Il calcio dei grandi
Fazzini scalda nuovamente l’asse Empoli-Fiorentina: i trasferimenti più noti

Fazzini, in bilico sul filo sottilissimo di una rivalità
Il derby toscano tra Fiorentina ed Empoli si sta trasformando in qualcosa di più anche fuori dal campo: il possibile passaggio di Jacopo Fazzini dagli azzurri ai viola sarebbe solo l’ultima delle tante operazioni congiunte tra i due club. Simbolo di come una rivalità comunque accesa possa in ogni caso perdere consistenza quando si tratta di mercato, un contesto in cui non sembrano esistere più quei confini invalicabili.

Jacopo Fazzini
Non solo Fazzini: quanti trasferimenti tra Empoli e Fiorentina
Cambiare sponda dell’Arno sta diventando una consuetudine, più che una curiosa eccezione. Negli ultimi anni, un pittoresco asse di mercato ha unito idealmente due società distanti sicuramente per rivalità e ambizioni. In questo contesto, Fazzini non si sentirebbe più solo, ma avrebbe una folta compagnia, tra “role players” e personalità più illustri.
Manuel Pasqual
Si parte forse dal nome più altisonante. Leader carismatico e tecnico della Fiorentina, dopo 11 stagioni, 356 partite e 28.676 minuti in viola, il passaggio all’azzurro dell’Empoli. Il tutto, avendo indossato la fascia da capitano sotto la “Fiesole” per 248 volte, e festeggiando con i tifosi fiorentini un bilancio di 10 gol e 50 assist. Nel 2015/16, si consuma questo addio sofferto, con il giocatore che concluderà la carriera proprio ad Empoli.
Riccardo Saponara
Prendiamo la macchina del tempo per riavvolgere leggermente il nastro e tornare nel 2012/13: dopo il clamoroso exploit in Serie B con l’Empoli, Saponara prova il primo grande salto con una sfortunata parentesi al Milan. Il suo ritorno nella comfort zone del Castellani, dura 3 stagioni; poi, una Fiorentina che gli offre un’avventura ad ampio respiro europeo lo attira. Il fantasista però stecca alla prima annata, finendo per entrare in un vortice di tira e molla, con continui rientri nell’orbita del Franchi alternati ad uscite di scena in prestito. In totale, sull’asse Empoli-Firenze disputerà 270 partite, arricchendole con 39 timbri e 54 offerte per i compagni.
Bartlomiej Dragowski
Comincia la “mini-saga” di portieri protagonisti in entrambe le vesti. Dopo una partenza a rilento nella città di Dante, il polacco cerca minutaggio proprio in azzurro, dove da gennaio a giugno 2019 alterna ottimi spunti ad errori grossolani in 14 presenze. Una parentesi fugace, che comunque arricchisce la pagina dei trasferimenti lungo queste coordinate.
Pietro Terracciano
Un altro estremo difensore che percorre l’A11, stavolta nel senso di marcia opposto rispetto a Dragowski. Chiuso da un Provedel in rampa di lancio, nell’estate 2019 il classe 1990 si trasferisce alla Fiorentina, dove arriva tra lo scetticismo generale ma guadagna status e credibilità a suon di parate. Tanto da diventare anche il titolare nel ruolo per più stagioni, prima dell’arrivo di De Gea. All’attivo, 156 presenze in viola con un notevole bottino di 43 clean sheet tra tutte le competizioni.
Szymon Zurkowski
Cominciamo ad alzare il baricentro con un nome che il cui rendimento pende da un lato di questa ideale bilancia. Secondo polacco nella lista, Zurkowski esordisce in Serie A proprio con la Fiorentina (10 minuti totali in due presenze nel 19/20), ma si afferma come ottima pedina box to box ad Empoli. Detonante la crescita nel 21/22: con 6 centri e 3 assist è la sua stagione più prolifica in carriera nel professionismo. L’interno di centrocampo tornerà a Firenze nel 22/23, ma l’innesco non arriva mai e il classe 97 resta col motore in panne.
Youssef Maleh
Con lui siamo costretti a prenderci una piccola licenza poetica, una leggera variazione sul tema. Il passaggio tra Fiorentina ed Empoli infatti non è diretto, ma una parentesi a Lecce da 17 apparizioni in Serie A si piazza a sandwich. 45 le partite giocate in maglia viola, 58 invece quelle in azzurro, con una chiusura non da lieto fine come la retrocessione raccolta nella stagione appena conclusa.
Christian Kouamé
Concludiamo questa rapida carrellata con il trasferimento più fresco in termini cronologici, gelido invece per il risultato finale. Arrivato ad Empoli a gennaio per revitalizzare un reparto offensivo sbiadito e logorato da molte settimane in rottura prolungata con il gol, l’ivoriano si registra sugli stessi livelli dei compagni. Pochissimi graffi salvezza, anzi soltanto uno nel pareggio di Como; infine, per mettere la firma d’autore su un’annata terribile, la rottura del crociato.
Luca Ottaviano
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