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Secondo posto in classifica, 16 punti, 5 vittorie in 7 gare, 14 gol fatti e 8 subiti in Primavera 1. Alzi la mano chi pensa che questa descrizione corrisponda a Roma, Inter, Fiorentina, Milan o Atalanta: bene, vi sbagliate tutti quanti. Il Frosinone di Giorgio Gorgone sta sorprendendo tutti in questo avvio di stagione, un rendimento eccezionale esaltato da alcune vittorie importanti (vedi l'ultima contro la Viola di Alberto Aquilani) per una squadra alla prima stagione storica nel massimo campionato U19 italiano. Ma ciò che stupisce più di tutto è la continuità intrapresa dai ciociari dall'annata passata a questa, per un gruppo che è passato dal secondo posto in Primavera 2b al secondo posto in Primavera 1 con la stessa spina dorsale.

Il turning point

86' di Frosinone-Parma, finale dei play-off di Primavera 2 della scorsa stagione: il punteggio è fermo sull'1-1, ma i ciociari attaccano forti della superiorità numerica causata dall'espulsione di Lusha. Il confine tra gloria assoluta e fallimento è labile, regna l'incertezza e la speranza trascina in avanti i giallazzurri. L'eroe è Simone Stampete, attaccante classe 2002 ora in forza alla Turris in Serie C. Il Frosinone ottiene, così, la prima promozione in Primavera 1, ma c'è un filo conduttore tra “quella” squadra e questa di oggi: la spina dorsale del gruppo, la struttura vincente e i giocatori più rappresentativi erano e sono ancora i titolari inamovibili. Poco calciomercato, tanta fiducia a chi c'era l'anno scorso e a chi si è guadagnato quel sogno. Menzionarli risulta un passaggio doveroso.

C'è sempre lui con il numero 1

Lorenzo Palmisani, portiere classe 2004, cresciuto nel vivaio del Frosinone. Ha difeso i pali della squadra di Giorgio Gorgone da titolare già nella scorsa stagione, subendo addirittura 38 gol in 27 gare, collezionando solo 6 reti inviolate tra play-off e regular season. Nelle prime 8 gare in Primavera 1 ha tenuto la porta chiusa in 3 occasioni e nelle ultime quattro partite disputate ha subito solamente un gol, quello di Simone Leonardi al “3 Campanili” di Bogliasco contro la Samp. Una crescita a livello numerico che attesta il miglioramento della retroguardia in tutte le sue figure, tra cui quella dello stesso Palmisani, che subisce meno e para di più. Elastico, reattivo e possente fisicamente, il portiere del Frosinone è già uno dei migliori interpreti del ruolo nella categoria e sogna il graduale inserimento nella prima squadra di Fabio Grosso dopo aver assaggiato il calcio dei grandi con qualche convocazione in Serie B. Per adesso l'U19 è il suo salotto di casa.

Il Lecce nel destino

A proteggere la porta di Palmisani nella linea a 4 di Gorgone ci pensa anche Alessio Maestrelli, centrale mobile classe 2003 che si gode il Primavera 1 da fuori quota. Capitolino di nascita, ha giocato contro il Lecce in due occasioni nel 2022, perdendo entrambi i match. I salentini sono l'unica squadra che ha battuto i ciociari in questo avvio di stagione, ma la sconfitta che Maestrelli ricorda dolcemente è quella dello scorso 2 aprile, giorno del suo esordio in Serie B. Ama segnare e lo ha già fatto anche in questa stagione, mettendo in rete il primo storico gol del Frosinone Primavera in Primavera 1 al “Peppino Vismara” contro il Milan. Attento e solido, neanche lui ha sofferto il passaggio il salto della promozione, ma continua a sperare di trovare un posto nella rosa di Fabio Grosso, allenatore che gli ha regalato il debutto tra i professionisti.

Il volante con il 3 dietro

Porta la maglia numero 3, ma fa il mediano, un po' come Fabinho del Liverpool. E' nato il 27 aprile 2003 a Roma ed è cresciuto calcisticamente a Trigoria, dove è arrivato ad indossare la maglia giallorossa fino all'U17. Poi il passaggio al Frosinone, dove Matteo Bruno ha preso in mano il centrocampo della Primavera e al terzo anno con la maglia giallazzurra si gioca il campionato Primavera 1. Vero e proprio volante del centrocampo a 3 di Gorgone, è già a quota 4 assist serviti in questo avvio, 3 di questi nella gara contro il Milan. Dirige diligentemente le operazioni in cabina di regia con le funzioni tipiche del centrocampista puro davanti alla difesa e il suo destro è un'arma letale dalle palle ferme, punizioni e corner. Non ha ancora annusato l'aria del professionismo, ma se il rendimento di Bruno sarà questo da qua a fine stagione, l'anno prossimo il mediano classe 2003 potrebbe essere un oggetto del desiderio per tante squadre di Serie C.

Fantasia ecclettica

Volete metterlo mezzala? Fate pure. Volete metterlo esterno del tridente offensivo? Vi è permesso. Fino ad ora Simone Canganiello si è sempre adattato. Il classe 2004 viaggia sull'onda del suo portiere Palmisani, in netto miglioramento numerico rispetto alla passata stagione: 3 gol realizzati nello scorso Primavera 2b, 3 gol messi a segno in 7 giornate di Primavera 1. Mai sostituito, sempre titolare, porta le sue qualità da numero 10 in varie zone del campo incidendo spesso e volentieri. Un esempio? La doppietta di Bogliasco nell'1-2 esterno dei ciociari contro la Samp. Non trema davanti ai grandi avversari, la sua tecnica e il suo modo di pensare calcio sono addirittura migliorati con il balzo di categoria. Da sempre nel settore giovanile del Frosinone, ha segnato in tutte le categorie, ma questa stagione, quella più difficile della sua carriera, si potrebbe rivelare anche quella più prolifica.

La zanzara

Di gol ne ha fatti a volontà anche Alessandro Selvini, attaccante classe 2004. La sua particolarità sta nell'utilizzo tattico: mai vero e proprio centravanti, spesso gioca a supporto di un numero nove sfruttando gli spazi creati dai movimenti di una punta classica. Selvini è il classico partener fastidioso per le difese avversarie, rapido e sgusciante nelle palle vaganti, mangia il campo grazie alla sua conduzione palla e in area punge eccome. 12 gol l'anno scorso, già 2 conditi da un assist quest'anno. Gorgone lo mette sempre e non rinuncia mai alla sua potenziale pericolosità offensiva, che spesso viene messa in secondo piano dalle qualità aerobiche e dall'umiltà messa a disposizione per la squadra. E il 18enne giallazzurro riassume tutte le qualità dei fedelissimi di Giorgio Gorgone: spirito di sacrificio, qualità messa al momento giusto, compattezza tattica e comprensione della proprie funzioni. Se pensate davvero che tutto ciò sia un caso, forse vi è sfuggito qualcosa.

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