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Gubbio, parla in esclusiva il tecnico della Berretti Polverini

Giovane, ambizioso e con una grande passione verso lo sport che ama di più: il calcio. Nicola Polverini allenatore della Berretti del Gubbio, è un tecnico che sta facendo molto bene nella città dei Ceri. Uno step alla volta, ma sempre con i piedi ben saldi a terra. "Ai ragazzi cerco di trasmettere passione, predisposizione al lavoro, rispetto, ambizione, ma anche umiltà - afferma Polverini -. Penso che siano requisiti fondamentali che un giovane calciatore debba apprendere e possedere poi in futuro".

E se solo con il duro lavoro si raggiungono i risultati, quest'anno la ricompensa è arrivata e porta il nome di play-off con la squadra Berretti. "Sono a Gubbio da ormai qualche anno. Ho iniziato ad allenare i Giovanissimi regionali A1 - continua il 31enne tecnico tifernate - e ho fatto tutta la trafila fino alla Berretti. Negli anni quindi, sono stato anche facilitato nell'avere a disposizione ragazzi che conoscevo, che sono stati poi bravi a riproporre tutto in campo. I play-off è un traguardo importante che ci rende orgogliosi. Quando questa estate è uscito il girone, era impensabile una cosa simile, viste le tante squadre di blasone che c'erano. Merito ai ragazzi che hanno pensato partita dopo partita, mettendo impegno e rispetto verso ogni avversario".

Una crescita costante testimoniata dai numeri: nel girone di andata in 11 partite, 15 punti (4 vittorie, 3 pari e 3 ko) con 12 gol realizzati e 17 subìti e una differenza reti pari a -5. Nel ritorno 24 punti (8 vittorie, 0 pareggi e 3 sconfitte), con 24 gol fatti e 6 subìti con una differenza di reti di +18. "Il campionato Berretti è l'ultimo gradino prima del calcio dei grandi. Il risultato comincia a contare di più, ma a me piace farlo anche attraverso il gioco e di questo devo dar merito al gruppo che si è ben calato nella realtà e mi ha seguito".

"I numeri non a caso lo testimoniano - ha proseguito il trainer degli umbri - e dicono che nel ritorno siamo cresciuti incredibilmente. La forza dei risultati è stato il carattere della squadra, che s è saputa adattare anche alle difficoltà. Le squadre che mi hanno più impressionato? Oltre al Sassuolo che considero di un'altra categoria, Feralpisalò e Vicenza mi hanno colpito per individualità ed organizzazione".

Un tecnico giovane quindi, che piace fare risultato attraverso il gioco e che ha un modello di riferimento: Marco Giampaolo della Sampdoria. "Seguo Giampaolo e cerco di imparare da lui. Mi piace il suo calcio e come lo propone. Meriterebbe qualcosa in più, visto quello che ha raccolto fin qui. A mio parere è uno dei migliori allenatori italiani. Per quanto riguarda il modulo, per ora, mi adatto alle caratteristiche dei giocatori che ho".

Ora testa ai play-off dove ci sarà il Novara, con l'obiettivo di confermare la crescita del girone di ritorno. "Dobbiamo prima di tutto ricaricarci a livello fisico e mentale. Poi continuare nella direzione intrapresa e cercare di fare il massimo anche nei play-off. Il Novara è una squadra molto forte ma non partiamo battuti. Concludo, ringraziando la società, il mio staff tecnico, le famiglie e la squadra, perchè i risultati sono frutto di tutti".

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