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Il ruolo fondamentale dei cambi

Qual'è il ruolo di un subentrante? Dare il suo contributo una volta entrato in campo. E bene, oggi Dell'Aquila ha esasperato questo concetto, mettendosi il mantello da supereroe e timbrando due volte una partita che ha il suo nome sopra. Atalanta-Torino finisce 2-3, già questo potrebbe far notizia, ma chi ha seguito la banda di Scurto anche nella prima uscita stagionale contro il Cagliari, sa che oggi il finale non era scontato: è stata battaglia vera, sana e a colpi di talento. 

Un rollercoaster di emozioni

Comincia l'altalena subito, quando una sbavatura della difesa lancia Ansah davanti a Bertini, è subito 0-1. Ma l'Atalanta è squadra vera, sa reagire alle difficoltà e prende il timone della partita, prima con il rigore di De Nipoti e poi con la stoccata di Palestra: nel giro di un amen, appena quattro minuti tra il 27' e il 31', la Dea mette la freccia in corsia di sorpasso. Tutto sembra indirizzare i tre punti verso i bergamaschi, ma affrontare il Toro è come attraversare un campo minato, basta appoggiare il piede dove non si deve per cadere nella trappola: nella ripresa i granata salgono in cattedra con i cambi, prima le scosse di Jurgens e poi le fiammate di talento puro di Dell'Aquila fanno presagire a qualcosa di inatteso. Al 78' la prima sterzata significativa: Dell'Aquila mette il mirino sulla porta e sfila il coniglio dal cilindro magico, palla sotto l'incrocio e 2-2. Perfetta parità? Neanche per sogno. il Torino non è domo e ancora una giocata di furbizia di Dell'Aquila mette il 10 a tu per tu con Pertini, sipario: il 10 fredda il portiere e scatena la festa in panchina, il Torino strappa altri tre punti in trasferta e consolida un inizio di campionato di accecante bellezza e concretezza. Scurto può dormire ancora sonni tranquilli, specialmente se dalla panchina può permettersi di far allacciare gli scarpini a due come Jurgens e Dell'Aquila, semplicemente due talenti cristallini alla conquista del Primavera 1.

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