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Serie A, continua la “fuga di cervelli”? Leoni richiesto in Premier e Liga
Giovanni Leoni, classe 2006 del Parma, ha attirato riflettori da Premier League e Liga. Un altro gioiello del nostro calcio si trasferisce?

Leoni, la Premier League e la Liga possono tentarlo
Non siamo dalle parti di qualcosa di ben definito, ma i rumours sulla possibile partenza di Giovanni Leoni verso l’Inghilterra o la Spagna riportano al centro del dibattito un tema fin troppo sottovalutato. Sul diamante grezzo del Parma si sarebbero fiondate Tottenham e Bournemouth oltremanica, mentre dalla penisola iberica sarebbero Atletico Madrid e Barcellona ad aver manifestato un forte interesse. La tendenza confermata dalle ultime stagioni, è quella di una spaventosa “fuga di cervelli”, con i nostri giovani talenti che, per necessità di minutaggio o ambizioni e prospettive migliori, preferiscono campionati con più ampio respiro internazionale.
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Da Calafiori a Natali: anche i difensori fanno fatica ad imporsi in Italia
Uno dei tratti distintivi del nostro calcio, secondo coloro che lo vivono da esterni, è la propensione a curare molto la fase difensiva. Eppure, è proprio in questo reparto che negli ultimi anni si registra una difficoltà impressionante nel diventare colonne portanti di un cambiamento, che andrebbe comunque allargato a tutto il sistema.
Si parte anche da giovanissimi
Un esempio che porta all’estremo questo concetto è Andrea Natali: talentuosissimo centrale classe 2008, nonché uno dei leader carismatici dell’Italia Under 17 campione d’Europa nel 2024. Il suo varcare il confine è arrivato molto presto: già all’età di 12 anni, ha lasciato il settore giovanile del Milan per trasferirsi all’Espanyol. Una breve parentesi prima di atterrare nel mondo Barcellona, dove ha condiviso lo spogliatoio con Marc Bernal (già nell’orbita dei grandi in blaugrana, prima di rimediare un infortunio molto pesante) e ha sfiorato la possibilità di dividere il campo con Lamine Yamal e Hector Fort. Oggi, Natali è in forza al Bayer Leverkusen, dove per l’esordio assoluto tra i professionisti è solo questione di tempo.

Andrea Natali
Gli esempi più altisonanti
Continuiamo con Riccardo Calafiori: l’esordio nella Roma arriva con Fonseca nel 2021, ma non viene accompagnato dall’annata successiva, con Mourinho che lo relega ad alternativa di seconda scelta. La rinascita dunque arriva al Basilea, dove supera un pesantissimo infortunio e ritrova continuità di minutaggio e rendimento. Infine, la definitiva consacrazione in un brevissimo ritorno in Italia al Bologna, tappa nuovamente di passaggio prima di decollare, per ambizioni, status e contesto sportivo, con la chiamata dell’Arsenal.
Lo stesso iter ha subìto la carriera di Micheal Kayode: da sorpresa dirompente con Italiano, a profilo interessante ma gradualmente sempre meno presente negli schemi della Fiorentina. Infine, quel passaggio che sta diventando quasi un tratto distintivo: l’addio per cercare un’ecosistema diverso. E’ il Brentford ad accogliere il classe 2004, che dopo una prima stagione folgorante da 37 presenze condite da 1 gol e 4 assist non ha mai trovato uno spazio consistente nelle rotazioni di Palladino.
Infine, passiamo ad un (quasi) coetaneo che potrebbe intrecciare le proprie strade proprio con Leoni. Come nel caso del centrale del Parma, anche Diego Coppola avrebbe estimatori importanti fuori dallo stivale. Il Verona potrebbe sparare alto sul cartellino, complice anche la recente convocazione in Nazionale. Così, anche il classe 2003 potrebbe a breve sposare il progetto di Brighton, Brentford o Aston Villa; il tutto nonostante nel recente passato abbia bussato alla porta degli scaligeri anche il Milan. L’offerta formale però, non è mai arrivata, e i rossoneri rischiano di essere bruciati sul tempo; una dinamica simile a quella che ha coinvolto la Juventus con Calafiori. Un attendismo di mercato che contro i colossi della Premier presta il fianco alle delusioni.
Non solo difesa: Leoni ha compagnia anche in altre zone di campo
Anche dalla cintola in sù, la formula si dimostra comunque valida. Pensiamo a Cesare Casadei, classe 2003 che nonostante una stagione dominante in Primavera è stato tentato dal progetto Chelsea. Tante le variabili all’interno dell’equazione. Tra cui la mancanza di coraggio dell’Inter, l’offerta di una prospettiva sicuramente allettante e le attenzioni di mercato dei nerazzurri orientate su altre esigenze. Ai blues però, il percorso di crescita dell’italiano è stato devitalizzato da un impiego col contagocce (11 presenze totali) e da due prestiti (15 apparizioni al Reading e 24 al Leicester di Maresca).
Ultimo, ma non in termini di importanza assoluta, Wilfried Gnonto. Il nativo di Verbania appartiene più alla scuola Natali che a quella di Calafiori. Terminato il percorso nelle giovanili dell’Inter, subito il passaggio allo Zurigo per innescare il percorso di crescita. Subito un impatto forte, dinamico e decisivo negli equilibri della squadra: 74 presenze in tutte le competizioni, doppia doppia tra gol (12) e assist (10). Nel mezzo, l’esordio nell’Italia di Mancini e le porte della Nazionale. Così si spalancano nonostante il giocatore non abbia fatto neanche un minuto nel nostro campionato. Al Leeds è arrivato ad avere piena consapevolezza di sé, del suo potenziale e delle sue caratteristiche; e ora è pronto ad aggredire la Premier League.
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