Calciomercato
Mercato Milan, pronto il restyling in difesa: Kim è l’uomo giusto per rinforzare il reparto?

Milan, sarà un’estate ricca di momenti decisivi
Che il mercato dovesse portare una rivoluzione in casa Milan, era evidente. Ed effettivamente, sono già arrivate molte sliding door ad una sola settimana dall’apertura della sessione estiva. Il cambio di guida tecnica, optando però per una scelta conservativa come Allegri, un gestore che lavorerà su un capitale umano in definizione. Poi l’arrivo di un Ds come Tare, che non basta ovviamente per dare l’innesco ad un ambiente in cui la fiamma del tifo si è affievolita. Infine, la cessione del cuore pulsante, l’indicatore principale della temperatura della squadra, Tijani Reijnders. Soltanto le prime scosse di assestamento in un mercato che scuoterà dalle fondamenta l’ambiente nei pressi di Via Aldo Rossi.

Kim Min-Jae (screen)
Milan, in difesa si va verso il restyling totale?
La stagione 24/25 ci farebbe propendere per una risposta secca e affermativa. Eppure, i rossoneri sanno che non sarà semplice raddrizzare il timone di una barca che spesso è affondata a causa di una tenuta difensiva ai limiti dell’imbarazzante. Tra letture quasi inesistenti, distrazioni e mancanza di comunicazione di reparto, la strada verso il ritorno ad un rendimento quantomeno accettabile, è molto lunga. Il nome caldo nelle ultime ore è quello di Kim Min-Jae: il coreano è stato uno dei più presenti e dei più regolari nella retroguardia del Bayern Monaco, nonostante un biennio segnato da una gestione molto fluida e da rotazioni dinamiche. Il suo bottino è di 79 presenze totali, 4 gol e 2 assist, oltre ad una regolarità nelle prestazioni che sarebbe risorsa preziosa in una struttura che spesso ha ceduto dalle fondamenta, appesa ad un filo tra errori di reparto e scelleratezze dei singoli.
Oltre a questo, si potrebbe porre l’accento su due elementi interessanti: in 43 apparizioni nell’ultima stagione, Kim ha raccolto solo 4 ammonizioni e mantenuto il 93% di precisione nei passaggi. Eleganza, presenza nella prima costruzione e pulizia nell’intervento: caratteristiche preziose come acqua nel deserto, se comparate ad una difesa spesso arida nei contenuti tecnici e porosa anche a difesa schierata.
Gli altri rebus da risolvere
Oltre alla porzione centrale, anche le corsie regalano una situazione delicata e da dover gestire. L’Al-Hilal preme forte per Theo Hernandez, il terzino tentenna ma non lancia forti segnali di voler rimanere al Milan. Con il vice-capitano in uscita, è necessario quindi un passaggio di consegne: Udogie è un nome circolato qualche giorno fa, ma il Tottenham stesso è alle prese con una profonda transizione post Europa League vinta ed esonero di Postecoglu; da capire quindi, la fattibilità dell’operazione.
A destra invece, il rompicapo presenta una risoluzione ancora più complicata. Walker rappresenta un flop dalle proporzioni gigantesche, sia per la mancanza di leadership che per una tenuta fisica che ne ha limitato anche il minutaggio, relegandolo a rincalzo. 16 presenze e circa 1046 minuti in campo, nei quali è sembrato imbolsito, con le ruote a terra e le pile scariche. Emerson Royale invece, rappresenta un acquisto sbagliato concettualmente e sconfessato già a distanza di sei mesi dal suo arrivo: il brasiliano infatti aveva già le valigie pronte a gennaio, quando il suo approdo in Turchia è stato frenato soltanto da un guaio fisico rimediato qualche ora prima della partenza.
L’unica certezza risiede in Alex Jimenez: frequenza di passo, propensione offensiva, estro e creatività alternate però a qualche “start and stop” di troppo nella metà campo difensiva, che va sicuramente limitato. In sostanza, il “diavolo” deve essere consapevole che il lavoro da fare è molto, e che soltanto grazie alla programmazione e ad uno sguardo proiettato in avanti si potrà tornare al tavolo delle big.
Luca Ottaviano
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