Il calcio dei grandi
Calhanoglu, l’ombra di Sucic e la paura post Inzaghi: perché può pensare all’addio
Il Galatasaray lo corteggia, l’Inter cambia guida e Sučić avanza: per Calhanoglu si apre il tempo delle scelte

Inter-Calhanoglu, aria d’addio? I possibili indizi per una cessione
Nella cultura turca si dice “Her veda, bir başlangıçtır” — ogni addio è un nuovo inizio. Ma ci sono “divorzi” che pesano più di altri. E quello di Calhanoglu con l’Inter potrebbe seguire questa strada, tra malinconie e nuove tentazioni. In casa nerazzurra, nessuno sembra accettare l’idea che uno dei simboli dell’era Inzaghi possa fare le valigie, ma il Galatasaray ci starebbe pensando per rinforzare la squadre e assottigliare la distanza dalle big d’Europa. Al momento il regista nerazzurro non ha in mente nuove destinazioni e nel caso ci penserà dopo il Mondiale per Club. Ma ci sono degli indizi che possano far pensare a un addio?
Calhanoglu via senza Inzaghi?
Il Galatasaray osserva da vicino un’Inter in piena transizione, orfana del suo tecnico e forse anche della sua identità. E in cima alla lista dei desideri c’è Calhanoglu, che andrebbe ad alzare ulteriormente il livello dopo l’arrivo di Sanè. L’addio di Simone Inzaghi, il primo vero allenatore ad aver scommesso sul talento tattico del numero 20 reinventandolo come regista puro, ha lasciato un vuoto che va oltre la panchina. Il centrocampista turco è stato uno degli uomini simbolo della gestione vincente dell’ex tecnico, che gli ha ritagliato il nuovo ruolo da regista, rendendolo uno dei migliori in Europa. E ora si trova in un contesto totalmente nuovo. Il Mondiale per Club potrà di certo aiutare Chivu a plasmare la squadra e a gettare già qualche idea per la prossima stagione, in cui potrà inserire nelle rotazioni anche altri nuovi volti.
L’arrivo di Sucic e il ringiovanimento della rosa
A rendere il quadro ancora più incerto è l’arrivo di Petar Sucic, talentuoso centrocampista croato classe 2002, acquistato dalla Dinamo Zagabria per 14 milioni di euro. In Croazia ha saltato qualche partita a causa della frattura del metatarso, ma ora è pronto a scaldarsi e vuole subito convincere Chivu ad entrare nelle rotazioni. Avere più risorse fa la differenza in una annata piena e l’esempio del finale della scorsa stagione va proprio in questa direzione. L’Inter non ha avuto grandi ricambi all’altezza, soprattutto in attacco, e negli ultimi mesi ha perso ritmo. Per questo motivo Marotta e la dirigenza vorrebbero tenere tutti i giocatori indispensabili. Ma molto dipenderà anche dalla volontà dei diretti interessati e dalle offerte che potrebbero arrivare a Milano.
L’ombra di Sucic però non è solo simbolica: rappresenta un cambio di direzione, un’idea di futuro visto l’età media molto alta della rosa. E Calhanoglu, 31 anni da compiere, non vuole restare a guardare. Il contratto del centrocampista scade nel 2027, ma davanti a un’offerta superiore ai 30 milioni, nessuna strada sarebbe preclusa. Tanto più se sarà il giocatore stesso, magari scosso da un cambiamento di guida tecnica e gerarchie, a spingere per l’addio. Quindi parafrasando i Coma Cose, l’addio è una possibilità. Al momento non è concreta, ma l’estate è lunga e tutto può cambiare.
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