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Il calcio dei grandi

Mondiale per Club in versione “Ricchi e poveri”: dai dilettanti ai colossi, quanta differenza

Al Mondiale per Club si sfidano giganti da miliardi e squadre di sognatori part-time, in un torneo che sa di business, cuore e miracoli calcistici

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Mondiale per Club, Auckland

Nel calcio globale del 2025, dove le squadre si contendono talenti come fossero azioni alla borsa di New York e gli allenatori parlano più con i procuratori che con i giocatori, il Mondiale per Club sembra uscito da The Wolf of Wall Street: yacht, jet privati e stipendi da capogiro. Ma in mezzo a questa giungla di potere e portafogli, spunta un’altra storia. Una storia che non ha bisogno di cravatte sgargianti o orologi da 50.000 dollari. È il ritorno di Davide contro Golia, in versione calcistica.

Da una parte, giganti con rose dal valore di centinaia di milioni di euro, dall’altra squadre che, messe tutte insieme, non raggiungono il prezzo di un terzino del Real Madrid. E tra queste cenerentole, c’è chi sogna davvero: Auckland City, club neozelandese dove i giocatori al mattino vendono case o fanno lavori manuale, e la sera si allenano per sfidare il Bayern Monaco.

Mondiale per Club 2025, le squadre con il valore più basso

Con l’espansione a 32 squadre, il torneo ha fatto emergere clamorose differenze economiche tra i partecipanti. Tra i club con i valori di mercato più contenuti, spiccano:

  • Auckland City FC (OFC) – Valore di mercato: circa 5,8 milioni di euro, cifra irrisoria rispetto ai colossi globali

  • Wydad Casablanca (CAF) – Valore: 13 milioni €

  • Ulsan Hyundai FC (AFC) – Valore: 19 milioni €

  • Urawa Red Diamonds (AFC) – Valore: 24 milioni €

  • Al Ahly (CAF) – Valore: 32 milioni €

Una distanza notevole con le big europee, dove il minimo supera i 100 milioni di euro.

Il paradosso Auckland, i dilettanti con più presenze

Tra le tante storie spicca quella dell’Auckland City FC, un club in cui emerge un equilibrio tra passione e sacrifici. Con uno stipendio massimo previsto di appena 600 USD al mese, molti giocatori hanno preso permessi non retribuiti per prendere parte al torneo. Il capitano Mario Ilich, ad esempio, lavora come agente immobiliare, mentre l’allenatore Paul Posa alterna il ruolo di guida tecnica a quello di dentista.

Nonostante tutto, Auckland City domina l’Oceania: tredici titoli di Champions League continentale, dodici partecipazioni al Mondiale per Club — con la miglior posizione raggiunta, un sorprendente terzo posto nel 2014. Questo 2025 li vede nel girone C contro Bayern Monaco, Benfica e Boca Juniors, in una sfida che sembra la storia di Davide contro Golia: la differenza tra il loro valore (5–6 milioni €) e quello dei bavaresi (oltre 900 milioni €) è di fatto siderale. Il bello dello sport, dove tutti possono confrontarsi. Tuttavia, queste “anime belle del calcio” portano con sé una forza d’animo inedita: scendono in campo con entusiasmo, spirito di squadra e orgoglio, dimostrando che nel calcio, anche un gruppetto di dilettanti può rubare la scena – se non i cuori – al cospetto dei giganti .

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