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Nazionali Giovanili

Maran, dal sogno di segnare alla vocazione tra i pali: “Buffon e Donnarumma i miei idoli”

Esordio emozionante per Andrea Maran con l’Italia U17: da attaccante a portiere, il sogno azzurro comincia tra i pali.

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Andrea Maran
Andrea Maran. Credit: Modena Calcio

Esordio emozionante per Andrea Maran con l’Italia U17: da attaccante a portiere, il sogno azzurro comincia tra i pali

C’è un’immagine che racconta più di mille parole. È venerdì 26 maggio, il sole tramonta sull’Europeo U17, e Andrea Maran è lì, immobile ma attraversato da emozioni che corrono più veloci di ogni pallone. Lo sguardo si perde nell’inno di Mameli, la maglia azzurra che lo fascia come un mantello, i guanti neri che sanno già di battaglie.

È il suo esordio nella fase finale di un Europeo. Non conta che sia “solo” l’Under 17. Perché ogni inizio porta con sé il peso, e il privilegio, di un sogno. In quell’istante, Andrea non sembra un ragazzo del 2008. Sembra un veterano che ha appena messo piede nel proprio destino.

Andrea Maran

Andrea Maran. Credit: Modena Calcio

Dal Veneto all’Europa: storia di un portiere per vocazione

Andrea Maran nasce a San Bonifacio, ma è a Cologna Veneta che impara a rincorrere i sogni. Quattro anni, un pallone tra i piedi e la convinzione che il gol fosse la sua strada. Voleva segnare, come tanti bambini. Ma il fisico – già robusto, deciso – raccontava un’altra verità. Suo padre, Tiziano, lo intuisce. “Prova a stare in porta”, gli dice. Lo fa con delicatezza e con quell’istinto che solo certi padri hanno. Andrea ascolta. Prova. E scopre che tra i pali non ci si sta solo per scelta: ci si resta per amore.

Dal settore giovanile della Giovane Cologna Veneta al vivaio del Chievo, poi Arzignano, Spal, e oggi Modena. Una scalata silenziosa, fatta di sacrifici e crescita. A Modena, Andrea trova un maestro d’eccezione: Marco Sansovini, ex attaccante da 197 reti, oggi allenatore degli Under 17. E proprio con i “canarini” Maran si mette in mostra: 9 presenze, 810 minuti e 4 clean sheet. Porte serrate. Messaggi chiari. “Qui non si passa”.

La chiamata azzurra, il giorno che non si dimentica

Poi, arriva il giorno che ogni ragazzo sogna. La chiamata di Massimiliano Favo, ct dell’Italia U17 campione d’Europa in carica. Andrea entra nel gruppo durante le qualificazioni. Osserva, ascolta, apprende. E impara da uno dei migliori, Davide Quironi, il preparatore dei portieri che ha già portato l’Italia sul tetto d’Europa con l’Under 19 nel 2023 e con l’Under 17 nel 2024.

E infine, arriva il suo momento. Belgio-Italia, fase a gironi: 2-1 in rimonta, vittoria azzurra. Andrea è titolare. E mentre canta l’inno, gli occhi si velano. “È stato un momento che non dimenticherò mai – racconta ai canali ufficiali della FIGCperché ho sentito di rappresentare non solo la mia famiglia, ma anche tutti quelli che mi hanno accompagnato fin qui. E, naturalmente, il mio Paese”.

Una famiglia, un fratello, una passione

Papà Tiziano, mamma Federica, e il fratellino Nicolò – di tre anni più giovane – sono lì, nei pensieri di Andrea. Nicolò, che ha seguito per anni il fratello nei campi, ha scelto un’altra strada: l’equitazione. E lo fa sul serio. Ma il legame è forte. Perché una famiglia che sostiene è la vera base di ogni grande corsa.

Andrea non ha un solo modello. Guarda in alto, verso i giganti: Buffon e Donnarumma, “i miei idoli”, dice. Ma si nutre anche dei consigli di chi gli sta accanto ogni giorno: i portieri della prima squadra del Modena – Bagheria, Gagno, Seculin – da cui cerca di imparare “ogni dettaglio, ogni gesto”.

Dal sogno del gol a quello di salvarlo

“Da piccolo volevo fare l’attaccante”, ammette con un sorriso. Ora però ha capito che c’è un altro modo di fare la differenza: impedendo agli altri di segnare. Salvare un gol, a volte, vale più che realizzarlo. È una questione di cuore, di istinto, di solitudine. E Andrea ha fatto pace con tutto questo. Il futuro, se lo sta già prendendo. Andrea Maran è il ragazzo che voleva fare gol. E ha trovato la sua felicità tra i pali, in silenzio, con umiltà. Perché ogni sogno ha bisogno di una porta. Basta avere il coraggio di difenderla.

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