Il calcio dei grandi
Fiorentina, dal rebus allenatore al mercato: il piano di Commisso e Pradè per sbloccare la situazione

Fiorentina, pericoloso stallo sul mercato
Il “sogno di mezza estate” di cui cantava Alex Britti, per la Fiorentina si è rapidamente trasformato in un incubo. Raffaele Palladino, mal digerito dall’ambiente, ha detto addio dopo un solo anno dall’inizio del suo mandato. In più, il mercato stenta a decollare e i nodi cominciano ad aggrovigliarsi sul pettine di Commisso e Pradè.

Comuzzo Fiorentina Fantacalcio
Da Pioli a… Thiago Motta?
Le prime ore del mercato estivo fiorentino si muovono tra realtà e suggestione. In pole per raccogliere il testimone di Palladino c’è Stefano Pioli, ma con la panchina della Nazionale ancora vacante il tecnico dell’Al-Nassr potrebbe rientrare anche nell’orbita di Coverciano. L’emiliano però, rimane il favorito e ritroverebbe un’ecosistema che in parte conosce già: una parentesi molto intensa, con emozioni contrastanti durate due soli anni; stavolta però, l’ex Milan vorrà sicuramente rimanere più a lungo. A bilancio, 74 gare spalmate su 647 giorni alla guida di una squadra dal rendimento sempre in bilico tra ottimi flash ed eclissi totali. Il ruolino di marcia parla infatti di un ottavo e un sedicesimo posto, con una media punti di 1,43 per partita.
Sono però passati 6 anni, il parmense ha confezionato una cavalcata scudetto con il Milan e torna più affamato che mai dopo una “sosta” dal frenetico ritmo del calcio europeo e una breve “primavera araba”. Pioli ha mostrato vistosi miglioramenti nella gestione dei momenti, nel senso dell’urgenza di certe partite e ha banalmente accumulato un bagaglio di esperienza notevole. La suggestione, l’outsider, si chiama Thiago Motta: fa uno strano effetto relegarlo ai margini della questione, specialmente se si pensa alla finestra temporale di solo 1 anno dalla storica qualificazione in Champions con il Bologna. Eppure, al momento il brasiliano deve ricostruire uno status ampiamente compromesso dalla parentesi Juventus. Si tratta dunque di una pura e semplice alternativa, nel caso in cui il parmense venga invece attratto dalla forza magnetica che solo la Nazionale può avere (nonostante il momento pessimo che sta attraversando).
Quanti dubbi nel mercato della Fiorentina
Partiamo dai freddi (ma in questo caso puntuali) numeri: i viola perdono sicuramente 3 tasselli che nel mosaico di Palladino erano risultati fondamentali. Adli tornerà al Milan, nonostante il rendimento da perno del centrocampo, da faro attorno al quale gravita la prima costruzione e da incursore insospettabile (5 gol e 7 assist all’attivo). Folorunsho rientrerà invece a Napoli, mentre Cataldi potrebbe decidere di rimanere alla Lazio, dove Sarri lo rimetterebbe al centro dei pensieri della Lazio. A questi si aggiunga il mancato riscatto di Zaniolo, in una spirale negativa nella quale è stato risucchiato anche per suoi limiti caratteriali (vedasi il presunto episodio negli spogliatoi della Roma Primavera).
In difesa invece, i due perni concettuali sono la leadership di Ranieri e il talento dinamico e fresco Comuzzo. Attorno a loro però, si muovono delle variabili impazzite: Gosens potrebbe pensare di ricongiungersi con Gasperini a Roma, in caso di addio di Angelino dai giallorossi. Si ricomporrebbe dunque un binomio di un fascino inossidabile. Anche sull’altra corsia, Dodò potrebbe diventare un tema di mercato qualora arrivassero delle offerte concrete.
Manca quindi all’appello una coppia di centrocampisti, capace di alternare regia, fase di rottura e inserimento a fari spenti. In più, in base alle mosse e alle pedine che verranno spostate, la Fiorentina dovrà muoversi anche in difesa dove numericamente sono corti anche al centro. Infine, con il potenziale arrivo di Pioli, potrebbe servire un po’ di benzina e di giocate risolutive sulle fasce, con qualche esterno d’attacco dotato di creatività e fantasia.
Luca Ottaviano
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