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Il calcio dei grandi

Castrovilli, un nuovo ballo a Bari per rigenerare la sua carriera

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Castrovilli, “ultimo tango a Bari”?

Al di là della facile rivisitazione di un titolo di culto per qualsiasi appassionato di cinema, il ritorno di Gaetano Castrovilli nella sua Bari assume quasi le conformazioni di un ritorno alle proprie origini. Una mossa interessante, forse per ricercare un contesto capace di revitalizzare una carriera al momento in debito di ossigeno. Il legame con casa sua e quel sogno proibito da inseguire…

Castrovilli al Bari: molto di più di una scelta di cuore

Con la Fiorentina l’exploit, con la ciliegina della vittoria di un Europeo vissuto da vicino, respirando quell’atmosfera da impresa epocale e facendo parte del gruppo di Mancini uscito trionfante dalla notte di Wembley. Poi, lo spettro degli infortuni che allunga le mani sulla sua carriera, limitandone un percorso di crescita che sembrava destinato a restituire alla “viola” una colonna portante per l’immediato futuro. Infine, i due tentativi di riabilitazione conclusi con un nulla di fatto: alla Lazio non entra mai nelle rotazioni di Baroni, collezionando 158 minuti in 10 presenze; al Monza invece, altre 12 apparizioni ma nessuno squillo capace di risollevare un’annata dall’encefalogramma piatto.

Si inserisce in questo contesto dunque, la scelta di tornare a Bari: originario di Canosa di Puglia, Castrovilli ha mosso i suoi primi passi tra i professionisti proprio in maglia biancorossa. Quella che era diventata la sua seconda pelle subito dopo aver rinunciato in parte al percorso all’interno della danza. Il ballo, la sua seconda passione che per sua stessa ammissione ha su di lui ancora un fascino viscerale. “Rivedo qualche similitudine tra la danza e il calcio”, aveva dichiarato qualche anno fa; e in effetti, nel suo modo di interpretare il ruolo si può notare la contaminazione. L’eleganza quasi innata nei movimenti, la ricerca dell’estetica oltre che della praticità di una giocata: insomma, nel Castrovilli calciatore c’è anche un pizzico della sua infanzia da ballerino.

Dove eravamo rimasti…

Gli anni in Primavera al Bari lo hanno formato, prima del salto di qualità e dell’approdo in Serie A. Nel bilancio con l’U19, 59 presenze, 14 gol 6 assist. Ed è proprio il club pugliese a farlo esordire tra i grandi, il 3 settembre 2016 nella vittoria esterna per 0-1 sul campo del Perugia in Serie B. Insomma, una partenza graduale, in cui il classe 1996 ha salito tutti gli scalini senza saltarne nessuno, arrivando poi al massimo campionato con grande consapevolezza di sé e del suo percorso. Il ritorno a Bari quindi assomiglia ad una chiusura del cerchio, ad un “reset” che possa portare nuova linfa ad una carriera che ha rischiato l’eclissi totale (complice una serie spaventosa di noie fisiche).

E le ambizioni personali andranno di pari passo con quelle del club: la Serie A manca dalla stagione 2010/11; quindici stagioni di digiuno, alternando fallimenti a risalite ma non trovando mai la quadra per centrare quello che ad oggi è un sogno lucido. Riportare nel capoluogo pugliese il massimo campionato sarebbe per Castrovilli il completamente di un arco di redenzione. Un’impresa impossibile che gli permetterebbe di archiviare definitivamente il periodo più buio della sua carriera, oltre ad elevarlo a leader e capo popolo.

Luca Ottaviano

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