Juventus, in difesa la coperta è corta: chance per un giovane dell’U23?

Juventus, ancora guai in difesa: la situazione in vista del Napoli

Si avvicina una delle settimane più importanti della stagione in casa Juventus. Luciano Spalletti si prepara a riabbracciare il suo passato, quella città che ha fatto esplodere di passione riportando uno Scudetto a tingersi di azzurro dopo 33 anni. Il tecnico di Certaldo però, torna da “nemico pubblico numero 1”, ovvero da guida tecnica dei rivali storici. Una squadra che sta cercando una lenta e graduale risalita, condizionata da continui infortuni che ne modificano le conformazioni. L’ultimo in ordine di tempo, è quello di Federico Gatti, uscito malconcio dalla sfida di Coppa Italia contro l’Udinese. Uno stop che riapre un’emorragia che non si è mai richiusa del tutto: quella dell’emergenza in difesa. La coperta si accorcia di nuovo, e costringe Spalletti ad allargare i propri orizzonti: ci sarà qualche chance per i ragazzi della Next Gen?

Juventus in debito d’ossigeno: la Next Gen per tornare a respirare?

Non c’è pace per i bianconeri, che continuano ad alimentare un rapporto conflittuale con l’infermeria. Dopo Bremer e Rugani, va K.O. anche Gatti e la difesa di Spalletti perde un altro tassello, rischiando di crollare dalle fondamenta. Al momento, gli unici arruolabili sono il rientrante Cabal (ancora non a pieno regime, ma reduce dalla prima partita da titolare nella stagione), Kalulu e Kelly, con l’invenzione di Koopmeiners come terzo centrale al momento accantonata. Prende quota dunque la possibilità di vedere volti nuovi nei convocati in vista del match contro il Napoli, crocevia del campionato che potrebbe clamorosamente riaprire i giochi Scudetto. Un indizio ulteriore ce lo fornisce lo stesso Spalletti, che da quando si è seduto sulla panchina non ha mai abbandonato l’assetto a 3, pur modificando spesso gli interpreti.

Prepariamoci dunque ad un inedito terzetto difensivo, che avrà bisogno di qualche ricambio. Ed è proprio questa la dinamica che innesca il ragionamento sulla Next Gen: la necessità di dare consistenza alla panchina, potrebbe concedere un’opportunità di salire in prima squadra a qualche componente dell’U23. In questo senso, i due nomi più accreditati sono quelli di Javier Gil e Pedro Felipe, per due motivazioni possibilmente opposte. Lo spagnolo classe 2006 è tornato in maniera prepotente nell’undici titolare di Brambilla, è reduce dalla quarta partita consecutiva da titolare e sembra essersi ufficialmente lasciato alle spalle l’infortunio al bicipite femorale che lo aveva tenuto lontano dai campi per circa due mesi. Nel caso del 2004 brasiliano invece, c’è un bilancio fin qui ottimo in Next Gen, arricchito da 11 presenze e 2 gol, fondamentali nell’economia del risultato perché hanno confezionato due vittorie.

Gil-Pedro Felipe: guerra aperta per salire in prima squadra?

Stabilire delle gerarchie al momento è complicato. Eppure, a favore del nativo di Itajuìpe c’è la convocazione già arrivata per la partita di Coppa Italia con l’Udinese. E non è un unicum: il brasiliano era già stato aggregato alla prima squadra da Igor Tudor, prima del big match contro il Milan. È evidente dunque che dall’alto abbiano puntato i propri riflettori sul ventunenne, considerato quasi un erede spirituale di Bremer per caratteristiche fisiche e di temperamento. “Sangue quente”, tipico di chi arriva da quelle latitudini e tendenzialmente gioca senza avere nulla da perdere. In più, quella duttilità che gli ha permesso di spostare leggermente il proprio raggio d’azione, non sfigurando neanche come terzo a sinistra nonostante nasca come centrale puro.

Insomma, l’ago della bilancia pende da un lato. Ma conoscendo la vena creativa di un allenatore come Spalletti, sempre incline a sovvertire le aspettative, la candidatura di Gil non è da scartare: anche il 19enne spagnolo ha le proprie carte da giocare, come l’eleganza con cui sa uscire palla al piede dai blocchi difensivi, o la pulizia negli interventi. Adesso, la palla passa all’allenatore.

Luca Ottaviano

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