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Cacciamani, dall’Ancona all’esordio in A con il Torino. Bellavista: “A 14 anni era già un professionista”
Alessandro Bellavista, responsabile del vivaio dell’Ancona, ha parlato di Alessio Cacciamani e delle sua crescita al Torino.

Minuto 80 della sfida tra Torino e Inter. Paolo Vanoli, con i granata sotto di due reti, guarda i componenti della propria panchina valutando le sostituazioni da effettuare. La scelta ricade sul numero 95, Alessio Cacciamani. Immaginate esordire di fronte a più di 25mila spettatori. Un’emozione incredibile.
Il percorso del classe 2007 è iniziato da lontano, ovvero nelle Marche, precisamente da Jesi. Dopo la crescita all’Ancona, nel 2023 arriva la chiamata del Torino. Allontanarsi da casa non è semplice, soprattutto per un ragazzo giovane. Sacrificio e grande voglia di mettersi in gioco. Cacciamani sta vivendo senza dubbio una stagione da incorniciare: dopo le 12 reti segnate in U18 e le 18 presenze in Primavera, da aprile è stato aggregato alla prima squadra.
L’inizio di un nuovo capitolo? Noi di MondoPrimavera abbiamo intervistato Alessandro Bellavista, responsabile del settore giovanile dell’Ancona. Con lui abbiamo parlato della crescita di Cacciamani in biancorosso, della suo passaggio al Toro e non solo. Queste le sue parole.
Cacciamani, l’esordio in A e gli inizi ad Ancona
É sorpreso dal percorso di Cacciamani?
“Non sono sorpreso, Alessio ha sempre ha avuto delle doti importanti. Con lui il Torino ha fatto un lavoro di rilievo e adesso si vedono i risultati. Il suo esordio in Serie A è fonte per noi di grande soddisfazione”.
Che tipo di percorso ha fatto all’interno del settore giovanile dell’Ancona?
“Cacciamani è arrivato nel nostro vivaio quando aveva 14 anni, diventando punto cardine prima dell’U15 e poi dell’U16. Nella stagione 2022-23, con lui in campo siamo arrivati fino alla semifinale playoff del campionato U16 Serie C , salvo poi essere eliminati dal Vicenza. In quella stagione si è fatto notare dal Torino, con il quale abbiamo raggiunto subito un accordo. Quand, Alessio ha saputo dell’interesse del Torino era feliccissimo”.

Alessio Cacciamani
Qual era la sua collocazione tattica quando militava nel vostro vivaio?
“Con noi ha spesso ricoperto il ruolo di esterno offensivo, a destra oppure in alternativa a sinistra. Però sono capitate delle partite in cui è stato schierato come quinto di centrocampo. Per come si sta sviluppando la carriera di Cacciamani, credo che il Torino cercherà di utlizzarlo maggiormente in questa zona del campo”.
Caratteristiche e aneddoti
A livello di caratteristiche che tipo di giocatore è?
“Quando è entrato nel nostro settore giovanile non sapevamo quale fosse il suo piede naturale perchè sa usare bene sia il destro che il sinistro. Oltre ad avere delle ottime abilità tecniche, l’altro suo punto di forza è la preparazione atletica. Cacciamani ha una grande capacità organica, nel senso che ha un ottimo cambio di passo. É un giocatore muscolare”.
A quale calciatore dell’attuale Serie A assomiglia, con le dovute proporzioni?
“Non è facile, non sono un amante dei paragoni. Per le caratteristiche che ha potrebbe trovarsi bene anche in un contesto extra italiano, come quello inglese, in termini di ritmo ed intensità. Non vorrei naturalmente esagerare, visto che è sempre all’inizio del suo percorso. Per il ruolo e per la capacità di usare entrambi i piedi mi ricorda Simone Verdi, anche se adesso non gioca più in Serie A”.
Ha degli aneddoti su Cacciamani?
“Alessio è sempre stato un professionista serio. Un ragazzo umile, con tanta voglia di imparare e con un grande spirito di sacrificio”.
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