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Da possibile nuovo gioiellino destinato ad esplodere con la maglia della Juventus ad un talento rimasto nell’ombra. Una veloce ascesa e un declino altrettanto rapido: quella di Guido Vadalà è una storia tutta particolare, che vale la pena essere raccontata.

Vadalà nasce l’8 febbraio 1997 a Rosario, una città che ha portato alla luce e ha visto crescere alcuni dei giocatori più amati nella storia di questo sport: a partire da un certo Lionel Messi, passando per Angel Di Maria e Mauro Icardi. Il paragone con questi giocatori al momento stenta a reggere, anzi, come vedremo, crolla non appena lo si cerca di mettere in piedi.

Cresciuto calcisticamente nel Rosario Central, una delle squadre più vincenti nella storia del calcio argentino con sede fuori dalla capitale Buenos Aires, a soli 13 anni viene già chiamato dall’Europa per un provino che avrebbe potuto cambiare sin da subito radicalmente la sua carriera. Nel gennaio 2010 lo cerca infatti con insistenza l’Atalanta, ma alla fine la società di Percassi decide di non chiudere l’affare, rispedendo Vadalà in Argentina. Decide di puntarci forte il Boca Juniors che, dopo averlo tesserato, lo inserisce nella proprie giovanili. Vadalà inizia a maturare a livello caratteriale e calcistico, con la stagione 2013/14 che è e rimane ancora oggi di gran lunga la sua migliore annata: i 32 gol in 29 presenze totali permisero al ragazzo di esordire con la prima squadra e di attirare su di sé gli occhi delle più prestigiose società europee, sempre attente alle nuove possibili stelle d’oltreoceano.

La Juventus fiuta per un anno il possibile affare e nell’estate del 2015 decide di affondare il colpo. Il 13 luglio di quell’anno viene ufficializzata dal club bianconero un’importantissima operazione di mercato: Carlos Tevez lascia Torino e torna al Boca Juniors dopo anni da trascinatore della Vecchia Signora in Italia e in Europa, con Rodrigo Bentancur e Guido Vadalà pronti a fare il percorso inverso. In particolare, l’argentino sbarca in Italia con la formula del prestito biennale a fronte di un corrispettivo di 3,5 milioni di euro e con il diritto di riscatto a favore della Juventus fissato a 9,4 milioni. Arrivato alla Juventus come vera e propria promessa destinata a esplodere definitivamente qualche anno più tardi in prima squadra, Guido Vadalá colleziona 33 presenze tra Campionato Primavera A, Coppa Primavera, Youth League e Torneo di Viareggio, trovando per 6 volte la via della rete e fornendo altrettanti assist ai propri compagni. Nell’unico anno in cui ha giocato con la maglia bianconera, il suo contributo è utile anche al successo dei bianconeri nel Torneo di Viareggio e al raggiungimento del secondo posto in campionato. Nonostante la buona annata all’ombra della Mole, di lì a poco la Vecchia Signora deciderà di non riscattarlo e di rispedirlo in patria dove, a partire dall’11 agosto 2016 si lega, nuovamente in prestito, all’Uniòn de Santa Fe: con il club argentino giocherà 19 partite mettendo a segno una sola rete. Troppo poco per sperare di diventare un punto fermo di quella squadra. Nell’estate del 2017 ritorna pertanto alla base, al Boca Juniors, ma anche l’aria di casa non sembra avere nessun effetto particolare su di lui: 1 gol in 180 minuti in campionato non possono fare in modo che non si concretizzi un nuovo prestito. Decide di scommetterci il Club Deportivo Universidad de Concepciòn, società polisportiva cilena la cui sezione calcistica milita nella Primera Divisiòn cilena. Con il nuovo club trova una maggiore continuità senza però riuscire a migliorare il proprio rendimento in fase di finalizzazione: la sola rete in 19 presenze è, ancora una volta, troppo poco per sperare di giocare con maggior continuità e diventare un perno di quella squadra. L’attaccante classe 1997 ritorna a Buenos Aires, con il Boca Juniors che però, a questo punto, non può più tenerlo in considerazione. Il suo cartellino verrà acquistato a titolo definitivo dagli americani dello Charlotte Independence, società calcistica che milita nella USL Championship, campionato di secondo livello alle spalle della Major League Soccer. Cambia la squadra, ma non cambia lo stesso triste destino che sembra perseguitare il povero Vadalà. Finirà malissimo anche la sua avventura negli Stati Uniti: dopo 10 presenze in campionato, zero gol e un solo assist, l’attaccante argentino decide di terminare anzitempo il proprio rapporto con lo Charlotte Independence. Da svincolato, Vadalá sceglierà di ripartire dal Sarmiento de Junìn, squadra che milita nella Primera B Nacional, seconda serie del calcio argentino, legandosi al club della provincia di Buenos Aires fino al 31 dicembre 2021. L’obiettivo, più che mai chiaro e evidente, è ritrovare quelle vecchie abitudini che hanno fatto in modo che la Juventus si innamorasse di lui, nella speranza che l’Europa gli conceda una nuova chance.

Erano ben altre le aspettative del giovane attaccante, che aveva riposto nel proprio bagaglio per quel viaggio verso l’Europa sogni e speranze di qualunque bambino che inizia a giocare a calcio. La sua carta d’identità dice che davanti a sé ha ancora un margine sufficiente per poter rilanciarsi nel calcio che conta. E chissà che l’Europa non possa ancora mettere gli occhi su di lui in futuro.

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