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Storie di Primavera

Qua siamo alla Piastra, quartiere di Marassi a pochi passi dallo stadio. Qui ho iniziato a tirare i primi calci al pallone, infatti venivo qui dopo scuola tutti i giorni con i miei amici a giocare, spesso anche con ragazzi più grandi.

È così che Gabriele Marrale, giocatore della Sampdoria Primavera, inizia l'intervista che ha concesso ai canali ufficiali della sua società. Attaccante classe 2002, in questa stagione ha collezionato 9 presenze fra campionato e coppa e 2 gol, uno in Primavera 1 contro il Cagliari e uno in Primavera Tim Cup nel match perso contro la Juventus.

Le sue frasi sono accompagnate da un video sul canale Youtube dei blucerchiati, in cui il ragazzo si trova nel quartiere che l'ha visto crescere calcisticamente e non. Ecco come continua:

"La passione per il calcio me l'ha trasmessa mio papà, ma in particolare mi ha trasmesso la passione per la Sampdoria. Il mio primo ricordo allo stadio risale al derby in cui segnò Maggio, io ero con mio papà in Gradinata Sud e al gol tutta la gradinata venne letteralmente giù, fu un episodio veramente emozionante. Oltre a questo, ho alcuni ricordi legati a certe partite in cui facevo il raccattapalle. Spesso avevo la Sud alle spalle, ma starci dentro è tutta un'altra cosa che non si può spiegare.

Abito a cinque minuti dallo stadio e ogni volta che ci passo davanti penso che magari un giorno potrò entrare non per tifare ma per scendere in campo con i miei compagni di squadra . Il mio sogno nel cassetto è proprio questo, esordire con la * mia * maglia e magari far esultare la mia gente e la Gradinata Sud. @All'età di 8 anni sono passato al Baiardo, una squadra del mio quartiere e dopo due anni è arrivata la chiamata della Sampdoria. E 'stato un momento particolare, perché è la maglia che io amo e la squadra che ho sempre tifato, sinceramente non me l'aspettavo. Insieme alla mia famiglia abbiamo fatto un sacco di sacrifici, anche mio nonno mi seguiva spesso, è sempre stato il mio primo tifoso e mi accompagnava spesso agli allenamenti.

Mio padre è stato un punto fondamentale per la mia crescita, anche lui giocava nella Sampdoria. Era arrivato fino alla Primavera, ma poi sfortunatamente si infortunò e questo non gli permise di realizzare il suo sogno. Io quindi provo a realizzare questo sogno, oltre che per me e per la mia famiglia, anche per lui.

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Appena sono arrivato alla Sampdoria il mio primo mister è stato Renato Vito e con lui abbiamo vinto di tutto, un sacco di tornei. I primi anni sono stati pieni di divertimento, questi, gli ultimi con le giovanili, servono a preparare i ragazzi al mondo dei grandi. Voglio vedere se sono pronto per giocare in prima squadra.

La mia migliore annata è stata quella in Under 18, la scorsa. Ho realizzato 8 gol e secondo me se non ci fossimo fermati avremmo potuto fare bene come squadra e io mi sarei potuto togliere delle belle soddisfazioni. Mister Tufano mi allena ormai da 3 anni, è un mister che pretende tanto ma che dà ancora di più.

Il mio ruolo è sempre stato quello della punta centrale. All'inizio lo facevo più perché anche mio padre giocava lì, andando avanti è diventato il mio vero e proprio ruolo. Tre anni fa, quando arrivò Tufano, mi spostò a sinistra come esterno, ma è un ruolo che mi piace molto in cui riesco a esprimere al massimo le mie potenzialità.

Prima del Gabriele calciatore viene il Gabriele tifoso, infatti mi sento come il ragazzo che ha realizzato il sogno di vestire la maglia più bella del mondo, la maglia che tifa fin da bambino. Il mio attaccamento mi permette di trasmettere la passione verso i colori blucerchiati anche a ragazzi che vengono da fuori, anche dall'estero, e sento che ho il dovere di dare sempre qualcosa in più in campo.

Il Covid sta influenzando molto il nostro campionato, infatti all'inizio eravamo partiti male facendo pochi punti. Fortunatamente ci siamo sempre allenati e i sacrifici che abbiamo fatto ci stanno ripagando. Da quando il campionato è ripartito abbiamo inserito un'altra marcia e l'obiettivo di squadre è continuare su questa striscia positiva.

La classifica non la guardiamo, giochiamo partita dopo partita con il fine di migliorarci ogni giorni, così come già stiamo facendo ".

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