payout dovranno essere visualizzabili in un clic.
- Gestione dei conti: sarà possibile migrare il saldo a un nuovo concessionario purché si diano il consenso esplicito e il codice fiscale valido.
- Tutela dei dati: standard GDPR rafforzati e obbligo di autodisconnessione se si riceve la segnalazione di gioco problematico.
Certo, molti utenti potrebbero ancora essere attratti dai 10 euro gratis senza deposito non AAMS e, quindi, potrebbero approdare su altre piattaforme, senza la licenza italiana. Questo è un problema? No, assolutamente! Giocare ai casinò stranieri è legale e non c’è nulla da temere, semplicemente questi operatori hanno ottenuto altre licenze internazionali, non quella del nostro Paese.
Il passaggio di consegne: possibili rischi e opportunità
Il vero stress-test avverrà tra agosto e settembre 2025, quando le vecchie e le nuove piattaforme gireranno in parallelo. L’ADM chiede dei report settimanali sui saldi, la sospensione è automatica in caso di omissione, e controllerà a campione i flussi fiscali. Un gesto necessario se si considera che la spesa effettiva online (giocato meno vincite) ha superato 5,07 miliardi di euro nel 2024. Delle cifre che richiedono una supervisione puntuale per garantire un gettito erariale e una prevenzione del riciclaggio.
Eppure la stretta apre anche degli spazi di crescita: chi investirà per primo sugli strumenti di pagamento istantaneo e sull’autenticazione biometrica potrà intercettare un pubblico che oggi pretende velocità, UX mobile-first e degli standard di sicurezza bancari.
Verso il 2026: quali sono gli scenari possibili
La tabella di marcia fissa a marzo 2026 lo switch-off definitivo. A quel punto il mercato si presenterà più snello e, sulla carta, più credibile. Gli analisti prevedono che un quadro regolatorio stabile possa far salire la quota di giocato online al 65% del totale entro il 2028, contro il 58% attuale. Che tu sia un player occasionale o un addetto ai lavori, vale la pena seguire da vicino i prossimi comunicati ADM: saranno loro a decretare chi resterà al tavolo e con quali carte.
L’estate 2025 è già iniziata, il countdown anche. Sapere cosa sta per succedere, e quando, significa arrivare alla nuova stagione di gioco con le idee chiare e con qualche clic di vantaggio.
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