Il calcio dei grandi
Douglas Luiz, uno schiaffo alla storia della Juve: Comolli e Chiellini hanno un compito
Dal nodo Vlahovic al caso Douglas Luiz, il mondo Juve sta lottando con un caos interno da estirpare

Caos bianconero, proprio quello che Tudor voleva evitare. Almeno il primo giorno, quello in cui tutti di solito sono sull’attenti e pronti a dare il meglio per l’inizio della nuova stagione. Il ritiro della Juve invece è iniziato con una grande nota stonata: Douglas Luiz non si è presentato al raduno e non ha dato nessuna spiegazione, al contrario di David e Conceicao, assenti giustificati. La società prenderà dei provvedimenti, ma ormai il rapporto sembra al capolinea e la Vecchia Signora deve evitare distrazioni. Negli ultimi anni a Torino i problemi fuori dal campo sono stati molti e la dirigenza non è stata in grado di assorbirli. Ora tocca a Comolli prendere la situazione di polso e a Chiellini spiegare cosa sia la juventinità, perché non tutti lo hanno capito.
Douglas Luiz, uno schiaffo all’educazione Juve
“Stile Juventus“, quante volte lo abbiamo sentito. Un’infinità. Un concetto che enfatizza educazione, rispetto, sobrietà e una mentalità vincente. Prima l’uomo, poi il calciatore. I bianconeri si sono sempre distinti per un modello di riferimento per il mondo intero, ma ora sembra poggiare su delle basi fragili. Douglas Luiz ci ha messo il carico, con uno schiaffo alla storia della Vecchia Signora. Una mancanza di rispetto, che sa di sfida. Prima Motta e poi Tudor non gli hanno dato mai chance di esprimersi, a causa anche di una serie di infortuni, ma anche il brasiliano non è sembrato molto convinto a fargli cambiare idea. Almeno dall’ufficio facce delle settimana. Un altro problema da risolvere in un momento delicato dell’estate: quello della programmazione.

Douglas Luiz, Juve
Da Vlahovic a Douglas Luiz, polveriera Juve
Il caos, come un incendio, può distruggere, ma anche rivelare la forza nascosta del legno bruciato. E la dirigenza della Juventus (ancora in attesa di un ds) deve dimostrare la sua forza. Ha l’opportunità di farlo nelle prossime settimane risolvendo il caso Vlahovic, con il serbo ormai fuori dal progetto e con la testa altrove, come ha dimostrato nelle storie Instagram. Tanti messaggi nascosti in un momento in cui servirebbe solo chiarezza. Un dialogo diretto da uomo maturo, mettendo da parte ripicche adolescenziali. E il ruolo di Chiellini sarà fondamentale per far comprendere a tutti che cos’è la Juventus.
“Per lavorare bene bisogna capire dove ci si trova“ lo ha fatto intendere anche Comolli in conferenza stampa. La cultura al centro di tutto. Ma nel nuovo mondo del calcio fatto di capricci e instabilità emozionale, sembra di vivere nel sottosopra di Stranger Things. La Juve ha bisogno di riportare tutti nelle realtà, nel mondo dove cinque minuti di ritardo si pagano con una multa e dove si rispetta chi ti paga lo stipendio e chi rappresenti in campo. Quello che Douglas Luiz non ha fatto nelle scorse ore. Se la Vecchia Signora uscirà vincente da queste “lotte interne” potrà dare un messaggio alla rosa.
Douglas Luiz tra il peso del cartellino e tante incognite
A pesare sulla gestione di Douglas Luiz è il suo cartellino. La Juve lo ha acquistato a bilancio per 50 milioni di euro (scesi a 28 con le cessioni separate di Iling e Barrenechea all’Aston Villa) pagabili in quattro esercizi. Un valore enorme che il centrocampista non ha rispettato in campo. “Eh che si fa?” verrebbe da dire tenendo conto di un meme social del momento.
I bianconeri non possono fare troppa minusvalenza e stanno cercando di costruire la migliore operazione per le casse della società. In Premier League il brasiliano è ambito, con il West Ham e l’Everton al momento in prima fila, come riportato dai tabloid inglesi. Da Torino aprono anche a un prestito, ma con obbligo di riscatto e senza condizioni, per cercare di liberarsi al più presto di tutti i problemi. Alla Juve serve tranquillità e voglia di vincere e anche un muso storto può rovinare l’ambiente. Minimi dettagli, ma che alla Continassa non sono mai sfuggiti. E ora è tempo di ritornare a ragionare da Juve.
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