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Miglior portiere del Mondiale Under 20 che si è appena concluso: stiamo parlando di Sebastiano Desplanches. Il classe 2003, di rientro dall'Argentina, dopo la finale persa contro l'Uruguay, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di ‘T Quotidiano’, partendo proprio dalla delusione Mondiale, fino ad arrivare al suo futuro o a quello che sogna: giocare la Champion's League con la sua squadra del cuore, ovvero il Milan.

“Abbiamo fatto un percorso straordinario, tornare a casa con una medaglia di un altro metallo sarebbe stato bellissimo ma devo anche essere obiettivo e guardare al mio lavoro. Il premio certamente mi ha sollevato dalle lacrime che non ho saputo trattenere al termine della finale persa contro l’Uruguay. Hanno avuto qualcosa in più, forse più cattiveria agonistica e hanno vinto con merito. Certo, il Guanto d'Oro è un riconoscimento che riempie di soddisfazione e che so bene cosa potrebbe offrirmi in termini di opportunità, ma cerco di rimanere lucido e convincermi che questo è un punto di partenza, non di arrivo. So di avere le qualità per puntare in alto e puntare a tornare al Milan per poter avere l’opportunità di giocare in Champion's League.”

Nell'ultimo anno ha giocato in prestito al Trento dal Vicenza, collezionando dieci presenze e tre clean sheet, dopo che la stessa lo ha prelevato a titolo definitivo dal Milan un anno fa. Esperienza che gli ha permesso di guardare da vicino un altro giovane portiere, ormai ex anche lui: Donnarumma. Anche se il suo idolo è un altro:

Spesso mi ha dato consigli che oggi, posso dire, mi stanno tornando utili. Il portiere, però, che mi ha ispirato fin da piccolo è Júlio César. Io sono piuttosto completo, credo. Non ho particolari pecche ma so bene che devo continuare a lavorare sotto ogni aspetto se voglio diventare qualcuno dalle grandi possibilità. Un'esperienza entusiasmante a Trento! Una gran bella città, tranquilla dove si sta bene ed una Società che sta cercando di fare le cose per bene. Un club serio che secondo me ha le possibilità davvero di ambire alla Serie B. A Trento c’è una piazza di tifosi affettuosi e che ti sanno trasmettere entusiasmo. Vorrei poterli salutare tutti, ringraziare per l’amore ricevuto ed augurare a tutto l’ambiente gialloblu di raggiungere dei traguardi importanti e che si merita.”

E sul prossimo futuro:

“Davvero, non ci sto pensando. Ora attenderò di incontrare il mio procuratore e vedremo il da farsi.”

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