Il calcio dei grandi
Cambiaso, voglia di Juve o mercato alle porte? Su Napoli e Milan…

Cambiaso, Juventus o aria di cambiamento?
La stagione passata ha lasciato un retrogusto di amaro in bocca: per questo, Andrea Cambiaso sta cercando di ricalibrare le proprie priorità, tra la permanenza alla Juventus e un mercato che rimane come un’ingombrante ombra sullo sfondo.

Cambiaso e Savona (screen)
Andrea Cambiaso e il paradosso delle statistiche
E’ cambiato qualcosa rispetto alla scorsa stagione? Tutto, e al contempo niente. Se la flessione negativa nelle prestazioni e nella presenza all’interno dei momenti decisivi appare evidente, i numeri non la raccontano. L’esterno ha diminuito leggermente soltanto la quantità delle volte in cui ha cercato i pali: nel 24/25, Cambiaso ha messo il mirino sulla porta 17 volte, 12 in meno rispetto alle 29 conclusioni del 23/24; la precisione al tiro parla di 6 tentativi nello specchio (circa il 35% del totale), contro gli 8 dell’annata precedente (ma con percentuale più bassa, del 27,5%). La conversione invece rimane la stessa: 2 gol in Serie A su un minutaggio complessivo di 2223 giri d’orologio (sensibilmente inferiore rispetto ai 2387 nel 23/24).
Nel resto delle statistiche invece, in proporzione l’impatto è lo stesso: la precisione nei passaggi cresce dall’87% al 91% di quest’anno, con una mole di tentativi ben più ampia (1449 contro 1048) e un margine d’errore potenzialmente più alto. Migliore anche il rapporto tra duelli vinti (103) e duelli persi (94), con i tackle che non si schiodano dai 47 della scorsa stagione e una crescita anche nelle intercettazioni (da 11 a 16) e nei recuperi (da 41 a 47). Dove troviamo dunque quell’assenza ravvisata da gran parte dell’opinione pubblica? Oltre ai freddi numeri, analizzando dunque la conformazione di un’annata che somiglia più ad un arresto, ad una frenata improvvisa nel processo di crescita.
La più grande sliding door mancata della carriera
Ai blocchi di partenza, la Juventus si presenta ruggendo e lanciando segnali che somigliano a dichiarazioni d’intenti. Cambiaso nelle prime settimane dimostra già di aver ingranato, di poter scalare le marce e cominciare a infilare prestazioni convincenti senza soluzione di continuità. Nelle prime 15 giornate di Serie A, bianconeri imbattuti e bilancio personale di 2 gol, 1 assist e molti impulsi di talento. A gennaio, la prima sterzata: il Manchester City punta forte sul classe 2000, Guardiola si muove in prima persona per convincerlo al cambio di prospettive, ma la trattativa sfuma. Allo stesso modo però, evapora anche Cambiaso, nello stato mentale più che nella presenza fisica: il film della sua stagione cala proprio nella seconda parte, con troppi giri a vuoto e l’encefalogramma piatto.
Il timone va in mano a Tudor, che prova a raddrizzare la rotta ma non riesce a riabilitare al 100% l’esterno. Dal 7 dicembre 2024, Cambiaso entra in rottura prolungata con il gol, trovando solo qualche sprazzo di luce caratterizzato da 3 assist, nel contesto di una Juventus più volte vicina all’eclissi totale. L’estate dunque apre scenari di addio? Difficile stabilirlo ora: in una recente intervista, il genovese si è detto felice di rimanere a Torino, salvo poi parzialmente ritrattare aggiungendo una frase dal contenuto criptico…
Quella frase sul futuro…
“Milan e Napoli? Io non ho ricevuto chiamate, magari i miei agenti sì“. Nella sostanza, il giocatore sembrerebbe non chiudere totalmente le porte all’addio. Nella forma invece, resta da decifrare la parte finale: è un vero indizio di mercato? La sentenza verrà emessa, appunto, tra qualche settimana. Intanto però, ai rossoneri ritroverebbe un allenatore come Allegri, che stravede per le sue caratteristiche da rifinitore e per la sua duttilità. Il toscano è stato anche il suo promotore, il primo a catalizzare il suo processo di crescita garantendogli un minutaggio consistente, e venendo ripagato al momento con la miglior versione di Cambiaso in carriera (3 reti, 6 assist e 39 partite totali).
L’azzurro invece è il colore meno vivo nella palette di scelte a disposizione: per sua stessa ammissione, “Guardiola non ha più chiamato” ed è destinata a tramontare prima di nascere anche un’eventuale pista Napoli. I partenopei non sembrano adatti al suo modo di interpretare la corsia, più da esterno di centrocampo di fantasia che da laterale con spinta e progressione.
Luca Ottaviano
Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook