Italia U17, Longoni e Steffanoni: “Sognare, ma restare concreti”

Azzurrini verso il Mondiale: Longoni e Steffanoni, facce nuove con idee chiare

Tra i volti di questa Italia ci sono Alessandro Longoni, portiere del Milan e protagonista dello storico Europeo U17 vinto a Cipro nel 2024 (3-0 al Portogallo), e Federico Steffanoni, centrocampista dell’Atalanta. Entrambi classe 2008, entrambi al debutto sul palcoscenico mondiale, portano entusiasmo e personalità. Due percorsi diversi, la stessa fame: confermarsi in Azzurro e misurarsi con un torneo che non regala niente, dove ogni dettaglio – concentrazione, gestione delle energie, letture – può spostare l’ago della bilancia.

Steffanoni, motore e testa

Steffanoni parla con la lucidità di chi sa cosa vuol dire sognare e restare concreto: “Sarà un’emozione incredibile. Pochi alibi: giocare e pedalare, cercando di ottenere il miglior risultato possibile”. La curiosità è il suo carburante: “Quando ho saputo che si sarebbe giocato in Qatar, è nata in me una curiosità per la cultura, le strutture e la storia”. In campo porta ordine e intensità; fuori, un’idea chiara di gruppo: “Siamo un gruppo molto unito: ogni volta che arriva una chiamata in Nazionale sono felice, perché non rivedi solo dei compagni, ma degli amici che ti porterai dietro”.

Longoni, freddezza e ambizione

Poi c’è Longoni, sorriso calmo e occhi curiosi, pronto a tuffarsi nel futuro: “Non capita tutti i giorni di giocare un Mondiale. Il clima sarà caldo e umido, ma ci adatteremo”. Le settimane a Novarello hanno cementato fiducia e leggerezza giusta: “Ci siamo allenati con spensieratezza e consapevolezza di affrontare una competizione importante”. Il fascino della sfida lo attrae: “Non mi sono mai misurato con nazionali extraeuropee: sarà bello. Mi piacerebbe affrontare il Brasile… hanno vinto cinque Mondiali, quindi a livello giovanile non saranno così male (ride). Il sogno? Vincere e alzare quella coppa”.

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