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Ci siamo, alle 23 di stasera si gioca Italia-Corea del Sud, gara valida per la semifinale del Mondiale U20. Gli azzurrini, dopo aver battuto la Colombia per 3-1 si trovano davanti i coreani, finalisti nell'edizione 2019 della kermesse intercontinentale U20. Andiamo a scoprire punti forti e punti deboli della Nazionale del ct Eun-joong Kim.

Punti forti

Va detto ad onor di cronaca: la Corea del Sud è uno degli avversari più abbordabili che gli azzurrini incontrano nel mondiale argentino, tuttavia presenta delle caratteristiche potenzialmente letale e scomode per tutti. Come è tipico delle nazionali del Sol Levante, l'Italia troverà di fronte una squadra operaia e mai arrendevole. Le Tigri asiatiche hanno passato il girone da secondi dietro il Gambia e hanno escluso la Francia, poi hanno eliminato l'Ecuador agli ottavi e la Nigeria ai quarti (avversario che gli azzurrini hanno già incrociato nel raggruppamento, perdendo per 2-0). Gli asiatici hanno segnato diversi gol da palla inattiva, tra cui la rete decisiva del difensore Seok-hyeon Choi che ha garantito l'approdo alle semifinali contro la Nigeria ai supplementari. Hanno colpito per vie aeree anche contro la Francia con Lee-yun Young, segnale di presenza e convinzione da parte di tutti negli ultimi 16 metri, corner o punizione laterale che sia. Squadra cinica anche nel concretizzare le ripartenze, se l'Italia dovesse concedere spazi potrebbe soccombere davanti alla rapidità di Yong-hak Kim (uno dei due giocatori della rosa del ct Kim a giocare in Europa, lui milita nel Portimonense in Portogallo) e Seong-jin Kang. Dulcis in fundo, non dà la sensazione di morire mai: rimonta contro Honduras per portare a casa il pareggio e gol dopo il 90' contro la Nigeria, la Corea del Sud vanta un'ottima tenuta fisica e uno spirito zen collettivo all'interno del rettangolo verde in grado di colpire l'avversario in ogni momento.

Punti deboli

Seppure appaia in contraddizione con quanto detto in precedenza, la Corea del Sud soffre terribilmente le palle inattive a sfavore e si rende spesso protagonista di qualche svarione difensivo. Tra gironi e ottavi ha concesso tre rigori, figli di errori individuali e di mancata predisposizione alla fase senza palla di squadra. A differenza della Colombia, contro cui l'Italia ha risposto duello su duello, gli azzurrini si troveranno di fronte ad una squadra poco fisica e disattenta nelle marcature in area, condizioni che potrebbero mettere in risalto gli inserimenti di Cesare Casadei (già 6 gol al Mondiale, imperioso nel gioco aereo) e i colpi negli ultimi 16 metri di Ambrosino ed Esposito. I coreani concedono spesso e volentieri la profondità e non vantano di certo il miglior portiere della kermesse argentina: il numero 1 Jun-hong Kim (uno dei 5 Kim della rosa compreso il ct) ha lasciato a desiderare nelle sfide contro Honduras e Francia.

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