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Torriani, torna attuale il tema futuro: resta al Milan per il post Maignan?

Con il futuro di Maignan ancora da decifrare, il nome di Torriani torna di moda: sarà lui a raccogliere l’eredità del francese?

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Torriani (Milan)
Torriani (Milan)

Torriani-Milan, banchi di nebbia all’orizzonte

In bilico tra gestione oculata, fiducia e qualche dubbio: Lorenzo Torriani appartiene a quella rosa di nomi a cui il Milan vorrebbe dare le chiavi del proprio futuro. Eppure, a cadenza regolare, arrivano momenti in cui il portiere si allontana dai radar della prima squadra, rientrandoci sporadicamente solo in un secondo momento. La “deadline” per il contratto di Maignan è sempre più vicina, e in questo senso torna attuale il tema del potenziale erede del francese tra i pali rossoneri. Optare per la soluzione interna, concretizzando definitivamente il passaggio di consegne verso il classe 2005, oppure arriverà un rinnovo in extremis, o addirittura i rossoneri acquisteranno un altro portiere?

Estate da protagonista e inverno che si prospetta incerto

Le amichevoli pre-stagione ci avevano restituito un Lorenzo Torriani sempre più consapevole della propria forza. Per il secondo anno consecutivo, il nativo di Vimodrone ha messo i lucchetti alla propria porta quando lo hanno chiamato in causa, confermando i segnali lanciati già nell’estate 2024 con Fonseca in panchina. Real Madrid, Liverpool, Arsenal Barcellona, il risultato è stato sempre il medesimo: riflessi di talento e istinto puro e valanghe di rigori parati. Eppure, è presente e pressante quella strana sensazione di “dejà vu”: la sceneggiatura sembra non cambiare, con il portierino che si mette in mostra in estate per poi uscire dall’orbita della prima squadra già in autunno.

Ed è qui che arrivano le contraddizioni nella gestione: da una parte, il rinnovo che lo blinda fino al 2030 e che sembra una dichiarazione di intenti; dall’altra, il minutaggio che non decolla (nel caso della scorsa stagione) e l’acquisto di un secondo portiere dallo status ingombrante come Pietro Terracciano. Non sembra esserci dunque una strada tracciata per il futuro di Torriani, con la speranza che il tutto non si riduca a chance col contagocce e ad un numero di presenze simile alla stagione 24/25 (6 in Serie C e il debutto in Champions League e Coppa Italia). Ma potrebbe essere proprio Maignan a fargli un assist involontario (strano, considerate le sue qualità nel mettere in porta i compagni). Lo stallo nelle trattative per il rinnovo del francese infatti è cronico, l’accordo non c’è e i contatti tra le parti non sembrano essere la priorità al momento.

Sarà Torriani a raccogliere il testimone di Maignan?

Un dilemma al quale troveremo risposta entro il prossimo 30 giugno. Al momento, la permanenza del francese non sembra essere l’opzione più accreditata, ma in caso di addio il bivio che si presenterà di fronte al Milan è abbastanza chiaro. Affidarsi ad un giovane di talento, con potenziale e che andrebbe in ogni caso accompagnato nel suo percorso di crescita, oppure guardarsi intorno e lanciare un’altra fiche su qualche profilo in rampa di lancio. Il nome in questo caso sarebbe quello di Zion Suzuki: classe 2002, oggi a Parma ma originario di Newark (New Jersey), è un metro e novanta di esplosività e reattività.

La domanda, a questo punto, sorge spontanea: converrebbe affidarsi a un investimento così oneroso (cartellino al momento sui 20 milioni) piuttosto che su un talento costruito in casa, che conosce e respira l’ambiente Milan da qualche anno? Ai posteri l’ardua sentenza, e ai rossoneri la decisione sul da farsi. Intanto, Torriani è stato costretto a saltare gli impegni con la Nazionale U20 per un infortunio al dito.

Luca Ottaviano 

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