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Harder, tra Fiorentina e futuro: “Sogno di giocare nel Real”. Ritiro e prestito? Le opzioni per il classe 2005
Jonas Harder, giovane talento della Fiorentina Primavera, racconta sogni e futuro tra ritiro estivo, Nazionale e il grande salto tra i professionisti.

Jonas Harder, giovane talento della Fiorentina Primavera, racconta sogni e futuro tra ritiro estivo, Nazionale e il grande salto tra i professionisti
Jonas Harder, centrocampista classe 2005 della Fiorentina Primavera, è pronto a fare il grande salto. Dopo la delusione della finale scudetto persa contro l’Inter al Viola Park, il giovane talento tedesco-italiano si prepara ad affrontare nuove sfide: il ritiro con la prima squadra, il confronto con i campioni già affermati e, chissà, un posto stabile tra i grandi.
Nel corso di un’intervista a Tuttomercatoweb, Harder ha parlato delle sue esperienze, dei sogni che alimentano la sua carriera e delle incognite sul suo futuro. A partire dal rammarico per un campionato Primavera che la Fiorentina non vince dal lontano 1983. Nonostante diversi successi in Coppa Italia e la fioritura di numerosi talenti approdati in prima squadra, lo scudetto resta un obiettivo lontano.

Jonas Harder
Harder: “L’obiettivo è portare i ragazzi in prima squadra”
“I trofei sono sempre significativi, tant’è che il nostro obiettivo ad inizio anno era proprio riportare uno Scudetto Primavera a Firenze. Tuttavia la cosa fondamentale di un settore giovanile penso sia proprio questa: riuscire a portare i ragazzi ad esordire in prima squadra”, afferma Harder, mettendo in evidenza l’importanza del percorso di crescita, dove la realizzazione individuale è il vero premio.
Il ragazzo ha avuto il privilegio di lavorare con uno dei tecnici più apprezzati del settore giovanile, Daniele Galloppa. Quattro anni insieme, fatti di sfide e insegnamenti, che Harder non dimenticherà facilmente. “Lo ringrazierò per sempre, con lui sono stati quattro anni bellissimi. Mi ha fatto crescere non soltanto dal punto di vista calcistico ma soprattutto a livello umano. Penso che questa sia la cosa più importante”, dice con gratitudine. Un legame che va oltre la semplice relazione tra allenatore e giocatore, ma che rispecchia la crescita di un ragazzo pronto a fare il grande salto.
Da Comuzzo a Martinelli fino a Dodo e De Gea
Nel suo percorso con la prima squadra, Harder avrà al fianco alcuni ex compagni di squadra, come Comuzzo e Martinelli, che lo hanno supportato durante il suo cammino verso il professionismo. Non mancano i consigli e i confronti, ma il giovane centrocampista sembra avere le idee chiare su cosa aspettarsi: “Con loro mi confronto spesso ma essendo già stato nel giro di convocazioni e ritiri estivi con la prima squadra so già un po’ ciò che mi aspetta. Sono abbastanza tranquillo da questo punto di vista”. La maturità di un ragazzo che, pur avendo appena 20 anni, non ha paura di affrontare l’incertezza di un futuro ancora in divenire.
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Un altro aspetto interessante della sua esperienza in prima squadra è il legame che Harder ha sviluppato con alcuni dei giocatori più esperti. In particolare, il brasiliano Dodo, che dopo la sconfitta in finale contro l’Inter ha dedicato al giovane una bellissima lettera su Instagram, e Rolando Mandragora, il cui spirito di squadra è stato per Harder un esempio da seguire. “Lui (Dodo ndr) è forse la persona con cui ho legato di più perché è un ragazzo espansivo, sempre con il sorriso e a cui è impossibile non voler bene. Lo ringrazio per le belle parole che mi ha dedicato, non me le aspettavo. Lui è uno di quelli che incita i più giovani e li mette sempre a proprio agio”, racconta Harder, rendendo omaggio alla figura di Dodo, ma anche a Mandragora, un altro esempio di professionalità e disponibilità.
Un futuro incerto legato tra Italia e Germania
Quando si parla di futuro, la situazione per Harder è ancora incerta. In attesa di capire cosa accadrà dopo il ritiro estivo, il centrocampista non si sbilancia, ma mantiene un atteggiamento positivo e propositivo: “Fare considerazioni su ciò che succederà dopo il ritiro estivo è presto. Non ne ho ancora parlato con nessuno. Rimanere alla Fiorentina sarebbe bello, non posso negarlo. Però non chiudo nessuna porta. Vedremo nei prossimi mesi”. La voglia di conquistarsi un posto tra i grandi è evidente, ma Harder sa che la strada è lunga e che ogni scelta va fatta con attenzione. Un prestito per accumulare esperienza e minutaggio non è escluso, ma la Fiorentina rimane un obiettivo a cui non rinunciare.
Un altro aspetto che rende unica la storia di Harder è il suo legame con due culture: quella italiana e quella tedesca. Nato da padre tedesco, il centrocampista ha il doppio passaporto e la possibilità di rappresentare sia la Nazionale azzurra che quella tedesca. Eppure, sembra che per ora la sua scelta sia chiara: “Come ho già detto prima io sono uno di quelli che le porte non le chiude mai. Detto ciò, in questo momento mi sento dentro il progetto Italia e di rappresentare la Nazionale azzurra. Anche perché una chiamata della Nazionale tedesca non è mai arrivata”. Un segnale di grande fiducia da parte della federazione italiana, ma anche una grande motivazione per il ragazzo, che sogna un futuro azzurro.

Jonas Harder (Credit: M.C.)
… e il sogno Real Madrid
Il sogno di Jonas Harder è, però, ancora più grande: “Se si sogna lo si deve fare in grande, e quindi dico giocare nel Real Madrid. Per quanto riguarda obiettivi più concreti, vorrei guadagnarmi spazio nel mondo del professionismo e lasciare un segno tra i grandi”. Un sogno che si nutre di ambizione, ma anche di una consapevolezza maturata nel tempo. La strada per arrivare in alto è ancora lunga, ma con la determinazione che lo contraddistingue, è pronto a scrivere il suo futuro nel calcio che conta. Sarà un’estate decisiva, quella che lo vedrà confrontarsi con il mondo dei grandi, ma una cosa è certa: la Fiorentina e i suoi tifosi hanno un talento su cui fare affidamento. Il cammino di Jonas Harder, iniziato nel settore giovanile, è pronto a decollare verso nuovi orizzonti.
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