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Storie di Primavera

FOTO: Martina Cutrona
FOTO: Martina Cutrona

Ad Udine di piccoli geni a livello calcistico ne sono passati molti (Zico, Sánchez, Di Natale…) ed hanno lasciato anche molti bei ricordi, facendosi apprezzare anche per la loro personalità. L'ex talento brasiliano è ormai un dirigente da anni, Sánchez ancora gioca, nonostante i vari infortuni che frammentano le sue ottime comparse in campo. Di Natale è diventato allenatore, dopo aver smesso nel 2016. Il filo, però, riguardante la genialità calcistica e la statura sembra non essersi interrotto in terra friulana, grazie ad un giovane talento di nome Simone Pafundi.

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SULLE ORME DI NATALE - Come detto poc'anzi, Totò ha appeso gli scarpini al chiodo quasi sei anni fa ma a Udine ha lasciato ricordi ed un segno indelebili nella memoria di tifosi e non. Qualcosa però in Pafu , come lo chiamano amici e compagni, può ricordare il calciatore napoletano: la statura - il ragazzo è alto 164 cm, Di Natale 170 cm - ed il tocco di palla, specie in velocità. Proprio la statura favorisce quella rapidità e quel controllo palla, che mettono in difficoltà gli avversari e che gli consentono di arrivare senza tanta difficoltà al tiro ea trovare il gol. Proprio come Antonio Di Natale, che con la maglia delle Zebrette, dal 2004 al 2016, ha messo a segno 191 gol in 385 presenze. Certo, Simone è in Primavera, tra l'altro da sotto l'età, visto che è un 2006, ma si allena con Cioffi e la prima squadra oltre ad aver firmato il primo contratto da professionista. Se il buongiorno si vede dal mattino…

TIMIDO MA NON TROPPO - Un ragazzo all'apparenza timido ed introverso, Pafundi, ma che in campo diventa estroverso e molto altruista, forse facilitato anche dal ruolo - è un fantasista puro. Proprio il ruolo accentua la sua visione notevole di gioco - eccellente a nostro avviso, anche vista l'età - integrandolo appieno nella funzionalità dello schema tattico - mister Sturm , infatti, adotta un 4-2-3-1. Come sappiamo, oggi, i vecchi fantasisti non ci sono più o, meglio, si sono evoluti proprio grazie all'evoluzione stesso del calcio, più veloce, e quindi di essere 'spostati' sulla fascia, spesso a piede invertito, in modo d' avere più spazio e modo per andare al tiro, a differenza di quando fungevano da direttore d'orchestra sulla trequarti, Pafundi potrebbe succedere la stessa cosa, ma intanto lui non ci pensa e si gode l'Under 19, deliziando chi lo guarda.

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