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Primavera, si chiude il 2025: Inter sugli scudi. Cagliari, che emozione!

Si chiude il 2025: Inter protagonista assoluta tra Scudetto e Supercoppa, Cagliari nella storia, neopromosse sorprendenti e ritorni illustri

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Cagliari festeggiamenti

La stagione 2024-2025 del Campionato Primavera è stata un’annata intensa, ricca di contenuti tecnici e di storie significative, capace di confermare certezze e allo stesso tempo di aprire nuovi scenari nel panorama del calcio giovanile italiano.

A prendersi la scena è stata soprattutto l’Inter di Andrea Zanchetta, autentica dominatrice dell’annata: i nerazzurri hanno conquistato lo Scudetto Primavera, imponendosi come la squadra più completa e matura del campionato, per poi arricchire il proprio palmarès con la Supercoppa Italiana, suggellando una stagione da assoluti protagonisti.

Accanto all’Inter, merita una menzione speciale anche l’impresa del Cagliari, che ha scritto una pagina storica del proprio settore giovanile vincendo la prima Coppa Italia Primavera della sua storia.

Sul podio, tra le note più positive, spiccano gli eccellenti campionati disputati dalle neopromosse Cremonese e Cesena, capaci di andare ben oltre l’obiettivo salvezza. In particolare il Cesena ha confermato e ulteriormente migliorato il proprio percorso nella prima parte dell’attuale stagione, affermandosi come una realtà ormai stabilmente competitiva. Un discorso simile vale per il Parma, che insieme a Cesena rappresenta una delle rivelazioni più interessanti del nuovo corso del Primavera 1.

Sul fronte promozioni, oltre ai crociati, la stagione ha sancito il ritorno nel massimo campionato giovanile di Frosinone e Napoli, con gli azzurri vittoriosi nella finale play-off con la la Virtus Entella.

Primavera 2025, Inter dominante

La stagione dell’Inter Primavera 2024/25 prende forma in modo tutt’altro che lineare, anzi nasce tra esitazioni e colpi incassati: un pareggio all’esordio col Bologna, una sconfitta rocambolesca contro la Lazio, il derby perso più avanti col Milan. È un avvio che mette alla prova la squadra di Zanchetta, ma invece di spezzarla ne definisce il carattere.

Da lì in poi i nerazzurri imparano a convivere con le difficoltà e a trasformarle in energia positiva, costruendo una crescita costante che si riflette sia in campionato sia in Europa. In Youth League il percorso è quasi irreale: sei vittorie su sei, i poker rifilati a Manchester City e Arsenal come manifesto di personalità, la notte di Monaco strappata al Bayern ai rigori, prima di fermarsi solo contro un Trabzonspor rivelatosi giustiziere delle italiane, visto che in precedenza aveva eliminato anche Atalanta e Juventus.

Sono passaggi che temprano il gruppo, lo rendono più consapevole, più solido. In Italia, tra cadute e ripartenze, l’Inter trova continuità, si compatta, arriva ai playoff con la sicurezza di chi sa di essere maturato strada facendo. Al Viola Park piega il Sassuolo ai rigori e in finale mette il punto esclamativo: 3-0 alla Fiorentina e Scudetto sul petto.

Una vittoria che permette a mister Zanchetta di chiudere nel migliore dei modi un’esperienza nerazzurra lunga 9 anni, iniziata nel 2016 con l’Under 17 e conclusasi col tricolore. L’ex prodotto delle giovanili della Beneamata, tra l’altro, raccoglie la chiamata del Novara in Serie C (una parentesi breve e amara, chiusa con l’esonero della scorsa settimana) e lascia spazio a Benito Carbone, promosso dall’Under 18.

Il segnale è chiaro: continuità di progetto. E la risposta arriva subito, ad agosto, con la Supercoppa Primavera conquistata ai rigori contro il Cagliari, rimontando due volte e mostrando già identità, coraggio e sangue freddo. È la fotografia migliore di un ciclo che cambia volto ma non ambizione.

Cagliari, la prima volta…

Una stagione da ricordare e da custodire come patrimonio comune: il Cagliari ha vissuto un’annata straordinaria, impreziosita dal trionfo in Coppa Italia Primavera, in finale contro il Milan, spazzato via con un sonoro 3-0, e da un campionato rimasto competitivo fino all’ultimo respiro, con il sogno play-off coltivato sino all’ultima giornata.

Un percorso che, come aveva sottolineato il direttore sportivo e organizzativo del Settore Giovanile degli isolani, Pierluigi Carta, premiato come miglior dirigente ai Primavera Best Awards lo scorso maggio, “è figlio di un lavoro collettivo e strutturato, capace di trasformare risultati sportivi in valore sociale per tutta la Sardegna, dando centralità ai ragazzi e a un settore giovanile diventato punto di riferimento”.

In questo quadro si inserisce la figura di Fabio Pisacane, simbolo di continuità e identità rossoblù: architetto in panchina della storica Coppa Italia, ha coronato una stagione di altissimo profilo con la promozione alla guida della Prima Squadra, chiudendo idealmente un cerchio iniziato anni fa sul campo e rilanciando, con competenza e senso di appartenenza, l’ambizione di un Club che guarda al futuro partendo dalle proprie radici.

Cesena, Cremo e Parma, che sorpresa!

Sul podio dell’annata 2024-2025 ci sono anche delle sorprese positive che non valgono al momento nessun trofeo, ma che testimoniano e certificano le idee di un movimento in continua evoluzione. È il caso di Cesena e Cremonese, che nonostante fossero neopromosse dal campionato di Primavera 2, si sono rese protagoniste di un campionato più che dignitoso, conquistando con diverse giornate d’anticipo la salvezza. A tal proposito ha stupito e non poco, il percorso dell’Atalanta che dopo diversi anni in lotta per il vertice (successi 2019-2020; 2020-2021) ha dovuto convivere con lo spettro della retrocessione, riuscendo però a dribblare l’incubo.

Positivo anche l’impatto con la nuova categoria per il Parma che nonostante non abbia chiuso al meglio il 2025, ko col Milan e pari a reti bianche con la Lazio, si trova al momento in quinta posizione con 28 punti, a -2 dalla vetta condivisa da Inter, Roma e Fiorentina.

Frosinone e Napoli: bentornate!

Insieme alla squadra ducale, la Primavera 1 riabbraccia anche Frosinone e Napoli. Per i ciociari non è stato un colpo di coda ma un dominio lucido, continuo, quasi silenzioso: primo posto preso subito e mai più lasciato, una squadra compatta, solida, capace di soffrire poco e colpire quando serviva, fino allo 0-0 con la Ternana che ha avuto il sapore dolce della certezza. Un anno dopo la caduta, i gialloblù sono riusciti a risalire la china.

A Napoli il ritorno ha il profumo della rinascita e della continuità: dallo scudetto dei grandi alla promozione dei ragazzi, come se il filo non si fosse mai spezzato. La doppietta di Lorenzo Russo contro l’Entella è stata l’ultimo passo di un cammino costruito con pazienza, dopo due anni di attesa e lavoro, per rimettere gli azzurri nel massimo campionato giovanile. Due piazze diverse, due storie lontane, entrambe però a lieto fine.

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