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Il calcio dei grandi

Woltemade, una stagione da sogno: l’Inter e l’Europa ci pensano

Chi è Nick Woltemade, il gigante moderno dello Stoccarda e dello Germania Under-21, nel mirino dell’Inter che dovrà battere la concorrenza dei top club d’Europa

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Nick Woltemade, attaccante della Germania e dello Stoccarda

Nick Woltemade: il gigante moderno nel mirino dell’Inter

In un calcio sempre più ossessionato dalla velocità, dal pressing e dalle ali travestite da centravanti, Nick Woltemade è l’eccezione che riscrive la regola. Alto 1,98, ma con piedi da trequartista, il classe 2003 è il volto nuovo di una generazione di attaccanti ibridi, capaci di giocare “alla vecchia” ma con strumenti da fuoriclasse moderno. Dopo una stagione da protagonista allo Stoccarda, è finito sul radar dei grandi club europei – e persino sul taccuino di una nazionale tedesca affamata di veri numeri 9.

L’inizio a Brema: un sogno che parte dal basso

Nick nasce e cresce a Brema, cuore calcistico del nord della Germania. I primi calci li tira nella piccola squadra di quartiere, TS Woltmershausen, dove già da bambino mostra qualità fuori dal comune. A dieci anni, entra nel vivaio del Werder Brema, la squadra della sua città, dove scala ogni categoria, bruciando le tappe. Il debutto in Bundesliga arriva prima dei 18 anni, diventando il più giovane esordiente del club.

Tutto sembra pronto per il grande salto, ma la realtà si dimostra più dura del previsto. Infortuni ricorrenti al ginocchio, un virus debilitante e problemi fisici cronici frenano la sua ascesa. Tra il 2020 e il 2022, gioca solo 13 partite ufficiali. Il Werder smette di credere in lui, e Nick scivola ai margini. È il momento più difficile della sua giovane carriera.

Caduta e rinascita: l’Elversberg gli salva la carriera

Nel 2022, il Werder lo manda in prestito all’Elversberg, in 3. Liga. Un destino che molti avrebbero vissuto come un’umiliazione, ma che per Woltemade si trasforma nella svolta della vita. In una realtà lontana dai riflettori, trova sé stesso: 10 gol, 9 assist, promozione storica in 2. Bundesliga e un ruolo da assoluto protagonista. “In quei mesi ho riscoperto il piacere del gioco, ho imparato a combattere”, racconterà poi. Più che un bottino tecnico, è l’attitudine a impressionare: pressing alto, giocate nello stretto, visione da regista offensivo, spirito di sacrificio. Nick torna a essere un calciatore completo. E, finalmente, qualcuno si accorge di lui.

Stoccarda, una stagione da favola

Nell’estate del 2024, è lo Stoccarda a puntare forte su di lui. Lo ingaggia a parametro zero, senza clamore, ma quella che sembrava una scommessa si rivela ben presto una delle sorprese più elettrizzanti della stagione. Il bilancio? Sbalorditivo:

  • 35 presenze complessive

  • 17 gol totali

  • 5 reti in Coppa di Germania, inclusa quella decisiva in finale

  • Capocannoniere del club

  • Primo trofeo per lo Stoccarda dopo 18 anni

Ma il dato più sorprendente è un altro: solo uno di questi gol è arrivato di testa. Un’anomalia, se si considera che parliamo di un attaccante che sfiora i due metri di altezza. Eppure, Woltemade rompe ogni cliché. Non è un semplice “gigantone da area”, come ci si aspetterebbe. È piuttosto un numero dieci travestito da nove, nel corpo di un pivot NBA: visione di gioco, tecnica sopraffina, capacità di rifinire e creare. Un profilo atipico, moderno, che ha stravolto le gerarchie e ridisegnato il ruolo del centravanti.

Woltemade, un attaccante fuori dagli schemi

Osservando la sua heatmap, si scopre un mondo ben lontano dalla classica punta da area: presenza costante tra le linee, tocchi laterali, appoggi bassi, pressing continuo. Nick è un attaccante che sa scendere a cucire il gioco, proteggere palla come un centravanti vecchia scuola, rifinire come un trequartista, dribblare anche in spazi stretti. In più, è tatticamente duttile: può giocare da unica punta, seconda punta o regista offensivo alle spalle di un centravanti. È la nuova generazione del ruolo, quella che non ha bisogno di etichette.

Calciomercato Inter, Marotta sfida l’Europa

Il suo profilo è finito sui taccuini dell’Inter di Beppe Marotta, che con Cristian Chivu al timone sta ridisegnando l’attacco. Con Arnautovic, Correa e Taremi ai margini, Woltemade rappresenta un’alternativa complementare a Lautaro e Thuram. Ma i nerazzurri non sono i soli: Bayern Monaco, Chelsea, Atlético Madrid ed Everton lo monitorano da mesi.

Nel frattempo, anche Nagelsmann lo ha convocato in nazionale e fatto debuttare nella semifinale di UEFA Nations League contro il Portogallo. E nonostante il ko con i lusitani, poi vincitori del torneo, per Woltemade è un giorno indimenticabile: Da piccolo desideravo solo una cosa: vestire questa maglia. Ora che ci sono riuscito, ogni secondo in campo resterà per sempre con me”.

Marotta (Inter)

Un’estate da protagonista

Una stagione da favola e un’estate da protagonista. A dire il velo il momento clou dell’annata straordinaria di Woltemade è iniziata molto prima del periodo più amato dagli italiani. Prima il gol che ha stappato la finale di DFB Pokal contro l’Arminia Bielefeld e che ha contribuito a riportare il trofeo nazionale a Stoccarda a distanza di 28 anni dall’ultima volta; poi la convocazione in Nazionale Maggiore e quella all‘Europeo Under-21 dove ha messo a segno una fantastica tripletta nel successo per 3-0 della Germania rifilato alla malcapitata Slovenia.

“Tutto sta accadendo così in fretta, è folle. Ma cerco di viverlo con equilibrio, passo dopo passo”, spiega. Emozionante anche il ritorno a Stoccarda, stavolta da nazionale: «So che sugli spalti c’erano molti tifosi del VfB: è un legame forte, familiare, che mi porto dentro».

Il CT teutonico lo definisce “solido e positivo”, ma lui non si accontenta: «So di poter fare molto di più. È stato solo un buon punto di partenza». Speciale il ricongiungimento con Füllkrug, ex compagno al Werder: “Allora io ero un ragazzino, oggi siamo fianco a fianco in nazionale. È pazzesco”.

Oltre il campo: mentalità, equilibrio e futuro

Nick è un talento anomalo anche fuori dal campo. Il suo profilo Instagram racconta una vita vissuta con equilibrio: foto in viaggio, tramonti, sorrisi spontanei, pause. La fotografia è una passione, anche se spesso è lui ad essere immortalato dalla fotocamera. Cresciuto in una famiglia sportiva – la sorella Madita è una pallamanista professionista – Woltemade ha praticato a lungo anche quella disciplina prima di scegliere il calcio. «A Brema c’era solo il Werder. Il calcio offriva più prospettive. Oggi posso dire di aver fatto la scelta giusta».

Nonostante la fama crescente, Nick non ha perso il contatto con la realtà. La sua visione della carriera è lucida, matura: “Il percorso è lungo. La nazionale mi ha insegnato molto, soprattutto osservando giocatori come Kimmich: ogni dettaglio conta. Questa è la mentalità che porterò anche con l’Under 21″.

Il presente è intenso. Il futuro? Ancora tutto da scrivere. Ma una cosa è certa: il ragazzo di Brema ha tutto per diventare un simbolo della nuova Germania. E forse, anche l’attaccante del futuro per l’Inter. Per ora, però, resta concentrato: So che questo è solo l’inizio. E voglio crescere ancora molto

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