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Storie di Primavera

L'ODISSEA PER ARRIVARE IN ITALIA

La carriera di Chaka Traorè parte in salita: a separarlo dall'Europa c'è un vero e proprio viaggio della speranza, perché arriverà in Italia dalla Costa d'Avorio con una piccola e fragile imbarcazione, che è il perfetto parallelismo con un ragazzo ancora adolescente e accompagnato solamente dalla sua forza di volontà e da un semplice ed innocuo sogno, quello di diventare calciatore. Senza i genitori o qualcuno che possa guidarlo, Chaka è seguito in Emilia-Romagna da un agente, lo stesso che successivamente verrà considerato colpevole di favoreggiamento dell'immigrazione illegale, lo stesso che lo costringerà a presentarsi come Chaka Cissè: un falso cognome pensato ad hoc per raggirare i controlli, all'insaputa dello stesso ragazzo. I primi mesi sono di assestamento, la nuova realtà quasi lo inghiotte: Chaka è abituato a correre tra i vicoli stretti della sua Abengourou, le strade e i vicoli larghi e spaziosi di Parma sono totalmente diversi. Eppure, l'unica cosa che rimane nel tempo e che non lo ha abbandonato dopo quel lungo viaggio è la sua aspirazione, quel fuoco che gli arde dentro e che lo spinge a superare ogni difficoltà pur di diventare quello che vuole essere, un grande calciatore.

IL TALENTO COME INCENTIVO PER IL GRANDE SALTO

Messo da parte il periodo di ambientamento, Chaka Traorè si dedica quasi interamente al calcio, fa parlare esclusivamente i suoi piedi e incanta: siamo nel 2017 e all'età di 13 anni Traorè viene acquistato dal Parma, una società ancora alle prese con gli strascichi dovuti al fallimento ma in netta ripresa, proprio grazie al suo progetto giovane. Il trampolino perfetto, una rampa di lancio che gli darà la spinta necessaria per continuare a crescere. Ha appena quattordici anni, ma mette in mostra capacità atletiche spaventose, uno scatto che brucia l'erba del campo di allenamento e che è destinato a mettere in crisi i difensori di tutta la regione. Accanto alla velocità da centometrista, Chaka abbina una qualità sopra la media. Tuttavia, essendo forgiato dall'Africa, la terra della tenacia per eccellenza, ci sono due caratteristiche che lo rendono per forza di cose diverso dagli altri: Chaka ha una forza nelle gambe e una resistenza che mettono quasi in imbarazzo i suoi pari età; quando parte in profondità è semplicemente inarrestabile e fa venire il mal di testa a quei poveri ragazzi incaricati di marcarlo. Passano gli anni e quel talento tanto cristallino quanto discontinuo continua a smussare i suoi lati spigolosi: il carattere diventa sempre meno impacciato e la voglia di fare prende sempre di più il sopravvento, in cuor suo sa che il duro lavoro è il contrario della pigrizia e gli atteggiamenti migliorano soprattutto in campo. Nell' Aprile 2021, succede l'impossibile, il Parma è impegnato in una partita difficilissima in Serie A contro il Milan, ma per risolverla l'allenatore non richiama alle armi i più esperti: nella panchina scorge due occhi che lo fissano, in trepidante attesa di una parola o un cenno. Quegli occhi sono proprio quelli di Chaka Traorè, che di lì a poco avrebbe fatto il suo esordio in Serie A bruciando ogni record di precocità. A soli 16 anni, il Milan entra per la prima volta nel suo destino.

UNA FRECCIA VELENOSA NELL'ARCO DI GIUNTI

La sorte si diverte a tessere le trame più improbabili, così anche per Traorè la dea bendata riserva una grande sorpresa: ad Agosto del 2021, lo stesso Milan contro cui aveva esordito qualche mese prima lo strappa al Parma, per darlo a disposizione della Primavera di mister Giunti. La sua nuova avventura è una montagna russa di emozioni: alterna giocate di una bellezza sconcertante a follie dovute al suo carattere e a quella mancanza di voglia, con cui ancora oggi si ritrova a lottare. I numeri sono importanti, perché al fronte di 19 presenze Chaka mette a segno 7 gol e 4 assist, che ne fanno il secondo miglior marcatore della squadra dietro solamente a Marco Nasti. Tuttavia, i numeri non bastano per descrivere il fascino del suo genio accompagnato alla sregolatezza, o per rendere giustizia ad un grande talento ancora alle prese col suo temperamento altalenante. Per concludere, Chaka Traorè è un mix esplosivo di qualità e talento con un pizzico di mancanza di costanza, un pezzo pregiato della Primavera rossonera e un valore aggiunto per Giunti, che non ha mai nascosto la sua ammirazione per questo ragazzo e che gli sta dando sempre più fiducia. Il futuro è suo ad una condizione: quel cappello da cui ogni tanto estrae una magia deve essere sempre acceso, perché sprecare un talento così sarebbe un peccato capitale.

 

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