Il calcio dei grandi
Serie A, è tempo di bilanci: gli Under 20 più impiegati nel 2025
Serie A, tiriamo le somme: i giovani Under 20 più impiegati nel 2025
In questa graduatoria influisce in particolar modo la seconda parte del 2025, quella che tra oggi e domani darà i suoi ultimi verdetti nella 17a giornata di campionato. Proviamo però a stilare un primo bilancio sull’impiego dei giovani Under 20 nella Serie A, considerando soprattutto la porzione che riguarda la stagione calcistica 25/26.
Serie A, gli U20 con più minutaggio in questa prima parte di campionato
A rilento, con i nostri tempi sempre molto compassati e restii di fronte al cambiamento. Eppure, anche in Serie A sta emergendo qualche profilo interessante sotto i 20 anni di età. Scopriamo insieme i nomi dei più utilizzati.
Jesùs Rodriguez (Como)
Esterno d’attacco classe 2005, voluto fortemente da Fabregas per affidargli il versante sinistro del fronte offensivo, per lo spagnolo c’è stato un ottimo impatto sulla Serie A. Ha compiuto 20 anni il 21 novembre scorso, ma prima di quel giorno aveva già collezionato 8 presenze e smazzato 2 assist ai compagni. Il bilancio finale parla invece di 13 gare disputate e 4 offerte ai compagni, con un’importanza crescente nelle dinamiche offensive di un Como che si affida anche ai suoi colpi di estro e rapidità.
Davide Bartesaghi (Milan)
Il laterale sinistro del Milan è la pura e semplice dimostrazione di come possano cambiare le gerarchie in un attimo. Estupinan non ha dato segnali incoraggianti, specialmente a causa di una tenuta difensiva disastrosa; così, Bartesaghi gli ha sfilato il posto da titolare, nell’unico modo che conosce (cioé percorrendo la corsia con grande frequenza di passo). All’attivo ci sono 11 presenze, di cui 9 dal primo minuto, e 2 gol messi a referto nel 2-2 contro il Sassuolo.
Francesco Camarda (Lecce)
Guardando soltanto al minutaggio o ai numeri, si rischia di giudicare con superficialità una situazione molto più complessa. Per Camarda, l’apprendistato in Serie A con i salentini è preziosissimo, al di là dei 481 giri d’orologio accumulati in 14 apparizioni; perfino al di là dei picchi massimi (come il primo centro in assoluto nel 2-2 contro il Bologna) o delle note più basse (il rigore fallito contro il Napoli). Prima parte di stagione sottotono? Se si toglie dall’equazione la macchina delle aspettative che si era inevitabilmente attivata ad inizio stagione, no. Siamo pur sempre d’avanti ad un classe 2008, che sta sgomitando per farsi spazio in un campionato in cui si ricercano costantemente i 40enni…
Sascha Britschgi (Parma)
Una delle note più liete di una prima parte di stagione abbastanza travagliata per i ducali. Dal 29 settembre, il classe 2006 non ha più abbandonato il campo, collezionando 12 presenze con una media di 84 minuti per partita giocata. L’emblema della sua annata fin qui? La naturalezza impressionante con cui ha dominato il confronto di fascia con Estupinan, rifilando al Milan due ganci in pieno volto nella ripresa e ispirando con 2 assist la rimonta del Parma.
Niccolò Fortini (Fiorentina)
In un’ecosistema vicino al collasso, a rappresentare una delle poche speranze per il futuro è di certo l’exploit dell’esterno classe 2006. Pioli lo fa esordire a Como, mentre Vanoli gli dà più continuità e consistenza in termini di impiego. Al 28 dicembre, il bilancio parla di 12 presenze in Serie A, con la consapevolezza che il conto è destinato soltanto a salire nella seconda parte di stagione.
Honest Ahanor (Atalanta)
Il secondo minorenne in questa lista, l’ex Genoa sta completando un processo di crescita impressionante, per tempi e soprattutto per i concetti che sta mettendo all’interno del suo bagaglio di conoscenze calcistiche. Un po’ di fatica nelle prime settimane, poi l’ambientamento graduale, grazie anche ad un cambio di prospettive dovuto allo spostamento come terzo centrale, capace di ragionare come il primo Toloi dell’era Gasperini. Incursioni in avanti, segue l’uomo anche nella metà campo offensiva e fornisce un’opzione aggiuntiva nella proposta di gioco. In tutto, 552 minuti in 8 partite: bilancio destinato a lievitare, vista la fiducia dimostrata perfino da Palladino.
Isak Vural (Pisa)
Contro la Juventus abbiamo assaggiato una parte del suo repertorio. Sposta la palla con qualità, ha tocco, rifiniture e visione. Manca ancora un po’ di consistenza, ma con il tempo arriverà anche quella. Intanto, il Pisa si gode le sue giocate che avevano incantato già ai tempi del Fenerbahce, quando divideva il campo con Arda Guler. 8 presenze, e il rigore procurato contro il Torino come punto più alto dei suoi 4 mesi d’assestamento in Serie A.
Jeff Ekhator (Genoa)
1 metro e 88 di potenza, accelerazioni ed entusiasmo. Ekhator comincia la sua stagione 25/26 con qualche spezzone di gara, per poi attirare i riflettori con un clamoroso gol di tacco a Napoli. Da lì in poi però, vive qualche mese sulle montagne russe: due o tre partite dal primo minuto, poi la frenata con l’arrivo di De Rossi che gli preferisce altri attaccanti. Ad oggi, il bilancio parla di 12 apparizioni e 1 rete.
Semih Kilicsoy (Cagliari)
La partenza a rilento e l’esplosione folgorante proprio a ridosso del suo ventesimo compleanno. Il turco sta scalando le gerarchie offensive dei sardi, e nelle ultime due settimane ha messo a referto 2 gol preziosissimi, che hanno confezionato 4 punti che potrebbero risultare decisivi nell’economia della salvezza. In totale, sono 9 le partite giocate.
Vasilije Adzic (Juventus)
Parabola opposta rispetto a quella di Kilicsoy. Tudor rilancia le quotazioni del montenegrino, che risponde mettendo il mantello da supereroe del Derby d’Italia, nel quale marchia a fuoco la partita con il gol del 4-3. Con l’arrivo di Spalletti però, perde terreno e resta fermo a 5 presenze, non vedendo più il campo dall’8 novembre in poi.
Luca Ottaviano
Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook