Gentile si racconta: “Mi hanno fatto fuori dall’Italia U21. Volevano convocazioni diverse”

Claudio Gentile torna a parlare: l’Italia U21, l’Europeo e gli anni senza allenare

Non le manda a dire Claudio Gentile, che a distanza di quasi vent’anni torna a parlare di uno dei capitoli più amari della sua carriera da allenatore. L’ex difensore della Juventus e della Nazionale, campione del Mondo nel 1982, ha ricordato la sua esperienza alla guida dell’Italia Under 21, culminata con la vittoria dell’Europeo nel 2004 e con la conquista della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene.

Un biennio straordinario, ricco di risultati e di giovani lanciati verso la Nazionale maggiore, ma che per Gentile si concluse con un epilogo amaro: nel 2006 fu sollevato dall’incarico e, di fatto, estromesso dal sistema calcistico italiano. Da allora, salvo una breve parentesi in Svizzera al Sion nel 2014, non ha più avuto occasione di allenare in Italia. Nelle sue parole a Rai Sport, cariche di delusione ma anche di orgoglio, emerge il ritratto di un uomo che rivendica i propri risultati e la propria coerenza: un tecnico che ha pagato il prezzo delle proprie scelte, restando fedele alle proprie convinzioni anche a costo di essere messo da parte.

Il racconto di Gentile

“Allenavo l’Under 21 che ha vinto l’Europeo e la medaglia olimpica ad Atene. Era per me un risultato che non si poteva neanche immaginare. Molti volevano che io chiamassi altri ragazzi, che io non ritenevo ancora pronti per l’Under 21. Mi hanno fatto un po’ di guerra e sono stato messo da parte. Non sono andato a piangere da nessuna parte, accetto quello che mi dà la vita ma per me è un brutto capitolo. Ho fatto risultati, ho vinto l’Europeo e la medaglia olimpica, otto di quei giocatori sono andati in Nazionale maggiore… Questo significa che qualcosa di buono ho fatto. Però non è bastato”.

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