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Sono due delle sorprese dell'attuale stagione: alla prima annata da grandi Kenan Yildiz, trequartista classe 2005 in forza alla Juventus e Michael Kayode, eroe del mondiale U19 vinto dell'Italia e sorpresa, sulla corsia della Fiorentina di Italiano. I due sono anche lo specchio delle filosofie e degli attuali stati di forma delle rispettive compagini.

Yildiz Juventus

Kenan Yildiz: il caos nel caos

Come l'arcobaleno in mezzo alla tempesta, è stato questo l'impatto di Yildiz nella galassia della prima squadra bianconera, è stato un caos di talento nel caos, piatto e scialbo della Juventus di Allegri. Il trequartista turco classe 2005 dopo i 24' raccolti da agosto a dicembre ha fatto il proprio esordio in prima squadra da titolare a Frosinone con una rete meravigliosa che è valsa da sola il prezzo del biglietto. Sette presenze, due gol ed un assist con la Next Gen in 600 minuti in questa stagione, poi una presenza fissa tra panchine e campo in prima squadra: in Coppa Italia sono stati, invece, due i gettoni messi a referto tre presenze e due gol. 

Dopo la rete, ed i 55 minuti a Frosinone, Allegri gli ha poi concesso 580 minuti in Serie A ma, vista la difficile situazione dei bianconeri e lo stesso ostracismo verso i giocatori non binari dell'allenatore toscano (ed anche la giovane età) il trequartista turco ha faticato ad imporsi pur mostrando giocate sublimi. Per essere la prima annata da giocatore della prima squadra si può considerare positiva e, si possono accorpare i malus ad una gestione tattica confusa (ala prima, trequartista poi, seconda punta ed a tratti mezzala). Con un contesto tattico differente ed altre idee di calcio che mettano il talento al centro del villaggio Kenan può essere il centro della nuova Juve , a meno che non venga sacrificato sull'altare del mercato.

Kayode Fiorentina

Kayode: corri, ragazzo corri

La traiettoria della corsa di Michael Kayode sembra essere una scia infinita: dalla Juve al Gozzano, da Firenze a Malta, dove ha deciso l'europeo U19 appena lo scorso giugno. Una corsa a tappe che ha come porto sicuro Firenze dove il ragazzo di Borgonero ha fatto incetta di trofei ed ha ritrovato il professionismo dopo i sette anni giovanili a Torino, sponda bianconera, e la super stagione ad 34 gettoni due gol e due assist in D a Gozzano. Dopo l'esordio strabiliante a Genova alla prima giornata arrivano tre panchine consecutive. 

Da lì in poi, causa anche il ginocchio di Dodò che fa crack la sua stagione recita 21 presenze, un gol (con la Lazio) due assist (con Cagliari e Torino) tre presenze in Coppa Italia e sei in Conference League (con altri due assist) per un totale di 2.431 minuti stagionali. Il vestito tattico molto offensivo cucito addosso alla Fiorentina dal proprio allenatore sembra fatto su misura per le caratteristiche di Kayode: rispetto al dirimpettaio Biraghi, ha licenza di andare spesso a cercare il fondo ma, anche, di provare a tagliare dentro il campo ed a sfruttare il proprio strapotere fisico. Una pepita d'oro pescata in casa su cui suonano, già assordanti, le sirene di mercato europee.
 

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