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Mondiale per Club, è il giorno del giudizio per il Gruppo B: tutte le combinazioni e un’eliminazione che avrebbe del clamoroso

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Julian Alvarez Mondiale per Club

Mondiale per Club, Gruppo B: è tempo di verdetti

Per descrivere al meglio il girone più in bilico del Mondiale per Club, bisogna riavvolgere il nastro, più precisamente alla serata del 20 giugno. Un Psg che sembrava la schiacciasassi del girone, cade clamorosamente con il Botafogo cedendo il primato alla variabile impazzita del gruppo; nell’altro duello, l’Atletico Madrid rialza la testa regolando il fanalino di coda Seattle Sounders con un 1-3 che rimanda a stasera le sentenze definitive. Dalle 21:00 però, non ci sarà possibilità di appello rispetto al giudizio prodotto dal campo: con l’ombra di una clamorosa eliminazione per una delle due grandi favorite.

Luis Enrique

Luis Enrique (Screen)

Mondiale per Club: l’entrata in gioco dell’imprevedibilità e la possibilità di tre squadre a sei punti

Il Gruppo B ci ha restituito probabilmente lo scenario più in bilico dell’intero torneo. Il Botafogo ha detronizzato il Psg, ma all’ultima incrocia i propri destini con l’Atletico Madrid. I parigini invece, sono attesi dall’impegno sulla carta più comodo, quello con il Seattle. Cosa dice però la classifica al momento? Il Botafogo comanda con 6 punti e una differenza reti di +2; segue il Paris Saint Germain 3, con un +3 nella differenza reti. L’Atletico Madrid è a 3 lunghezze, ma nel differenziale tra gol fatti e subìti è in passivo di -2; chiude Seattle, con 0 punti e un disastroso -3 nella differenza reti. Il destino quindi, si è divertito a rimescolare le carte e ad accettare come possibile finale il trionfo dell’imprevedibilità: c’è infatti la possibilità che il tridente Brasile-Francia-Spagna termini il girone a pari punti, con 6 lunghezze.

Igor Jesus, Botafogo

Igor Jesus, Botafogo

Questa combinazione si verificherebbe qualora Psg e Atletico vincessero rispettivamente contro Botafogo e Seattle. A questo punto però, i criteri prestabiliti parlano chiaro: i “Colchoneros” dovrebbero battere Igor Jesus e compagni con tre gol di scarto, ribaltando a proprio favore il coefficiente della differenza reti, dinamica fondamentale visto il sostanziale pareggio che si produrrebbe nel “fuoco incrociato” tra le prime tre della classe. In ogni caso, per i Campioni d’Europa c’è un solo scenario percorribile per non dover attendere il risultato sull’altro campo, ed è il minimo comune denominatore della serata: la vittoria, con qualsiasi punteggio. Un successo regalerebbe invece il primato matematico al Botafogo, mentre qualora entrambi i match terminassero in pareggio, sarebbe sempre l’Atletico ad avere la peggio, non riuscendo infatti a chiudere il gap nella produzione offensiva rispetto al Psg.

Simeone: l’incubo di avere tutto nelle proprie mani

L’Atletico è notoriamente la squadra delle rimonte: per indole, i “colchoneros” sono il gruppo dell’impossibile che diventa possibile, della sovversione delle aspettative. Avere il proprio destino in palio, e soprattutto tenere il match point tra le proprie mani, non è uno scenario che li mette a proprio agio. Spesso però, i due concetti si assottigliano, arrivando a rimescolarsi tra loro: è in questo contesto che i ragazzi di Simeone devono trovare quell’inerzia in grado di superare anche i limiti più impensabili.

Diego Simeone

Diego Simeone (screen)

Battere il Botafogo con 3 o più gol di scarto è la via principale per accedere alla fase ad eliminazione diretta: non è facile, ma se esiste una squadra capace di queste rimonte, quella è proprio l’Atletico. Prepariamoci dunque a 90 minuti infuocati, con continui scossoni nei rapporti di forza del girone.

Luca Ottaviano

 

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