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Storie di Primavera

Nella prima stagione tra i pro, seppur in un'annata da dimenticare per il club emiliano, Giacinto Danilo Ventola, attaccante del Rimini, ha avuto modo di mettersi in mostra e mettere alla prova le sue abilità.

Giocatore, classe 2000, originario di Brindisi, Giacinto è nipote di Nicola Ventola, ex calciatore di Inter, Atalanta, Bari e Torino, tra le altre, si può dire, dunque, che il calcio lo ha nel sangue. Il giovane attaccante comincia la sua carriera nel territorio pugliese, per poi prendere il volo nel 2016, quando dalla formazione under 17 del Bari, si trasferisce tra le file del settore giovanile dell'Ascoli. Fin da subito Ventola riesce a farsi valere, riuscendo soprattutto a ritagliarsi un po' di spazio sia nella formazione Under 17, sia tra gli 11 della primavera dei picchi, concludendo la prima stagione con 31 presenze e 10 gol, tra entrambi i campionati, Coppa Italia Primavera e Viareggio Cup.

La stagione successiva risuta, invece, meno profiqua per l'attaccante brindisino, che scende in campo solo per 18 partite, realizzando comunque 8 reti, e riuscendo ad attirare verso di se gli occhi dell'allenatore dell'Ascoli, Serse Cosmi, che decise di portare con se il giocatore in panchina. Quattro partite in cui, seppur non giocando, convince il Genoa a puntare su di lui per la prossima stagione.

Dopo una lunga estate, culminata dalla quinta convocazione con la prima squadra marchigiana, nel corso dell match di Coppa Italia perso contro la Viterbese, Ventola ad agosto si trasferisce in Liguria, nella Genova sponda rossoblù, dove, pronti via, e si gioca subito il posto, prendendo parte alla maggior parte delle partite, giocando sia dal primo minuto, sia da subentrato, e coprendo tutto il fronte d'attacco, posizionandosi sia sulle fasce sia al centro. Nella sua prima stagione nel massimo campionato nazionale giovanile di Primavera 1, Giacinto può contare 26 presenze e 3 gol, conditi poi con altre 2 reti che hanno permesso al Genoa di sognare la vittoria del Trofeo di Viareggio, desiderio che però verrà infranto nella sconfitta in finale contro il Bologna, persa per 6-7 dopo i calci di rigore.

Lo scorso anno poi un'altro salto di qualità. Il giocatore, infatti, ha ricevuto una chiamata dalla C, proposta ottima per mettersi in mostra e cominciare ad assaporare la mentalità del professionismo. La stagione parte male, ma, dopo una serie di panchine, l'attaccante brindisino riesce a convincere l'allenatore a farlo scendere in campo, anche se i risultati stentano ad arrivare. Con 2 gol e 2 assist all'attivo, di cui uno a comletamento della rimonta da 2-0 a 2-2 contro il Reggio Audace, e l'altro nell'imprtante vittoria contro il Modena, non è riuscito a far risalire una squadra che, per certi versi, è sembrata in caduta libera. Le ultime 4 partite, però, hanno permesso alla squadra emiliana di smuovere la classifica, arrivando a pari punti con il Fano e accorciando la distanza con Imolese e Arzigliano, fino a quando, nel momento migliore della stagione, il Covid ha bloccato tutto, negando al giovane e alla squadra di continuare a lottare sul campo.

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