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Il calcio dei grandi

Da Dzeko a Ziyech: il Bologna studia da grande

Calciomercato Bologna, Sartori rompe gli schemi e studia da grande: da Dzeko a Ziyech, i felsinei non vogliono più essere soltanto una sorpresa

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Giovanni Sartori

Bologna, un calciomercato da top club

Il Bologna non vuole più essere una sorpresa. Dopo la qualificazione in Champions League nella scorsa stagione, ulteriormente impreziosita dal recente trionfo in Coppa Italia contro il Milan, in quella appena conclusa, che ha garantito anche l’accesso all’Europa League, il club felsineo è pronto a consolidare il proprio status tra le grandi del calcio italiano.

Per farlo, non bastano più solo i giovani talenti: servono anche uomini di spessore, calciatori abituati a competere ad alti livelli. Ne sono consapevoli sia Giovanni Sartori, responsabile dell’area tecnica con una visione lungimirante – già dimostrata a Verona col Chievo, perfezionata all’Atalanta e oggi punto fermo sotto le Due Torri – sia Marco Di Vaio, attuale Ds, che da ex attaccante ha vissuto in spogliatoi vincenti e sa quanto conti l’esperienza nei momenti decisivi. Ecco perché nomi come Edin Dzeko e Hakim Ziyech non sono semplici suggestioni di mercato: rappresentano il manifesto di un Bologna che non vuole più accontentarsi.

Giovanni Sartori, Bologna

Giovanni Sartori, Bologna

Dzeko-Ziyech: Sartori rompe gli schemi

Per una volta, Giovanni Sartori esce dal suo laboratorio di talenti grezzi per puntare in alto, molto in alto. I nomi sul taccuino – Edin Dzeko e Hakim Ziyech – rappresentano una svolta clamorosa nella filosofia di mercato del direttore tecnico rossoblù. Due giocatori affermati, esperti, dal curriculum internazionale. Due nomi che mal si sposano con il classico identikit dei suoi colpi di genio: giovani da plasmare, valorizzare e rivendere con maxi plusvalenze.

E invece, Sartori cambia spartito. Dopo una carriera costruita con intuizioni controcorrente e scommesse vinte, ora guarda al presente, all’impatto immediato, alla possibilità di portare esperienza e leadership in un gruppo che ha appena toccato il cielo con un dito. La Champions, a distanza di 60 anni, la vittoria in Coppa Italia segnano un prima e un dopo. Per continuare a crescere, ora serve consolidarsi.

Non è un caso che, dopo aver trasformato il Bologna in una macchina da rivalutazione – più che raddoppiato il valore della rosa in soli due anni – Sartori scelga di rompere le regole del suo stesso modello. Se con Atalanta e Bologna ha costruito capitali con talenti scoperti in silenzio e valorizzati a luci spente, oggi decide di esporsi, di inseguire profili che fanno rumore. Dzeko e Ziyech non sono “progetti”, sono risposte pronte, uomini da spogliatoio e da palcoscenico. È il segnale che il Bologna non vuole solo stupire: vuole restare grande.

L’ultimo canto del Cigno… di Sarajevo

A 39 anni Edin Džeko non ha più nulla da dimostrare. Ha segnato e vinto in Germania, si è ripetuto in Inghilterra, ha fatto la storia in Italia e continuato a dominare anche in Turchia. Ora il Bologna si affaccia come possibile ultima tappa della sua carriera: non solo un contratto, ma un ultimo canto del cigno per un attaccante che ha saputo invecchiare con classe. I rossoblù lo corteggiano da giorni, con un’offerta di un anno più opzione e un ingaggio che riflette il valore di chi ha ancora fame di gol.

Edin Dzeko, Fenerbahce

Edin Dzeko, Fenerbahce

Džeko non arriverebbe per nostalgia del BelPaese, ma per incidere ancora. Il fisico tiene, la mentalità è sempre quella del killer d’area, e l’esperienza potrebbe essere la chiave per dare equilibrio a un gruppo giovane ma ambizioso. Per Italiano sarebbe una risorsa tecnica e mentale: una guida per Castro e Dallinga, un riferimento per lo spogliatoio e una garanzia nei momenti decisivi. Il Bologna sa che portare Džeko in Emilia significa molto più che mettere un centravanti in rosa: significa alzare l’asticella delle ambizioni, anche in Europa.

Fantasia al potere: Ziyech, genio e sregolatezza

Eleganza, visione di gioco, sinistro tagliente. Hakim Ziyech è a caccia di un progetto che gli dia stimoli e fiducia. Il Bologna lo valuta seriamente, e l’idea di affidare a Italiano un fantasista del genere è tutt’altro che peregrina. A 32 anni, con in bacheca una Champions League e tante battaglie europee, Ziyech rappresenta una scommessa dal potenziale altissimo.

 

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La sua qualità può ancora fare la differenza in un contesto ben strutturato. Può agire da esterno, trequartista, mezzala offensiva: duttilità e colpi in canna. L’unico vero interrogativo è legato alla continuità fisica e motivazionale, ma all’ombra delle Due Torri credono. Se Džeko è struttura, Ziyech è ispirazione: una combinazione che, se si dovesse concretizzare, trasformerebbe il Bologna in una squadra non più solo da favola, ma da sogno concreto.

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