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Sorrentino: “Martinelli? Complicato giocare con De Gea davanti. All’estero sarebbe titolare”

L’ex portiere Stefano Sorrentino analizza la scelta di Martinelli di restare alla Fiorentina come vice De Gea e il suo possibile futuro.

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Stefano Sorrentino

Martinelli chiuso da De Gea alla Fiorentina: il pensiero di Sorrentino

Il tema dei giovani portieri italiani e dei loro percorsi di crescita torna al centro del dibattito, soprattutto quando a parlarne è chi quel ruolo lo conosce alla perfezione. Stefano Sorrentino, ex estremo difensore e oggi voce tecnica molto ascoltata, è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola affrontando la situazione di Tommaso Martinelli, il talentuoso classe 2006 della Fiorentina che in estate ha scelto di restare a Firenze come vice di David De Gea. Una decisione che negli ultimi mesi ha generato discussione, anche alla luce del fatto che lo spagnolo continua a essere il titolare designato in tutte le competizioni, Conference League compresa.

Sorrentino ha analizzato non soltanto la scelta estiva del giovane viola, ma anche il contesto italiano che spesso non favorisce un percorso graduale per i portieri emergenti. Il paragone con quanto avviene all’estero – dove i coetanei di Martinelli possono vantare decine di presenze tra i professionisti – diventa inevitabile. Così come la riflessione su un sistema che tende a proteggere troppo i giovani, privandoli però dell’esperienza necessaria per completare la formazione. Tra considerazioni sul presente, critiche al sistema italiano e spunti sul futuro del ragazzo, Sorrentino ha offerto una lettura diretta e senza filtri della situazione.

Le parole di Sorrentino

“Secondo me sta nascendo un caso dove non c’è. Quando ti trovi in una situazione come quella della Fiorentina con un portiere come De Gea, si parla del nulla. Se hai vent’anni e davanti hai De Gea gioca lui. Sono il primo a dire che un portiere deve andare a giocare perché gli anni passano. Il ragazzo mi piace tantissimo, secondo me è uno dei migliori della sua età. Ma il problema non è oggi: nasce da quest’estate, dalla sua decisione. Adesso è tutto complicato. Dove lo mandi a giocare? In A non gioca titolare, in B nemmeno secondo me. Se c’è una big che deve vincere il campionato non va a prendere dei ragazzi in porta. L’abbiamo visto col Palermo e con Desplanches, che ha tre anni in più di Martinelli: ha sbagliato una partita ed è stato mandato via, ora a Pescara sta facendo benissimo, ma Pescara non è Palermo. I talenti del genere all’estero hanno già fatto tante partite. Fosse nato da un’altra parte avrebbe già avuto 50-60 partite in Premier o Liga. Parliamoci chiaro, il nostro sistema è questo, è la normalità. Se Pio Esposito non fosse stato aggregato al Mondiale per Club con l’Inter a quest’ora sarebbe stato da un’altra parte, un altro anno allo Spezia o chissà”.

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