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Nominato da pochi giorni nuovo responsabile del settore giovanile della Reggina, Antonio Tempestilli è tornato a parlare del suo lungo passato alla Roma. In giallorosso per più di 30 anni, nei quali ha ricoperto molti ruoli - tra i quali giocatore, allenatore delle giovanili, team manager e dirigente - Tempestilli non ha gradito le modalità del suo addio al club, come confermano le sue dure parole: "Metà della mia vita l’ho trascorsa nella Roma dando tutto me stesso - si legge su Gazzetta.itforse ho dato di più al club che alla mia famiglia. Nella vita tutto ha inizio e una fine, ma ci sono modi e maniere per terminare un rapporto. Mi hanno mandato via in malo modo. Quando due persone non hanno la stessa visione, ci si saluta e ci si ringrazia: dopo 33 anni non ho ricevuto questo dal club e questa è la cosa che mi ha dato più fastidio e mi ha amareggiato". 

Nel prosieguo dell'intervista, altre stoccate alla dirigenza giallorossa: "La gente esterna può pensare di tutto, che io sia stato mandato via, che io abbia rubato, che abbia fatto chissà che cosa. Tutto ciò non è avvenuto. Non ho nessuno scheletro dentro l’armadio e posso guardare in faccia tutti senza abbassare lo sguardo. Questo mi rende forte. Ora sono qui alla Reggina, non devo fare carriera, ho 60 anni, non voglio arricchirmi, voglio dare il mio contributo, sperando ci siano le condizioni per farlo. Massimo rispetto, ma dev’essere reciproco" ha concluso Tempestilli.

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