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Osimhen mette in stand by l’Arabia: Napoli, c’è un incubo “dejà vu”…

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Osimhen

Osimhen dice “no” all’Arabia: e ora che si fa?

“Amarcord”, termine entrato nell’immaginario collettivo grazie anche al capolavoro del 1973 di Fellini. Sensazione che il Napoli vorrebbe evitare di rivivere, ma Osimhen a quanto pare ha altri piani. Le sirene arabe erano suonate anche per il nigeriano, ma il responso negativo al trasferimento all’Al-Hilal riporta i partenopei indietro nel tempo.

De Laurentiis Napoli

Il racconto di qualcosa di già visto

Un “dejà vu” rievoca in mente delle sensazioni contrastanti. In questo caso, per il Napoli c’è solo il retrogusto amaro di una dinamica estenuante, portata avanti per troppo tempo e che sostanzialmente ha devitalizzato il mercato estivo scorso. Victor Osimhen rischia di diventare nuovamente l’ago della bilancia per De Laurentiis e Conte: in bilico tra una lotta da separato in casa e la ricerca di una sistemazione più adatta alle sue caratteristiche. La stagione al Galatasaray ci ha restituito l’immagine di un killer con gli occhi iniettati di sangue: istinto e cinismo gli ingredienti principali di un’annata da 37 gol 8 assist in 41 presenze; vi diamo il tempo di rileggere con calma questi numeri spaventosi, poi aggiungiamo un dettaglio che darà ulteriore profondità alle statistiche.

Si parla di 1 timbro ogni 99 minuti in campo: in pratica, il “Gala” era consapevole di partire sempre in vantaggio di un gol, da capire solo quando potesse arrivare la sentenza del nigeriano. Un buon modo dunque di lasciarsi alle spalle una rottura con il Napoli faticosa e fatta di continui strappi in un rapporto che ha troppi fori per essere ricucito. Conte lo aveva chiarito fin dal suo arrivo: Lukaku avrebbe chiuso le porte delle rotazioni dei titolari al classe 1998. Lo scossone decisivo arriva tra il 27 e il 28 luglio: Osimhen non partecipa alla prima seduta di allenamento ed esce il giorno successivo a dieci minuti dall’inizio degli esercizi.

Segni di un’evidente frattura che si consuma definitivamente solo il 4 settembre 2024: più di un mese da separato in casa, prima di partire per la Turchia oltre la “deadline” italiana e a poco più di una settimana dalla sirena di chiusura del mercato turco.

Osimhen: le prospettive per il futuro

Chiusa la prima finestra di circa 10 giorni concessa prima del Mondiale per Club, a Castel Volturno ci sono più dubbi che certezze sul caso Osimhen. La clausola rescissoria da 75 milioni di euro valida solo per l’estero fissa un tetto minimo sotto al quale il Napoli non scenderà. Salgono improvvisamente invece, le quotazioni di una permanenza clamorosa al “Gala”: il Presidente Ibrahim Atipoglu ha confermato che “ogni giorno che passa aumentano le probabilità che Osimhen rimanga al Galatasaray”. Da chiarire però la formula del potenziale acquisto.

Si raffredda invece la pista araba, con Simone Inzaghi che dovrà probabilmente rinunciare a quello che sarebbe stato un “bonus alla firma” da mille e una notte. E’ il paradosso di un attaccante che per il secondo anno consecutivo è principe del mercato, ma non è accentratore delle attenzioni del vecchio continente nonostante il rendimento da top class.

Luca Ottaviano

 

 

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