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Foto: Martina Cutrona
Foto: Martina Cutrona

L'Inter consolida il primato sbancando il campo del Lecce, il Milan frena clamorosamente contro il Verona, la Lazio si rilancia vincendo il derby capitolino: ora tocca al Sassuolo, che contro il Genoa in casa ha la possibilità di ricompattare ulteriormente la classifica al vertice, scavalcando i ragazzi di Abate e mettendosi all'inseguimento della banda di Chivu. Il match del “Ricci” però comincia con una falsa partenza: il continuo movimento e gli impulsi di talento e potenza di Fini e Romano fanno sbandare la difesa, che regge al primo affondo ma crolla al secondo timbrato dall'italo-ivoriano. Il primo tempo scivola via tra continui errori in costruzione, confusione difensiva e poche idee dalla cintola in su: Bruno bascula per il campo senza trovare spunti, Alvarez è alle prese con una roulotte appesantita dal lungo infortunio e Russo viene totalmente cancellato da Cissè e Pittino. La ripresa assume i contorni di una tragedia: entra Vezzosi e si fa male dopo un minuto e mezzo, costringendo Bigica ad un quarto cambio molto anticipato; Ioannou però partecipa al festival dell'orrore con un ingresso con gli effetti speciali, ovvero rigore concesso e ammonizione dopo neanche trenta secondi. Per fortuna del Sassuolo, Bornosuzov spreca il penalty, bloccato da Theiner. E' soltanto l'alba del disastro: Fini continua a fare pezzi di bravura e al 63' manda in porta Romano per lo 0-2. Eppure, il cielo si riapre con un raggio improvviso: la partita si sposta sul piano dell'agonismo e del tono fisico, favorendo la frustrazione: intanto, Caragea infiamma ulteriormente il finale con l'1-2. Sarpa dà un ulteriore mano alla risalita del Sassuolo con un espulsione altamente ingenua, ma i sogni di rimonta si spengono al 96': fuga per la vittoria di Papadopoulos, pallone alle spalle di Theiner e fuga con l'Inter fallita.

La cronaca della partita. 

Difensori: difesa allo sbando, Theiner ultimo baluardo

Theiner 6,5: da premiare i riflessi nel primo tempo e la parata di istinto e posizionamento sul calcio di rigore di Bornosuzov.

Cinquegrano 5: sulla stessa lunghezza d'onda degli altri, fatica a trovare riferimenti e perde le tracce di Fini e compagni, sbandando spesso sulle ripartenze in campo aperto dei rossoblù. Dall'87' Neophytou S.V.

Loeffen 5: appannato nelle coperture, in ritardo nelle scelte difensive, nervoso nel finale; pomeriggio disastroso, sulla scia dei suoi compagni di reparto.

Cannavaro 5: completamente in tilt sui movimenti continui di Romano e Fini. Dal 45' Vezzosi S.V.: entra con un entusiasmo strabordante, ma dopo un minuto e mezzo sente pizzicare dietro la coscia ed è costretto al forfait. Dal 51' Ioannou 5,5: rischia la frittata quando, dopo neanche trenta secondi dall'ingresso, atterra Romano provocando rigore e ammonizione. Per sua fortuna, Theiner ipnotizza Bornosuzov.

Falasca 5: alle prime fiammate di Fini perde il passo e si fa sorprendere, spianando la strada al vantaggio del grifone. Vive costantemente nell'ombra del 10 del Grifone, perdendo consistenza. 

Sassuolo
Cannavaro - Sassuolo Primavera

Centrocampisti: Caragea scuote la partita, Leone in crescita

Pigati 5: quarantacinque minuti di blackout totale, pochi spunti interessanti e gestione del pallone rivedibile.  Dal 45' Caragea 7: spesso di impeto più che di qualità, ma ci prova. Spaventa subito Calvani con un destro disinnescato dal portiere grazie al palo, poi trova la giocata per scardinare le certezze del Genoa e dare un senso al finale.

Lipani 5,5: manca la gestione dei tempi, prova a riprendere le redini nel secondo tempo ma perde inerzia col passare dei minuti. 

Leone 6,5: sale di tono, muscolare e tecnico nella ripresa; fa la muta nell'intervallo, presentandosi nel secondo tempo con un'altra convinzione.

 

Attaccanti: eclissi totale per Bruno e Russo

Bruno 5: spento come i colori sullo sfondo della “natura morta”. Prestazione sbiadita specialmente negli ultimi metri di campo.

Alvarez 5: deve togliersi qualche masso gigantesco che lo appesantisce e lo toglie dalla partita, comprensibile dopo un lungo stop forzato. Gioca un tempo solo, ma non riesce a sopperire alle difficoltà fisiche con la grinta e la fame di tornare in campo. Dal 45' Knezovic 6,5: interpretazione migliore della partita, insidioso anche con qualche calcio da fermo.

Russo 5: per citare una massima moderna, “entra? Non penso proprio”. Rimane confinato all'ingresso dell'area, che rimane “off limits” grazie allo splendido lavoro dei centrali avversari.

Sassuolo
Russo - Sassuolo Primavera
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