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I record eterni della Serie B: le imprese che nessuno ha ancora cancellato
Quando si parla di Serie B, spesso si pensa a un campionato “di passaggio”, il luogo dove le grandi decadute si rimettono in marcia e le provinciali sognano la scalata alla Serie A. In realtà, la cadetteria ha una storia autonoma, lunghissima e stratificata, fatta di numeri che raccontano meglio di qualsiasi slogan la durezza e la particolarità del “campionato degli italiani”.
Dentro questa storia ci sono record che hanno resistito ai cambi di formato, alle rivoluzioni tattiche, alla regola dei tre punti e all’esplosione fisica del calcio moderno. Alcuni sono stati ritoccati di recente, altri risalgono a un’epoca in bianco e nero, ma tutti hanno una cosa in comune: sono ancora lì, imbattuti.
Vediamo i più significativi, con uno sguardo sia alle squadre sia ai singoli protagonisti, usando i dati ufficiali delle statistiche di Serie B e le ricostruzioni di Lega B e fonti specializzate.
Record di squadra: dominio, solidità e goleade
Brescia, regina di presenze
Se c’è un club che incarna la Serie B è il Brescia. Le statistiche ufficiali indicano le Rondinelle al primo posto per numero totale di partecipazioni: 66 stagioni in cadetteria e anche il primato di presenze consecutive (18 stagioni di fila dal 1947-48 al 1964-65).
È un record particolare: non parla di un picco, ma di una costanza quasi testarda, che racconta quanto sia difficile uscire dalla B… e poi restarci lontani.
Altro primato “di identità” è quello del Taranto, che detiene il record di partecipazioni in Serie B tra le squadre che non hanno mai visto la Serie A: 31 stagioni. Un dato che dice quanto la cadetteria possa diventare, per alcuni club, una vera casa più che un semplice passaggio.
I punti: dall’Ascoli dei 2 punti al Benevento dei 3
Nel campionato a 2 punti per vittoria, l’Ascoli 1977-78 resta ancora oggi una pietra miliare: 61 punti in 38 giornate, accompagnati da 26 vittorie e da un dominio assoluto sulla concorrenza.
Con l’introduzione dei 3 punti, il riferimento si sposta sul Benevento 2019-20: 86 punti e ancora 26 vittorie, con un vantaggio abissale sulla seconda. Le statistiche globali della Serie B indicano quel punteggio come massimo storico nell’era moderna.
In mezzo, un’altra stagione simbolo: la Juventus 2006-07, capace di chiudere a 85 punti dopo la retrocessione d’ufficio, record poi superato proprio dal Benevento ma ancora oggi ricordata come una delle annate più squilibrate nella storia recente della B.
L’Ascoli che vince sempre e il Perugia che non perde mai
Il numero massimo di vittorie in una singola stagione, come detto, appartiene ad Ascoli 1977-78 e Benevento 2019-20: 26 successi complessivi, un ritmo che finora nessuno è riuscito a migliorare.
Sul fronte opposto c’è il Perugia 1984-85: una sola sconfitta in tutto il campionato, primato tuttora imbattuto per “tenuta difensiva” nel lungo periodo. Anche in stagioni recenti, nessuna squadra è riuscita a chiudere senza almeno due o tre inciampi, indice di un torneo livellato e imprevedibile.
Goleador di squadra: SPAL, Milan e il nuovo record dell’era a 20 squadre
Per quanto riguarda i gol segnati in una stagione, il record storico appartiene alla SPAL 1949-50: 95 reti in 42 partite. Un numero impressionante se si pensa ai ritmi e ai campi dell’epoca.
In un contesto più moderno, il Milan 1982-83 – in B dopo lo scandalo Totonero – ha fissato a 77 il primato di reti in un campionato a 38 giornate, dominando la categoria.
Ancora più recente è il record specifico per la Serie B a 20 squadre: le statistiche ufficiali indicano 78 gol segnati da una singola squadra nella stagione 2024-25, nuovo limite per il formato attuale.
Difese di ferro e stagioni da over
Sul fronte difensivo, il dato più clamoroso è quello del Genoa 1988-89: appena 13 gol subiti in tutta la stagione, ancora oggi la miglior retroguardia di sempre in Serie B. Un record che resiste nonostante l’evoluzione offensiva del gioco e calendari sempre più intensi.
Guardando non alle singole squadre ma al campionato nel complesso, la stagione 2023-24 è entrata nella storia come la più prolifica dell’era a 20 squadre: 958 gol totali, con una media superiore alle 2,5 reti a partita. È un record recentissimo e particolarmente significativo, perché dimostra come la B sia diventata, negli ultimi anni, un campionato molto più spettacolare rispetto agli stereotipi del passato.
Record individuali: maratoneti, bomber e portieri imbattibili
Luigi Cagni, il re delle presenze
Nella graduatoria dei giocatori con più presenze in Serie B, nessuno ha ancora superato Luigi Cagni: 485 partite giocate tra Brescia e Sambenedettese, in 16 stagioni complessive. Si tratta di un record che, realisticamente, rischia di restare a lungo: oggi è raro vedere carriere così lunghe e così concentrate sulla stessa categoria. Alle sue spalle, a distanza comunque notevole, si muove una lunga serie di “specialisti della B” come Juri Tamburini o Daniele Di Donato, ma il primato di Cagni resta saldo.
Massimo Coda e il nuovo orizzonte dei bomber
Se per anni la narrativa dei bomber di Serie B ha avuto come riferimento Stefan Schwoch (135 gol) e Daniele Cacia (134), oggi il primato assoluto è stato riscritto da Massimo Coda.
La classifica ufficiale dei marcatori all-time della cadetteria indica Coda al primo posto con 142 reti in 328 partite, davanti proprio a Schwoch e Cacia. È un record “vivo”, destinato potenzialmente a crescere ancora, visto che l’attaccante è tuttora in attività in Serie B.
Un primato diverso, ma anch’esso ancora imbattuto, riguarda invece lo straniero più prolifico di sempre: l’uruguaiano Pablo Granoche, autore di 97 reti in 285 gare con diverse maglie (Triestina, Modena, Spezia e altre).
La stagione perfetta dei cannonieri: Vinicio Viani e gli altri
Per quanto riguarda il numero di gol in una singola stagione, il record assoluto appartiene ancora a Vinicio Viani: 35 reti con il Livorno nel campionato 1939-40.
Nell’era dei 3 punti, invece, il riferimento è Luca Toni, capace di segnare 30 gol con il Palermo nel 2003-04, un dato che nessun bomber moderno è riuscito a superare in Serie B, pur avvicinandolo (Ciro Immobile si è fermato a 28 reti con il Pescara 2011-12).
Questi numeri spiegano quanto sia difficile tenere certi ritmi per 38 giornate: anche in un campionato molto più offensivo come quello recente, il muro dei 30 gol in B resta un traguardo d’élite.
Imbattibilità e partite simbolo
I portieri e le serie senza gol
Tra i record meno noti ma più affascinanti ci sono quelli legati all’imbattibilità dei portieri. Le cronache statistiche riportano come primato assoluto i 1.251 minuti senza subire gol di Claudio Mantovani (Cesena) nella stagione 1972-73, seguiti dai 1.088 minuti di Bruno Jacoboni (Reggina 1970-71) e dai 1.001 di Raffaele Trentini (Foggia, ancora nel 1972-73).
In un calcio che oggi vive di rotazioni continue, è un tipo di record particolarmente difficile da eguagliare: serve un portiere titolare quasi insostituibile, una difesa solidissima e una stagione intera praticamente perfetta dal punto di vista dell’attenzione.
Brescia–Anconitana 12-0: la goleada che resiste
Il risultato più largo nella storia della Serie B resta il clamoroso 12-0 con cui il Brescia travolse l’Anconitana nella stagione 1950-51. È anche la partita con il maggior numero di gol complessivi (12) mai registrata nel campionato cadetto.
Nonostante le derive spettacolari delle stagioni più recenti, nessuna partita moderna è nemmeno arrivata a sfiorare quei numeri. Le goleade esistono ancora, ma sono spesso limitate a 4-0 o 5-0; un 12-0, anche nella Serie B attuale, è qualcosa che sembra appartenere a un altro sport.
Perché questi record contano ancora oggi
I record, di per sé, non decidono le promozioni e non garantiscono successi futuri, ma hanno un peso preciso nel modo in cui si legge la Serie B. Danno contesto alle imprese contemporanee: sapere che una squadra ha segnato 78 gol in un campionato a 20 squadre, o che 958 reti complessive rappresentano il massimo storico, aiuta a capire quando si è di fronte a una stagione fuori dall’ordinario.
Allo stesso modo, i numeri di Cagni o Coda raccontano la figura del “professionista della B”, giocatori capaci di costruire una carriera d’eccellenza senza per forza vivere stabilmente la Serie A. È anche su queste storie che il campionato fonda il proprio fascino.
E non sono solo gli appassionati più nostalgici a usare questi riferimenti: chi analizza la categoria con occhio analitico – dalla tattica ai trend statistici – confronta spesso i dati storici con quelli attuali, affiancandoli a informazioni contingenti come calendari, stato di forma o Quote serie b aggiornate in tempo reale, per avere un quadro più completo e razionale dell’andamento del torneo.
Finché qualcuno non riuscirà a superare questi limiti – segnare più di 35 gol in un campionato, subire meno di 13 reti in una stagione, mettere piede in campo più di 485 volte – i record della Serie B continueranno a essere un archivio vivo: una mappa di quello che, finora, è stato il massimo che il “campionato degli italiani” è riuscito a esprimere.
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