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Primavera 1, un derby per fermare l’emorragia di risultati: Roma-Lazio come non l’avevamo mai pensato
Primavera 1, il derby di Roma in una veste inedita
Alla vigilia di una partita che potrebbe essere lo spartiacque nella stagione di entrambe, Roma e Lazio si guardano allo specchio e si trovano d’avanti una versione di sé sbiadita, non reduce dai giorni migliori. Il derby d’altronde, sa essere malattia o antidoto, libertà o condanna. E nello scenario di una classifica che si è complicata maledettamente per tutte e due le facce di questa eterna rivalità, possiamo attenderci di tutto.
Un derby…insolito
Al di là del carico simbolico, del trasporto emotivo di una rivalità che si aggiorna continuamente, con storie e aneddoti sempre nuovi. I filosofi del pragmatismo (una corrente di pensiero diffusa negli Stati Uniti nell’Ottocento) però, richiamerebbero all’ordine e inviterebbero a risolvere un problema alla volta. Prima tappa: tamponare un’emorragia di risultati che si protrae da troppe settimane. La Roma non vince dal 2 novembre, avendo messo in fila 2 sconfitte e 2 pareggi dopo una striscia altrettanto impressionante di 5 successi consecutivi senza subire gol, che aveva riportato i giallorossi in vetta. Per la Lazio invece, il digiuno prima dell’1-0 al Frosinone affondava le radici ancora più indietro nel tempo: i biancocelesti non vincevano dal 4 ottobre, con una flessione negativa formata da 5 K.O. e 1 pareggio, che li ha fatti sprofondare nel pantano della zona retrocessione.
Da un lato dunque, si va a caccia di conferme dopo un primo segnale di risalita. Dall’altro, si cerca la scintilla per riaccendere un motore in panne, che improvvisamente ha perso potenza e ha lasciato i ragazzi di Guidi senza energie. Seconda tappa: migliorare il rapporto con i pali avversari. Qui, il conflitto più aspro è quello della Lazio, che ha centrato la porta soltanto 11 volte in 14 gare (media di 0,78 per partita). La Roma invece è andata a bersaglio in 20 occasioni, ma rimane soltanto il settimo miglior attacco con una media di 1,42 centri a gara.
Insomma, non siamo esattamente di fronte a due macchine da gol, disegnate per mordere a ripetizione l’avversario. E se aggiungiamo all’equazione la variabile di un’insolita fragilità difensiva (7 reti subite dai giallorossi soltanto nelle ultime 4 uscite, mentre i biancocelesti ne incassano 8 nella stessa finestra temporale), otteniamo l’immagine molto fedele del derby della crisi.
I volti del derby: da Seck a Sulejmani
È una partita che si arricchisce anche di tante sfide nella sfida. Leader tecnici e carismatici, che di derby ne hanno masticati e hanno la voglia di imporsi ancora. Partiamo dai precedenti: la Roma è imbattuta da 4 stracittadine consecutive, con 1 pareggio e 3 vittorie. L’ultima caduta è datata 22 dicembre 2023, marchiata a fuoco da Gonzalez. Sono partite segnate infatti anche dai singoli, dalle giocate risolutive: ne sa qualcosa Alessandro Romano, che con un’incursione a fari spenti ha indirizzato il match del 16 settembre 2024, marchiando a fuoco l’1-2 finale. Proprio il classe 2006, ha in mano la regia della Roma: quest’anno ha già timbrato 3 volte, aggiungendo 2 assist e le solite geometrie da architetto del centrocampo.
Gli strappi di talento e profondità di campo invece, sono compito di Alessandro Di Nunzio (3 reti finora) e Mattia Della Rocca (top scorer con 6 centri). Dietro, proveranno a tenere la saracinesca abbassata Seck e Nardin, cerniera difensiva che nell’1-0 del 27 gennaio (ultimo derby giocato) aveva eretto un muro davanti alla propria porta.
Dall’altra parte della barricata, i biancocelesti vogliono riscattare le delusioni del recente passato. Bordon, Sulejmani, Ferrari: erano presenti nello 0-1 dello scorso gennaio e quest’anno hanno alzato ulteriormente il livello. Il bomber albanese (4 gol quest’anno), fermo al palo da due partite, vuole ritrovare il feeling con la porta. Infine, da segnalare il nome di Cristobal Munoz, fantasista che spesso si eclissa e che proprio nel derby potrebbe trovare la scintilla che possa fungere da innesco per la sua stagione, finora molto complicata
Luca Ottaviano
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