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Inter, spazio ai giovani in Coppa Italia: segnali di continuità importanti, e Chivu fa da catalizzatore
Inter, la Coppa Italia come terreno fertile per i giovani più interessanti
Era segnalata alla vigilia come una pratica da archiviare in scioltezza, e l’Inter ha eseguito il compito senza titubare. Gli ottavi di finale contro il Venezia sono serviti per allungare le rotazioni, fornire ossigeno alle colonne portanti della squadra e dare qualche opportunità ai talenti dell’U23. Nel secondo tempo infatti, è arrivato l’esordio per Leonardo Bovo, Matteo Cocchi (non assoluto, aveva già collezionato 6 minuti con Inzaghi in Champions League, negli ottavi contro il Feyenoord) e Matteo Spinaccè: tre tasselli chiave nello scheletro di un Under 23 che sta stupendo alla sua prima esperienza in Serie C. E anche in questo caso, diventa fondamentale il tramite tra giovani e prima squadra: l’innesco, il catalizzatore biologico, che risponde al nome di Christian Chivu…
Inter, lavori in corso: si punta alla costruzione di un ponte tra U23 e prima squadra
Andare superficiali su una scelta tanto importante come la guida tecnica di una squadra di vertice, spesso non restituisce fedelmente il quadro d’insieme e il contesto in cui quella scelta è stata presa. Christian Chivu, oltre ad ereditare dei princìpi tecnici e concettuali da Simone Inzaghi, assolve alla perfezione un altro compito che l’Inter aveva messo in agenda per il futuro prossimo. Il passaggio di consegne infatti, ha dato la possibilità al club di aprire maggiormente i propri orizzonti alla neonata U23, che da parcheggio eterno del talento diventa potenziale risorsa da cui attingere. Entriamo nel merito di questa dinamica: l’allenatore rumeno ha contribuito a formare quello che attualmente è il gruppo che sta affrontando il primo apprendistato in Serie C. Si è formato in un percorso di crescita graduale e costante, plasmando a sua volta il settore giovanile nerazzurro con le sue scelte.
A partire dal 2019, fino al 2024, toccando con mano ogni categoria, dall’U17 alla Primavera. Terminando il suo splendido lavoro con uno Scudetto Primavera a bilancio e un’eredità preziosissima per l’Under 23. 13 dei 27 componenti del gruppo squadra allenato oggi da Stefano Vecchi, portano il marchio di garanzia di Christian Chivu, che li ha vissuti e li ha plasmati nel suo periodo di formazione nel settore giovanile. Si tratta del 48% del totale, una cifra che assume grande rilevanza nel processo di evoluzione di un settore giovanile. In un contesto simile, il debutto in prima squadra è vissuto più come il decorso naturale delle cose, come una tappa all’interno del percorso di crescita. Leonardo Bovo, Matteo Cocchi e Matteo Spinaccè sono dunque tre prodotti della sinergia tra Chivu e l’Inter, affinata e sviluppata negli anni.
Come sono andati gli esordi di Cocchi, Bovo e Spinaccè
Sgombriamo il campo da facili (quanto superficiali) equivoci: la prima volta a San Siro dei tre talenti dell’Inter U23 non va inteso come un semplice premio. È un attestato di stima, ma dimostra anche la presenza e la vicinanza della prima squadra nei confronti dei giovani. Lo ha confermato lo stesso Chivu nelle interviste post-Venezia: “Per me gli esperimenti non esistono. Sono contento per i ragazzi che hanno avuto modo di assaggiare la prima partita a San Siro in prima squadra”.
In questo modo, i nerazzurri stanno costruendo un canale di comunicazione molto attivo, un ponte tra il settore giovanile e il mondo dei grandi in cui l’Under 23 diventa un passaggio intermedio capace di portare elementi in più nel bagaglio culturale di quei ragazzi che potrebbero segnare il futuro della squadra. In questo senso, non sorprendono gli esordi di ieri sera, nel contesto di un Inter-Venezia in totale controllo per tutti i 90 minuti.
Cocchi fa il suo ingresso al 60′ al posto di Luis Enrique, offrendo un’abbondante mezz’ora di corse, atteggiamento propositivo e sempre proteso nella metà campo offensiva, ma anche spunti interessanti come l’affondo con destro deviato in corner nel finale. Spinacce e Bovo entrano in campo al 79′, con il mediano che si mette in cabina di regia e guida qualche uscita di palla, mentre l’attaccante si accende con un’iniziativa personale: sterzata per saltare il primo marcatore, ma destro col passo lungo murato in angolo. Primi segnali di cambiamento, perché all’Inter tira un’aria diversa e i fatti cominciano a dimostrarlo.
Luca Ottaviano
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