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Nuova inchiesta de Le Iene: “70 mila euro per passare dalla Promozione alla Samp” e il club si espone con una nota
Il giornalista Luca Sgarbi prosegue nel suo tentativo di smascherare il marcio attorno al calcio professionistico, soprattutto legato ai giovani e i settore giovanili dei club.

La Sampdoria al centro della nuova inchiesta de Le Iene assieme ad altri agenti: ecco cos’è successo
Nuova puntata e nuova inchiesta a Le Iene. Il giornalista Luca Sgarbi colpisce ancora. E, dopo aver scoperchiato il vaso di pandora, ha deciso di andare ancor più a fondo per smascherare il marciume nell’ambiente calcistico. Promesse in cambio di un compenso economico, contribuendo a inquinare quelli che sono i valori dello sport. Non casi isolati, ma che purtroppo sono sempre più frequenti. A qualche settimana di distanza dal caso che ha visto come protagonista Salvatore Bagni, c’è un altro caso sconvolgente.

Luca Sgarbi
L’aggancio con Biasin e la chiamata con Borella
Luca Sgarbi, giornalista de Le Iene, si finge il papà di Emanuele Profeti. Un giovane di belle speranze che gioca nel Ronciglione, società di Promozione, e cerca su internet il nome di qualche agente sportivo e ne trova uno. Da qui nasce la ‘trattativa’ per cercare una sistemazione al ragazzo. Le modalità in cui avvengono la chiacchierata e gli accordi sono diversi rispetto a quanto emerso nella scorsa inchiesta. Il succo della questione, però, è sempre lo stesso: ‘Pagare per giocare’.
Con questo video, Le Iene, hanno mostrato come, con 70mila euro e la complicità di dirigenti e agenti, il giovane calciatore avrebbe potuto passare dal Ronciglione (Promozione) alla Sampdoria Primavera. Nel servizio andato in onda il 3 giugno, il giornalista Luca Sgarbi ha documentato ogni fase: messaggi, incontri, accordi e il presunto pagamento. Alla fine si è smascherato, svelando l’inchiesta sotto copertura e cercando di far emergere le motivazioni dietro questo sistema. Un’indagine che getta ombre preoccupanti sul funzionamento del calcio giovanile italiano. In tutto questo, poi, è arrivato anche il comunicato della formazione blucerchiati per sottolineare un aspetto importante.
Inchiesta Le Iene, il comunicato della Sampdoria
“In relazione al servizio andato in onda nel contesto dell’ultima puntata della trasmissione di Italia 1 ‘Le Iene’, l’U.C. Sampdoria ritiene doveroso esprimere in modo chiaro e fermo la propria posizione in merito ai fatti riportati. Le ricostruzioni diffuse – secondo cui il tesseramento del calciatore Emanuele Profeti sarebbe avvenuto a fronte di una presunta sponsorizzazione – descrivono dinamiche del tutto incompatibili con i principi di correttezza, trasparenza e meritocrazia che da sempre guidano l’operato della nostra società, in particolare nel Settore Giovanile.
A tal proposito precisa con assoluta fermezza di non aver mai sottoscritto, autorizzato o approvato alcun tipo di accordo, contratto o intesa – diretta o indiretta – finalizzata a una sponsorizzazione connessa al tesseramento del signor Profeti, né con lui né con soggetti a lui riconducibili. Ogni eventuale iniziativa assunta in tal senso è da considerarsi del tutto estranea alle modalità operative della società, che ne declina ogni coinvolgimento e responsabilità.

Sampdoria esultanza
Prende pertanto le distanze in maniera netta e inequivocabile da qualsiasi comportamento non conforme ai propri valori. Incluso quello attribuito al responsabile del Settore Giovanile, signor Luca Silvani. In tal senso la società ha già avviato un’indagine interna per accertare ogni elemento utile e si riserva di adottare tutti i provvedimenti ritenuti opportuni, incluso l’eventuale allontanamento del suddetto dirigente, a tutela dell’integrità del club.
Peraltro, subito dopo il suo tesseramento (avvenuto in data 3 febbraio 2025), il signor Profeti si è reso irreperibile, così dimostrando la strumentalità dei contatti intercorsi con l’U.C. Sampdoria volti a ledere l’immagine della stessa a beneficio di presunti profitti di terzi. In ragione di tale condotta il club ha prontamente provveduto a diffidarlo formalmente dal reiterare qualsiasi comportamento lesivo della reputazione e degli interessi dell’U.C. Sampdoria, riservandosi di agire per il risarcimento dei danni subiti.
Alla luce di quanto sopra, l’U.C. Sampdoria ribadisce con fermezza la propria totale estraneità da qualsiasi pratica che possa anche solo ipoteticamente configurarsi come traffico illecito di denaro ai fini del tesseramento o come violazione dei principi di meritocrazia nello sport. Qualsiasi individuo che si renda responsabile di condotte in contrasto con tali valori fondamentali non potrà in alcun modo trovare spazio – ora o in futuro – all’interno della nostra organizzazione. La tutela dei giovani atleti, il rispetto delle regole e la trasparenza nei rapporti sportivi restano – oggi come ieri – principi irrinunciabili e fondanti della nostra identità”.
Il messaggio social di Biasin
Duro anche il commento dello stesso agente, Giulio Biasin, interpellato nel servizio ma che al termine della puntata, ha voluto scrivere un messaggio sul suo profilo Instagram per scagionarsi dal misfatto: “Io ci metto la faccia e vi dimostrerò quanto infami sono stati… hanno tagliato i messaggi e tutto che avevo detto sul provare il calciatore prima di fare l’operazione!”. Insomma, una nuova puntata che fa discutere…
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