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ESCLUSIVA MP – Catanzaro, Bava: “In Italia il talento c’è, va solo valorizzato. Primavera? Siamo a buon punto”
Intervista esclusiva a Massimo Bava: progetto Noto, identità del vivaio Catanzaro, scouting in Calabria e obiettivi della Primavera.
Catanzaro, intervista esclusiva al responsabile Massimo Bava
“In Italia il talento c’è”. Poche e semplici parole che suonano come una conferma, nonostante il momento poco brillante in chiave azzurra e le difficoltà del nostro Paese nel valorizzare i giovani. A pronunciarle è Massimo Bava, responsabile del settore giovanile del Catanzaro. Da anni lavora per far crescere i giovani: esperienza e capacità di portare risultati concreti, non quantificabili con vittorie o trofei, ma con ragazzi portati a giocare tra i professionisti. Da Torino a Catanzaro: “Perché mi ha convinto il progetto Noto”. È ciò che prova a fare con i giallorossi, dove lavora da tre anni. Noi di Mondoprimavera lo abbiamo intervistato per capire cosa c’è dietro e come viene organizzata la crescita di questi giovani.
Che differenze ci sono in ambito giovanile tra il settore professionistico e quello dilettantistico?
“Sicuramente ci sono vari step: a volte ci sono anche società dilettantistiche, come nel Lazio o in Piemonte e in Lombardia, che lavorano molto bene; poi ci sono contesti dilettantistici che non si focalizzano molto sul settore giovanile. Invece, quando si parla già di Lega Pro, i target si alzano notevolmente e ci sono alcune società, come ad esempio l’Albinoleffe (che continua a sfornare talenti), dove la situazione è ben diversa e il divario con i dilettanti si accentua. Poi le società di Serie B e Serie A godono quasi sempre di settori giovanili ben organizzati, ma è comunque da sottolineare che c’è una grande differenza tra la prima divisione e il torneo cadetto.”
Dopo tante stagioni e successi di blasone nel settore giovanile del Torino, cosa l’ha convinta a intraprendere un nuovo percorso qui a Catanzaro? Che tipo di scelta è stata?
“La convinzione me l’ha data il presidente Floriano Noto, che già conoscevo personalmente. Noto aveva il desiderio di potenziare il settore giovanile da quando la prima squadra è approdata in Serie B e mi ha convinto a sposare il suo progetto. La prima cosa stimolante che mi è stata chiesta è stata quella di vincere Primavera 3 e Scudetto Beretti, che da molti anni mancavano a Catanzaro (e tutto ciò è stato realizzato, ndr). Siamo molto contenti del lavoro che stiamo svolgendo io, Mauro, Augusto, Panucci, Moro, Ottonello e Carrozza, cercando di investire su ogni parte del settore giovanile, in particolare Under 12 e Under 13. Anche se il nostro fiore all’occhiello è l’Under 15, che è stata recentemente protagonista di una vittoria da spellarsi le mani: 4-0 contro la Roma.”
Passando invece al presente, come descriverebbe l’identità che vorrebbe vedere nel settore giovanile del Catanzaro? Che tipo di giocatore e di persona vi piace formare?
“Per alcuni è assurdo pensarlo, ma bisogna prima formare degli uomini e poi dei giocatori. I ragazzi che alleniamo, prima di essere professionalmente preparati, devono essere seri e mentalmente pronti per, un giorno, giocare tra i professionisti. La soddisfazione più grande per noi è quando ci dicono che i ragazzi, oltre a essere ben allenati, sono educati e seri.”
Negli ultimi anni ha ricoperto anche il ruolo di responsabile scouting. Come funziona la ricerca e la selezione delle giovani aquile? Quali caratteristiche deve avere un ragazzo per convincerla davvero?
“L’area scouting è in fase di costruzione: la stiamo organizzando in vari settori. Oltre a cercare di scovare talenti fuori regione, stiamo setacciando la Calabria perché talenti ce ne sono tanti. La caratteristica principale che deve avere un ragazzo per convincermi è sicuramente la prontezza: bisogna sempre cercare di intravedere la bravura del ragazzo in un ipotetico scenario tra i professionisti e valutare se è pronto a calcare palcoscenici importanti.”
La Primavera del Catanzaro ha iniziato la stagione con quattro vittorie, quattro pareggi e cinque sconfitte. Quali sono gli spunti positivi di questo avvio? E cosa non sta funzionando al meglio?
“La Primavera è partita molto bene: nonostante i primi risultati indigesti, non ci siamo mai fatti condizionare e siamo andati avanti, collezionando risultati positivi. In particolare il 5-1 rifilato al Benevento, terzo in classifica. Un piccolo problema è che abbiamo troppi giocatori in rosa “fuori quota”, ma stiamo lavorando per risolvere la cosa. Da quando siamo stati promossi in Primavera 2, l’obiettivo ora è la salvezza, ma siamo già a buon punto.”
Infine, come si svolge una sua giornata tipo da responsabile del settore giovanile?
“Al mattino gestisco la parte logistica. Questa parte della giornata si svolge quasi sempre in ufficio (non sempre, perché a volte siamo fuori sede per lo scouting); il pomeriggio assistiamo a eventuali match, sedute di allenamento o provini. Il week-end, invece, è interamente dedicato alle partite: Ottonello e Carrozza si occupano del territorio, mentre io e Panucci siamo più propensi al viaggio.”
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