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ESCLUSIVA MP – Dzemaili: “Rizzo? A Lecco, su mio consiglio, per crescere. Voglio aiutare i giovani”

Dallo Zurigo al Lecco su consiglio di Blerim Dzemaili: il giovane Mattia Rizzo cresce sotto lo sguardo esperto dell’ex centrocampista di Napoli, Parma, Torino e Bologna, oltre che della Nazionale svizzera.

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Mattia-Rizzo-Lecco
Rizzo Lecco

La Serie A continua a esercitare un fascino particolare su chi l’ha vissuta da protagonista. Blerim Dzemaili, ex centrocampista di Napoli, Bologna, Torino e Parma, oggi vive a Zurigo, dove ha chiuso la carriera nel 2023. Osservatore attento del calcio italiano, l’ex nazionale svizzero, intervenuto ai nostri microfoni, non ha dubbi sul livello del nostro campionato: “Il calcio italiano, a qualsiasi livello, ha una sua bellezza e un suo fascino. Anche in Serie C si gioca un calcio vero, competitivo, formativo. È per questo che sono felice quando vedo giovani come Mattia Rizzo scegliere l’Italia per crescere”.

Proprio dallo Zurigo, dove ora risiede, nasce il legame con Rizzo, giovane talento con doppia nazionalità (italiana e svizzera), oggi protagonista con la maglia del Lecco in Serie C. Un trasferimento che porta anche la firma di Dzemaili, che ha seguito da vicino il percorso del ragazzo e ne ha consigliato l’approdo in Italia.

Segui ancora la Serie A? Che impressione ti sei fatto di queste prime giornate?

Certamente, la seguo sempre. Il Napoli deve ancora trovare continuità, ma è una squadra migliorata anche grazie a una panchina più profonda. È presto per giudicare, bisogna aspettare. Il Bologna, invece, mi piace molto: secondo me farà di nuovo un campionato importante.

E il Torino?

Non è semplice per loro. Con un nuovo allenatore cambiano tante cose e serve tempo prima di dare giudizi. Io penso che Baroni sia un tecnico molto bravo, che mi piace parecchio, ma – ripeto – bisogna avere pazienza.

Blerim Dzemaili, ex giocatore di Napoli, Parma, Torino, Bologna

Blerim Dzemaili, ex giocatore di Napoli, Parma, Torino, Bologna

Oggi ti occupi anche di giovani calciatori. Come è nata questa scelta?

Sì, seguo diversi ragazzi qui in Svizzera. Non voglio fare l’agente nel senso stretto del termine: il mio obiettivo è aiutare i giovani, dare loro una mano, un consiglio. Dopo vent’anni di carriera so quanto sia importante avere accanto qualcuno che conosce questo mondo. Sto costruendo qualcosa di piccolo, ma per me la priorità è essere un punto di riferimento per i ragazzi.

Tra questi c’è anche Mattia Rizzo, oggi al Lecco. Ci racconti come è nato il suo passaggio dallo Zurigo al calcio italiano?

Conosco Mattia da quando era bambino, ho giocato insieme a suo padre. L’ho seguito a lungo e credo molto nelle sue qualità, sia tecniche che difensive. In Svizzera, però, a un certo punto o passi in Super League o smetti di crescere. Quest’estate era stato in ritiro con lo Zurigo, poi hanno preferito puntare su giocatori stranieri. Purtroppo qui ai giovani non sempre vengono date opportunità. Quando si è presentata la possibilità del Lecco, con Valente – che conosceva già Mattia dai tempi delle giovanili – è stato tutto naturale. Gli ho suggerito l’Italia, perché anche la Serie C offre un calcio competitivo e formativo. Sono contento che abbia accettato questa sfida.

Come lo hai visto in queste prime partite?

Molto bene. Ho visto la partita contro il Trento e mi ha impressionato: è stato concentrato, propositivo anche in fase offensiva. È un ragazzo giovane, deve ancora imparare, ma ha coraggio e non si nasconde mai. Gli esterni d’attacco in Italia sono molto forti e questo lo aiuterà a crescere. Ha margini di miglioramento, soprattutto in fase difensiva, ma è sulla strada giusta.

 

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Di recente è stato convocato nella Nazionale Under 20 svizzera. Quanto conta per un giovane come lui?

È fondamentale, perché la chiamata in Nazionale è sempre la conseguenza delle prestazioni nel club. Gli dà fiducia e autostima. Gli ho detto che la priorità adesso è il Lecco: se continui a fare bene lì, tutto il resto verrà da sé. Che poi scelga un giorno l’Italia o la Svizzera, sarà una decisione solo sua.

Avete stabilito un piano per il suo futuro?

Il Lecco lo ha preso in prestito secco, lo Zurigo sa bene che tipo di giocatore ha. Non era ancora pronto per la prima squadra, ma quest’anno servirà a capire fin dove può arrivare. Siamo molto contenti dell’opportunità che gli è stata data e vedremo a fine stagione come si evolverà la situazione.

È stato Valente a volerlo fortemente, giusto?

Sì, lo conosceva già bene dai tempi dello Zurigo, quando allenava le giovanili. In realtà ci aveva chiamato già a maggio per portarlo al Lecco, ma lo Zurigo non voleva farlo partire. Quando poi è cambiata la situazione, la scelta è stata naturale. Valente sa che tipo di ragazzo e di giocatore è Mattia, e per questo lo ha voluto con sé.

Federico Valente, allenatore Lecco

Ti ha confidato qualche sogno o modello a cui si ispira?

No, non ne abbiamo parlato in questi termini. Però mi ha raccontato quanto fosse impressionato dal ritmo degli allenamenti a Lecco: “È quasi come in una squadra di Serie A Svizzera”, mi ha detto. E io gli ho risposto che per questo motivo avevo insistito per mandarlo in Italia: la Serie C è un campionato durissimo e formativo. È il posto giusto per lui per crescere davvero.

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