Euro U21, non solo Baldanzi e gli azzurri: perché la 1ª giornata parla italiano

Euro U21, brilla il made in Italy nella 1ª giornata

La prima giornata dell’Europeo Under-21 si è conclusa all’insegna dell’entusiasmo e della qualità, soprattutto per il calcio italiano. Gli Azzurrini di mister Carmine Nunziata hanno esordito con una preziosa vittoria di misura contro la Romania, firmata da un guizzo di Tommaso Baldanzi, guadagnando così la vetta del Gruppo A insieme alla Spagna, vittoriosa sulla Slovacchia. Saranno proprio gli slovacchi, padroni di casa, i prossimi avversari della Nazionale del Belpaese, che con un altro successo potrebbe staccare il pass per i quarti di finale con un turno d’anticipo.

Ma non è solo l’Italia ad aver lasciato il segno. Al di là del successo azzurro, il “made in Italy” ha brillato anche oltre i confini della nostra Nazionale, grazie alle prestazioni di diversi giovani protagonisti che vantano legami diretti con il calcio italiano o ne sono stati recentemente osservati speciali.

Tommaso Baldanzi

Dalla Germania dell’italo-tedesco Antonio Di Salvo, trascinata da uno scatenato Woltemade (osservato anche dall’Inter), all’Olanda di Luciano Valente, talento italo-olandese del Groningen, nel mirino della Lazio nella scorsa sessione invernale di mercato, a segno nel 2-2 contro la Finlandia. A tal proposito, menzione d’onore anche per la Danimarca, vittoriosa per 3-2 sull’Ucraina, capitanata da Provstgaard, che milita proprio nelle file dei biancocelesti con cui ha già raccolto due presenze in Serie A.

Anche tra le squadre sconfitte non sono mancati spunti interessanti: è il caso della Repubblica Ceca e della Slovacchia, che pur battute rispettivamente da Inghilterra e Spagna, hanno messo in vetrina due volti noti del nostro campionato, Daniel Fila del Venezia e Tomas Suslov dell’Hellas Verona, entrambi presenti sul tabellino dei marcatori.

Antonio Di Salvo, CT Germania U21

Antonio Di Salvo: tedesco sì, ma solo d’adozione

Alla guida della Germania Under 21 c’è Antonio Di Salvo, allenatore italo-tedesco con profonde radici siciliane. Nato in Germania da genitori emigrati dalla Sicilia, Di Salvo ha vissuto un percorso calcistico tra i due Paesi: da giocatore ha militato in squadre di prestigio come Bayern Monaco (poche presenze che gli son bastate per laurearsi Campione d’Europa e del Mondo con la maglia dei bavaresi), Hansa Rostock e Monaco 1860, totalizzando 183 presenze tra prima e seconda Bundesliga e segnando 31 gol. Ha concluso la carriera da attaccante in Austria, con il Kapfenberger.

Dopo il ritiro, Di Salvo ha intrapreso la carriera da allenatore, iniziando come vice allenatore degli U17 del Bayern Monaco nel 2011. Successivamente ha ricoperto ruoli di secondo allenatore nelle nazionali giovanili tedesche U19 e U21, vincendo il Campionato Europeo U19 nel 2014 e quello U21 nel 2017 e 2021. Dal 2021 è il capo allenatore della Germania Under 21, guidando la squadra nella qualificazione agli Europei U21 del 2025. Per Di Salvo, il calcio rappresenta anche uno strumento di integrazione, riflettendo la diversità della società tedesca moderna.

Claudio Lotito, presidente Lazio

Valente “vale” e la Lazio osserva

Se Woltemade è finito sul taccuino dell‘Inter, su quello dei dirigenti della Lazio c’è da tempo il nome di Luciano Valente. Il classe 2003 (21 anni) del Groningen è oranje d’adozione, nato da padre italiano e madre olandese, ma tifoso biancoceleste, motivo per cui avrebbe rifiutato il Feyenoord per vestire la maglia dei capitolini. In attesa di una chiamata, il giovane trequartista ha bagnato l’esordio all’Europeo nel migliore dei modi, pur non essendo partito dal 1′. Entrato nella ripresa contro la Finlandia, si è messo in proprio realizzando un gol e mettendo a referto un assist che hanno contribuito alla rimonta nederlandese.

Le vie del mercato si sa, sono infinite, una di questa ha portato in riva al Tevere, sponda aquilotta, nella scorsa sessione invernale dei trasferimenti, Oliver Provstgaard. La sua Danimarca ha iniziato nel migliore dei modi l’avventura europea, il talento classe 2003 ha tanta voglia di far bene, di mettersi in mostra nel torneo di categoria, per confermarsi e diventare un punto di riferimento sotto la guida di Maurizio Sarri, un po’ come è successo al connazionale Isaksen con Baroni: “Ho trascorso 3-4 mesi positivi a Roma, dove mi sono ambientato, ho imparato la lingua e il modo di lavorare. Sono consapevole delle mie qualità, e so che il percorso in un club importante come la Lazio richiede pazienza”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da ČT sport (@sport_ct)

Fila e Suslov si confermano

Il primo è arrivato in Italia a gennaio dallo Slavia Praga, dopo la cessione di Pohjanpalo al Palermo e chissà che il Venezia non riparta proprio da lui in Serie B, per provare a ritornare subito in massima serie. Due reti in 10 presenze, la terza Daniel Fila l’ha messo a segno nella prima giornata degli Europei, ma non è bastata alla sua Repubblica Ceca ad evitare la sconfitta contro la cinica Inghilterra. Passare il turno sarà un’impresa, visto che alla prossima c’è la Germania, ma ad uno che ha messo in difficoltà di recente la Juventus di Tudor, i test ardui stimolano particolarmente.

Stesso destino di Suslov che con l’Hellas ha giocato molte più partite di Fila, ma ha trovato la via del gol sono in Coppa Italia. Si è riscattato nell’Europeo di casa, ma non è bastato alla sua Slovacchia che alla prossima se la vedrà con l’Italia dei suoi compagni di spogliatoio scaligero Coppola e Ghilardi. Oltre agli avversari in campo, dovrà superare una sfida ancor più profonda, quella del cuore.

Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook