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Mastour, dal Milan alla… Virtus Verona: un predestinato costretto sempre a ricominciare

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Hachim Mastour

Mastour, “ricomincio da qui”

Descrivere la carriera di Hachim Mastour è molto complicato. Si tratta di un ragazzo che fin da subito ha ottenuto tutto: luci della ribalta, spessore agli occhi dell’opinione pubblica che lo acclamava come un predestinato e la maglia prestigiosa del Milan. Alla fine però, come un moderno Icaro, si è avvicinato così sensibilmente al sole da scottarsi irrimediabilmente, perdendo quota e smarrendosi nel suo percorso di crescita che sembrava inarrestabile. Oggi, all’età di 26 anni, il Marocchino riparte dalla Serie C, in particolare dalla Virtus Verona.

Hachim Mastour

Hachim Mastour (screen)

Il Milan, la Kings League e… la Serie C: un mix di emozioni contrastanti

Una carriera all’insegna della rapidità

Quella di Mastour potrebbe diventare una “case history” molto interessante: a 16 anni sei ad un passo dal Gota, a 26 sei di nuovo costretto a farti spazio nei bassifondi. 1 Luglio 2014, la prime delle tante sliding door: il Milan gli spalanca le porte della prima squadra. Un colpo di coda pensato anche per innescare di nuovo la fiamma della passione in un pubblico che aveva raffreddato la propria temperatura a causa di risultati sportivi che cominciavano a prestare il fianco alle critiche. Il talento però è lì da vedere: fantasia, estro giocate e quella rapidità di pensiero propria dei fenomeni; caratteristiche che fin da subito gli valgono l’etichetta del “predestinato”, una sorta di Yamal ante-litteram. A differenza dello spagnolo però, quel mondo fatto di attenzioni e cultura delle aspettative divora il sedicenne.

Nel 2014/15, il bilancio tra i professionisti rimane a secco: 0 presenze e pochissime possibilità di concretizzare quegli ultimi passi che lo avrebbero proiettato nell’Olimpo dei nuovi talenti in rampa di lancio. Il Milan però, finisce per devitalizzare il ragazzo che ha subito bisogno di un cambio di prospettive. Ne nasce un periodo da giramondo quasi in controtendenza rispetto agli impulsi che soltanto un anno prima lo avevano fatto conoscere al mondo del calcio italiano. 1 sola apparizione al Malagacon il Pec Zwolle, un fugace ritorno nella Primavera rossonera e le parentesi al Pas Lamia (6 presenze) e con la Reggina (12 partite e 1 assist all’attivo).

Finale dolce-amaro… e la chance per rinascere

Nel frullatore va inserito anche il periodo a Carpi: soltanto 10 apparizioni che sono l’antipasto verso un altro momento spartiacque. Dal luglio 2021 al luglio 2022, Mastour vive il suo primo anno da svincolato: il marocchino si ritrova, all’età di 24 anni, ad essere completamente eclissato, a sparire dai radar del calcio. Due chance arriveranno in Marocco, prima con lo Zemamra, poi con l’Union Touarga: eppure, da gennaio 2025 fino alla fine della stagione, ecco la seconda parentesi da “free agent”. Titoli di coda? Neanche per sogno.

Venditti cantava: “e quando penso che sia finita, è proprio allora che comincia la salita”. Ed è esattamente così: gli Fc Zeta, squadra di Kings League, lo fanno rientrare nell’orbita del calcio giocato; la Virtus Verona invece, lo acquista a parametro zero. Un anno di contratto fino a giugno 2026, con opzione per una seconda stagione. Insomma, siamo davanti ad una sceneggiatura da thriller: il nichilismo della caduta tanto rapida quanto fragorosa, e un colpo di scena inaspettato a ridare colore sul finale. Adesso però, la palla passa ad Hachim Mastour: con la speranza che il classe 1998 torni a trattarla con quel tocco vellutato, con quella qualità che poco più di dieci anni fa ci aveva stregato.

Luca Ottaviano

 

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