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Storie di Primavera

In un calcio italiano afflitto da una crisi economica fortissima dovuta alla pandemia, molti club si sono raffazzonati in progetti a breve termine per sopravvivere, aspettando il ritorno alla normalità. C'è chi, però, ha avuto il coraggio e la sfrontatezza giusta di cambiare l'ordine delle cose nel momento meno opportuno, proponendo una visione ad ampio raggio e una progettazione che andasse oltre il mero bisogno di “cavarsela” nel giro di poco tempo. E se le prospettive parevano grigie, il Venezia di Duncan Niederauer continua a stupire per idee e ambizioni.

INAUGURAZIONE DEL NUOVO PROGETTO- Dietro la promozione in Serie A dopo 19 anni dei lagunari si nasconde una nuova metodologia di fare calcio con ispirazione a modelli del passato: Niederauer ha costruito un management che seguisse le linee guida dettate dal principio, affiancandosi a figure quali Mattia Collauto (direttore sportivo dei lagunari) e Paolo Poggi (responsabile dell'area tecnica). A queste figure che fanno da raccordo tra i risultati sportivi e le intenzioni della proprietà è stato implementato uno scouting di primo livello capitanato da Fabiano Speggiorin. L'avanguardia del presidente viene portata avanti tutt'ora da personalità di spicco del calcio locale e professionisti in grado di mutare il proprio metodo di lavoro rimanendo ancorati alle proprie origini calciofile.

IL PLAYER TRADING TRA MODELLI DEL PRESENTE E DEL PASSATO- Ma come si sviluppa concretamente il progetto del Venezia? Lo scouting e la ricerca dei giocatori sono il pane della progettazione arancioneroverde: l'intenzione è quella di acquisire giocatori a titolo definitivo per perfezionarne la crescita e, successivamente, trasformarli in pedine utili per plusvalenze. Una macchina sostenibile che lavora incessantemente per creare valore e per reinvestire parte di quanto guadagnato al fine di migliorare sensibilmente il livello qualitativo della squadra. Insomma, parliamo del cosiddetto Player Trading che tanto è in voga tra i club di calcio tedeschi (vedi il Lipsia) e che rappresenta un modello di crescita per tutte le società medio-piccole affamate e vogliose di far parlare di se'. E, se non siete amanti degli inglesismi, l'esempio dell'Udinese dei Pozzo può farvi comodo per inquadrare la situazione.

I RISVOLTI PER IL SETTORE GIOVANILE- Investimenti cospicui sono stati fatti anche per il settore giovanile, poiché la creazione di valori redditizi passa, altresì, per la costruzione di un vivaio che garantisca un domani al club. A questo proposito è già stato presentato il progetto di ristrutturazione del centro sportivo Taliercio di Mestre, il training centre del Venezia. I lavori porteranno strutture all'avanguardia per l'allenamento, campi in sintetico e non solo. Ma, oltre alle novità future, grossi cambiamenti sono stati attuati per la Primavera di quest'anno, che si presenta al campionato di Primavera 2A con tutte le carte in regola per contendersi le primissime posizioni.

LA NUOVA U19- Più di 15 colpi sul mercato estivo e un nuovo allenatore danno l'idea (quanto meno embrionale) di quale impatto abbia avuto il ritorno al grande calcio del Venezia sulla Primavera. In panchina siederà Andrea Soncin, che tutto è tranne che un volto nuovo per i lagunari: dopo aver allenato l'U17, Soncin ha fatto parte dello staff tecnico di Paolo Zanetti nella scorsa stagione, quella della promozione in A. L'intenzione dai piani alti è creare un gruppo unico di 55 o 60 giocatori che si allenino seguendo il medesimo progetto tecnico, cosicchè i più giovani possano aprire costantemente una finestra sul grande calcio. Rimarrà al centro del progetto anche Nicola Marangon, che allenerà l'U17 e sarà dunque parte integrante dello sviluppo del settore giovanile senza essere il capo allenatore della Primavera. Tuttavia, la "rivoluzione" non si ferma al cambio della guida tecnica, ma prosegue con un sostanzioso cambio di pelle che ha portato giocatori in U19 letteralmente da tutto il mondo (Scandinavia, Nord America e Francia le più gettonate) e arrivi di livello che dimostrano quanto si voglia fare la voce grossa nel prossimo campionato di Primavera 2A.

DALLA SCANDINAVIA CON FURORE- Se il nostro intento è analizzare uno ad uno gli acquisti del Venezia allora risulta più comodo dividere il mappamondo del calciomercato arancioneroverde e partire dalla Scandinavia. Arvidsson sarà, con la giusta concorrenza, il portiere del Venezia: svedese, classe 2003, arriva dall'Helsingborg, club di massima serie con cui ha già convocazioni in Prima squadra. E, se Palsson non bastava, ecco Kivikko, terzino finlandese anch'egli 2003 proveniente dall'Honka. Connazionali e coetanei di Arvidsson sono anche Sandberg (centrocampista ex-Nykoping) e Jorge, attaccante scuola Hammarby (club che vede Zlatan Ibrahimovic come co-proprietario). A completare la lista degli svedesi ci pensa Boudri, attaccnte classe 2004, che sbarca da uno dei vivai più floridi della Svezia, quello dell'AIK (l'ultimo grande prodotto è Aleksander Isak della Real Sociedad). Spostandoci verso l'estremo nord dell'Europa, il Venezia ha prelevato dall'Islanda due centrocampisti, Jonsson (classe 2003) e Mikaelsson (classe 2004, più offensivo), i quali si uniscono a Palsson nel gruppo degli islandesi in laguna.

BORN IN THE USA (E NON SOLO)-  Gli Scandinavi di certo hanno dominato il calciomercato, portando freschezza e formando un gruppo di lavoro che si pre-annuncia scoppiettante, ma occhio anche ai nuovi arrivi dal Nord America, che saranno prevalentemente utili, però, alla Prima Squadra: parliamo di Tanner Tessmann, Gianluca Busio e Damiano Pecile. Solo quest'ultimo condividerà spesso lo spogliatoio con l'U19, il centrocampista italo-canadese classe 2002 con l'ultima esperienza ai Vancouver Whitecaps, franchigia MLS. Sarà un elemento da tenere d'occhio nelle porte scorrevoli tra Primavera e Prima Squadra, un giocatore che ha effettuato tutta la preparazione estiva agli ordini di Zanetti e che collezionerà minuti da fuori quota in Primavera 2.

LA DIFESA AI FRANCESI- Nonostante i vari cambiamenti che ci ha portato il calcio moderno, la comunicazione tra i difensori resta un aspetto chiave nelle dinamiche tattiche di una squadra: ecco perché sono stati aggiunti alla rosa tre difensori transalpini che anche in campo parleranno la stessa lingua. Ci riferiamo a  Morré e Baudouin, entrambi 2004 provenienti dall'Orleans e Rémy, centrale del 2003 l'ultimo anno in Portogallo con la selezione U23 del Famaliçao. Portoghese è anche l'ultimo rinforzo che completa il reparto, Afonso Peixoto, lui scuola Académica, con cui ha collezionato diverse presenze con la seconda squadra nonostante sia del 2003.

L'ATTACCO AGLI ITALIANI- Occhi molto vigili anche sugli arrivi dal calcio nostrano, tre attaccanti che completeranno un reparto folto di qualità e inventiva. Pozzessere è da inizio preparazione aggregato alla Primavera, ex-Torino con stagioni sfortunate alle spalle. L'ultimo giorno di mercato sono stati ufficializzati anche Fossati dal Genoa, campione d'Italia U18 con il Grifone e Cappadonna, punta che ha militato per anni nell'Inter, l'anno scorso alla Pro-Sesto. A questi si aggiungerà un altro ragazzo interessante da seguire, il 2002 lussemburghese con origini guineane Bah, che in patria con il Progrés Niederkorn ha già segnato nei preliminari di Europa League.

I "SUPERSTITI"- Nella tempesta di nuovi acquisti che ha rivoluzionato la rosa dell'anno scorso sono rimasti i 2003 Gabrieli e Perissinotto e i 2004 Mozzo, Salvador e Lazar. I primi due vengono descritti come elementi attenzionati dalla Prima Squadra, giocatori in grado di mettere l'agonismo e il senso di identità giusto in un gruppo cosmopolita. Per quanto concerne in più giovani, avranno tempo di sgomitare per trovare minutaggio e crescere in una rosa più competitiva, dopo che l'anno scorso si sono proposti con personalità tra i "grandi" della Primavera.

Si attende, dunque, solamente l'esordio dei ragazzi di Soncin, che arriverà in casa il giorno sabato 11 settembre contro la Cremonese, un inizio esigente per una squadra e una proprietà proiettate verso il massimo delle ambizioni possibili.
 

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