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Storie di Primavera

Andonov 6,5: cala la prima parata del match, uscita da portiere di futsal su Omoregbe e partita inchiodata sullo 0-0. 

Frison 6,5: calma glaciale, si impone su Rossi da veterano, senza patemi e senza strafare con interventi esagerati o fuori tempo.

Corradini 7,5: dà del “tu” al pallone, con la qualità che ha fa uscire delle note musicali dai piedi. Un tunnel delizioso, molte giocate tanto pragmatiche quanto brillanti tecnicamente. Pericoloso anche dal limite con la sua grande capacità di inquadrare la porta in qualsiasi zona della trequarti.

Distefano 7: un flash col suo destro dal limite infiamma la rete e riporta avanti la Fiorentina. Da lì in poi, straripa tecnicamente e fisicamente. Dal 88' Neri s.v.

Bianco 7: esuberante fisicamente, l'essenza della definizione di centrocampista “box to box”. Un flusso continuo di strappi in profondità e tecnica nello stretto.

Favasuli 6: più spavaldo e propositivo all'inizio, poi subentra qualche insicurezza e si chiude a riccio, rinunciando ad attaccare a fari spenti e ragionando di più sulle sue giocate.

Toci 7,5: primo pallone toccato? Non c'è problema, lo mette alle spalle di Desplanches centrando l'incrocio dei pali. Quando copre il pallone col fisico, si oscura la vallata per i difensori che non riescono più ad individuare la sfera, spesso vedendola riapparire nei piedi di qualche compagno che si inserisce sfruttando le sue sponde. Dall' 82' Egharevba 6,5: entra e la decide, segnando il gol che mette il lucchetto alla partita.

Amatucci 6: soffre poco ma si nota meno in fase di costruzione. Dal 88' Gori s.v.

Kayode 6: entra in partita con un tempo di ritardo. Nella ripresa infatti è un giocatore completamente diverso, più sostanza nelle sue corse e meno leggerezze a livello difensivo.

Seck 6,5: parola d'ordine resilienza. Nella ripresa scioglie i nervi e sale in cattedra col suo passo da centometrista. Dal 67' Agostinelli 6: ingresso tutto sommato positivo il suo nel corso della ripresa. 

Krastev 6: è la parte nera della luna difensiva. Spesso sbaglia i tempi delle uscite e si fa sorprendere da Rossi. Colpisce una traversa che risuona come un gong nella sua testa, da lì in poi si sveglia anche nel suo ruolo naturale.

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