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Fantacalcio, l’addio al bomber vale la vittoria: inutile spendere solo in attacco

Così come la Serie A è cambiato anche il Fantacalcio e il loro legame è indissolubile. E sperare ancora nel bomber dei miracoli fa parte del passato

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Lautaro Martinez, Inter

Un tempo erano i bomber da 30 gol a decidere le sorti del Fantacalcio. I vari Immobile, Higuain, Icardi, Ronaldo: ogni asta ruotava attorno al colpo in avanti, con il 40%, a volte anche il 50% del budget destinato alla punta. Ma oggi quel paradigma è tramontato. A dirlo non è solo l’intuizione di qualche fantallenatore visionario, ma i numeri delle ultime stagioni. L’era dell’attaccante unico salvatore della patria è finita. E chi lo ha capito per tempo, ha già vinto.

Addio al bomber, il nuovo Fantacalcio

Negli ultimi tre campionati di Serie A nessun attaccante ha superato i 27 gol. Nella scorsa stagione Retegui ne ha realizzati 25 e poi al secondo posto è arrivato Kean con 19. Dal terzo posto in giù tutti numeri più bassi, con Lookman a 15 reti e tanti centrocampisti presenti nella lista. Numeri importanti, certo, ma lontani dai fasti delle annate in cui un solo bomber cambiava le sorti del campionato… e del fantacalcio. Il dato chiave? Nessun attaccante ha giustificato l’investimento monstre che molti fantallenatori hanno fatto. E i flop Lautaro Martinez o Vlahovic sono solo due esempi. Spendere il 40% dei crediti per un solo nome oggi non solo è rischioso: è controproducente.

Vlahovic, Juve

Vlahovic, Juve

Fantacalcio, il centrocampo fa la differenza

Nel frattempo, silenziosamente ma inesorabilmente, sono saliti alla ribalta i centrocampisti. Giocatori come Scott McTominay, Tijjani Reijnders e Riccardo Orsolini hanno portato bonus costanti a costi contenuti, soprattutto per le due mezz’ali.

  • McTominay ha chiuso la stagione con 12 gol e tre assist, molti dei quali in partite decisive e con voti alti.
  • Reijnders anche è andato in doppia cifra con 10 gol e 4 assist.
  • Orsolini ha messo a referto 15 gol e 4 assist più di molti attaccanti, spesso da rigorista e con fantamedia molto alta.

Un centrocampista che arriva in doppia cifra o quasi oggi vale oro: garantisce bonus e consente di costruire un’ossatura solida, equilibrata e funzionale.

Orsolini (Bologna)

Orsolini (Bologna)

La difesa non è più una comparsa

Con l’introduzione (e il crescente utilizzo) del modificatore di difesa, ignorare il reparto arretrato è un errore grossolano. Alcuni big hanno chiuso l’anno con medie altissime, spesso grazie a voti da 6.5 o 7 puliti, decisivi nei punteggi finali, soprattutto se si utilizza la funzione dinamica. L’intelligenza fantacalcistica oggi si misura nella capacità di costruire un pacchetto arretrato da bonus + modificatore. Non una semplice linea di difesa, ma un’arma strategica.

Bias superato: il “risparmio selettivo” è una trappola

In tanti si presentano all’asta con la convinzione che basti il bomber per vincere, e che il resto si possa riempire con scelte low-cost. Ma è proprio questa mentalità – quella delle “braccine corte” per centrocampo e difesa – che non funziona più. I fantallenatori vincenti, oggi, sanno bilanciare il budget, evitando l’investimento massiccio su un solo attaccante e costruendo una rosa da 25-30 bonus distribuiti.

Il fantacalcio del 2025 non è più una questione di nomi altisonanti in attacco. È una scienza fatta di dati, scelte razionali e strategie equilibrate. Spendere il 40% dei crediti su un attaccante che poi si ferma a 12 gol e 3 ammonizioni è un lusso che non ci si può più permettere. Il bomber solitario è un’illusione del passato. La vittoria, oggi, passa per la squadra. Anche – e soprattutto – al Fantacalcio.

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