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Juventus, il talento di Adzic rischia di restare soffocato: futuro in bilico
Vasilije Adzic fatica a trovare spazio alla Juventus. Dopo l’estate senza prestito, il talento montenegrino potrebbe ripartire a gennaio.

Quale futuro di Adzic alla Juve
Il talento di Vasilije Adzic continua ad alimentare dibattiti e riflessioni all’interno del mondo Juve. Trequartista classe 2006, originario del Montenegro, è considerato uno dei prospetti più promettenti del panorama europeo, e il suo arrivo a Torino, dopo l’esperienza al Budućnost, era stato accolto con entusiasmo. La Juventus ha creduto nel suo potenziale, investendo su di lui per arricchire un settore giovanile sempre più votato alla scoperta e alla valorizzazione di giovani talenti.
Tuttavia, la realtà dei fatti impone una riflessione più concreta: nonostante le qualità tecniche indiscutibili, il giovane montenegrino fatica a trovare spazio in prima squadra, stretto nella morsa di una concorrenza agguerrita e di una rosa particolarmente profonda nel suo ruolo naturale.
Segnali incoraggianti, ma ancora lontani dalla consacrazione
La scorsa stagione aveva lasciato intravedere spiragli positivi per il futuro di Adzic in bianconero. Il classe 2006 aveva collezionato 6 presenze con la prima squadra, mostrando a tratti personalità e qualità tecniche superiori alla media. Parallelamente, nella Juventus Next Gen, aveva disputato 10 partite condite da 4 gol, confermando una superiorità tecnica evidente rispetto al contesto della Serie C.
Le sue prestazioni avevano convinto gran parte degli addetti ai lavori che il ragazzo fosse pronto per un salto di categoria, o quantomeno per un utilizzo più costante in prima squadra. Le sue doti — visione di gioco, controllo di palla, capacità di muoversi tra le linee — lo rendono un elemento potenzialmente unico nella rosa juventina.
Una permanenza dettata dalla fiducia di Tudor
Durante la sessione estiva di mercato, il futuro di Adzic è stato al centro di numerose discussioni. Diverse squadre, sia in Serie A che in Serie B, avevano mostrato interesse per il suo profilo. In particolare, il Lecce lo aveva seguito con attenzione, intravedendo in lui una possibile sorpresa per la seconda parte di stagione. Anche il Palermo era arrivato a un passo dalla chiusura dell’operazione, nell’ottica di rafforzare la rosa in chiave promozione.
Tuttavia, alla fine è stata la Juventus a scegliere di trattenere il ragazzo, spinta anche dalla volontà dell’allenatore Igor Tudor, grande estimatore del montenegrino. Il tecnico croato ha più volte sottolineato l’importanza di lavorare con giovani di talento, e Adzic risponde perfettamente a questa filosofia. Tudor apprezza in particolare la sua intelligenza tattica, la capacità di creare superiorità numerica e la visione nello smistare il gioco negli ultimi venti metri. Eppure, tra teoria e pratica c’è spesso una distanza significativa.
La concorrenza sulla trequarti è spietata
Il principale ostacolo alla crescita di Adzic, almeno per ora, è rappresentato dalla folta concorrenza sulla trequarti. In quel ruolo agiscono già profili di grande talento e in crescita costante, come Kenan Yildiz, Francisco Conceição, Loïs Openda e Edon Zhegrova. Tutti giocatori con caratteristiche differenti, ma accomunati da una maggiore esperienza e da un’integrazione più avanzata negli schemi della squadra.
In questo contesto, per un giovane di appena 18 anni non è semplice ritagliarsi spazio, soprattutto in una stagione in cui la Juventus punta a ritornare stabilmente tra le protagoniste in Italia e in Europa. Si è ipotizzato anche un arretramento del suo raggio d’azione, magari in una posizione da mezzala offensiva, ma anche lì la concorrenza è serrata. Locatelli, Thuram, Koopmeiners, McKennie e Miretti offrono già un ventaglio ampio di soluzioni al tecnico croato, rendendo ancora più complicato l’inserimento del montenegrino.
Un bivio imminente: restare o partire a gennaio
Alla luce di questo scenario, il futuro di Adzic è tutt’altro che definito. Se nei prossimi mesi non riuscirà a guadagnarsi spazio e continuità, è molto probabile che a gennaio la Juventus e l’entourage del giocatore prendano in seria considerazione l’ipotesi di un prestito. Una soluzione che potrebbe rivelarsi fondamentale per consentire al ragazzo di accumulare minuti, fare esperienza e non arrestare il suo percorso di crescita. A 18 anni, Adzic è già parte integrante della nazionale maggiore del Montenegro, un dato che testimonia il suo potenziale e l’importanza di una corretta gestione del suo sviluppo.
Un prestito mirato, magari in una squadra di Serie B ambiziosa o in una realtà di Serie A con meno pressioni, potrebbe rappresentare il contesto ideale per permettergli di esprimere il proprio talento con continuità. Un’esperienza simile, tra l’altro, ha giovato a diversi giovani bianconeri negli ultimi anni, contribuendo a formarli sia dal punto di vista tecnico che caratteriale.
Una scommessa da non perdere
Per la Juventus, blindare e valorizzare profili come Adzic rappresenta una priorità strategica. In un calcio in cui la sostenibilità economica si intreccia sempre di più con la capacità di formare internamente i campioni del futuro, perdere un talento del genere per mancanza di minutaggio sarebbe un errore difficile da giustificare. Il ragazzo ha bisogno di sentirsi al centro di un progetto, anche solo temporaneamente, per poter fare quel salto che tutti si aspettano.
Il futuro resta nelle sue mani, ma anche in quelle della Juventus. La sensazione è che i prossimi mesi saranno determinanti: restare a Torino e giocarsi le proprie carte, oppure scegliere la via del prestito per non fermare la corsa di un talento che ha solo bisogno di tempo, fiducia e campo.
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