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Foto: S.S. Arezzo

Diego Zuppel ha appena 18 anni e qualche giorno fa è entrato nella storia dell'Arezzo. Con il suo gol, valso il definitivo 2-2 contro la Triestina, è diventato il più giovane marcatore della storia della società toscana. Zuppel, in un'intervista rilasciata a La Nazione, si racconta: dall'arrivo in amaranto fino all'esordio tra i professionisti. Ecco i passaggi più significativi delle sue dichiarazioni.

Sul primo gol: "Ci penso ancora, anche se mi auguro davvero di non fermarmi qui e continuare. Spero che il mister mi possa ancora dare fiducia in futuro".

Il calcio ai tempi del Covid: "Così è dura. È una situazione particolare, strana, di sicuro non è piacevole. Abbiamo moltissimi compagni positivi al virus, ma noi dobbiamo lavorare sempre al cento per cento per essere pronti quando potremo ripartire".

L'arrivo ad Arezzo: "Lo scorso anno con la Berretti è stato fondamentale. Mister Palazzi mi ha aiutato moltissimo, permettendomi di crescere al meglio. Poi quest'estate è arrivata la chiamata per il ritiro della prima squadra, speravo di poter compiere questo passaggio".

Il salto nel calcio dei grandi: "Rispetto al calcio giovanile è cambiato tutto. Capisci subito quanto è importante il rispetto soprattutto nei confronti dei più grandi. Nessuno ti regala nulla e ti devi conquistare tutto attraverso il lavoro".

Gli obiettivi per il futuro: "Segnare un gol tra i professionisti era il primo grande obiettivo, adesso vorrei tornare al più presto in campo. Spero davvero che i miei compagni si riprendano e si possa tornare in campo al più presto".

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